L’esigenza di tolleranza è quanto mai condivisa, almeno come la sua assenza. Tutti parlano di tolleranza, di cono che la tolleranza è importante e che bisogna tollerare il diverso, lo straniero, la vittima. E non c’è chi ammetta di essere intollerante. Ma come non cogliere che in questa accezione la tolleranza postula l’uguale sociale e mira all’Unico, risultando segregativa, talora anche razzista, cioè un modo della denigrazione e del la degradazione, della ghettizzazione e dell’assimilazione, dunque dell’inclusione cannibalica, fino all’autofagia?

Questa tolleranza è l’idea della tolleranza, idea che sottopone la relazione alla soggettività e all’intersoggettività e dunque postula la tolleranza come facoltà e possibilità del soggetto del sistema e al sistema. Invece, la toll...

L’età è una benedizione a vent’anni e una maledizione negli “anta”? Le rughe sarebbero il segno dell’età? Sancirebbero forse la finitezza del tempo? Rendicontano l’età come idea di durata della vita, come rappresentazione del tempo e della sessualità, di ciò che prima si poteva fare e poi non più? E allora si contano le rughe come si conta l’età, di cui sarebbero il segno e l’identità. E la vita diventa una prigione, in cui contare il tempo che resta da vivere, senza progetto e senza programma.

Secondo questa mentalità le età sono funzionali a confermare la vita come soggetta alla convenzione. Qual è la convenzione? “Tutti gli uomini sono mortali” ovvero tutti gli uomini sono soggetti a un destino comune: la morte, che tutti parifica. La morte diventa la somma idea di uguale. E qua li e quante...

Quando siamo stati costretti a ricoverare mia madre in una RSA, a causa di alcuni suoi problemi veramente terribili, come le allucinazioni, un giorno lei mi guardò negli occhi e mi disse: “Mi devi fare – e qui cominciamo con il ‘fare’, a proposito del titolo di questo convegno L’età, le donne, il fare (Bologna, 13 giugno 2023) – una promessa: devi fare – e ripetiamo ‘il fare’ – qualcosa per le persone che hanno il mio problema”. E, continuando a guardarmi negli oc chi, aggiunse: “Tu ce la puoi fare.”

Il verbo “fare”, da quel giorno, ha cambiato decisamente la mia vita. Ho incontrato una persona che mi ha chiamato subito a fare parte di un gruppo di mutuo aiuto. Ho accolto l’invito con grande piacere, perché avevo una promessa da mantenere. Sono partita nel 2009, con un gruppo di auto mutuo...

Questo numero della rivista s’intitola La tolleranza del tempo e dell’Altro. Nella vita dell’impresa si può constatare giorno per giorno fino a che punto il tempo dà ragione delle cose, nel senso che gli effetti di ciò che facciamo non sempre sono percepibili nell’immediato. Pertanto, occorre scommettere e investire anche quando apparentemente le condizioni non sono favorevoli. Così, per esempio, nel periodo della pandemia, mentre calavano gli ordini in tutti i settori, compreso quello del vostro maglificio Della Rovere – che porta l’eccellenza della moda made in Italy nelle più prestigiose boutique del pianeta con il marchio Cains Moore – lei invitava gli...

In questo numero della rivista discutiamo del tempo che interviene nel fare. Facendo, ciascuno giunge all’infinito del fare, fa molte cose in cui interviene la tolleranza dell’Altro. La tolleranza del tempo è la tolleranza del fare. Lei in che modo riscontra intolleranza rispetto al fare, per esempio, lungo la sua pratica nel settore immobiliare?

Noi diventiamo o raggiungiamo non ciò che desideriamo, ma ciò che tolleriamo, ciò in cui accettiamo di limitarci. Quando noi accettiamo ciò che ci sta attorno, quando accettiamo ciò che stiamo tollerando noi ci limitiamo. Nella nostra professione accade spesso che quando l’agente vuole raggiunge re uno standard – per esempio che il cliente paghi il 3% di provvigione – poi finisca per ottenerne al massimo il 2%, perché ha tollerato qualcosa come limite. La propria idea stabilisce una...

Questo è il secondo anno che si svolge il convegno nazionale dedicato al tema dell’età e, in questo caso, anche alle donne e al fare (L’età, le donne, il fare, Bologna 13 giugno 2023). Io mi occupo soprattutto di anziani, fra gli ottanta e i cento anni e oltre. Incomincio dando una testimonianza intorno al tema dedicato...

A proposito del titolo di questo convegno, L’età, le donne, il fare (Bologna, 13 giugno 2023), parto dicendo che io sono cresciuto nella dialettica tra un papà maschilista e una mamma femminista, cercando sempre di prendere il meglio da entrambi. Poi, quando mio padre è andato in pensione, in casa il dibattito ha preso una piega diversa perché mia madre aveva...

 

La mission della C.A.M.P.A. è quella di fornire assistenza sanitaria e più in generale assistenza alle persone, anche al di là degli aspetti puramente sanitari. Naturalmente, più le persone sono anziane e più l’assistenza è necessaria, e il nostro vanto è di assistere gli iscritti senza limiti di età, tant’è che in C.A.M.P.A. abbiamo moltissimi...

All’ingresso della sala ho notato alcuni libri sul tema della fragilità. Ma siamo proprio così sicuri che l’anziano sia da considerarsi fragile? In altre epoche l’anziano era considerato saggio. Oggi l’età della fragilità tende sempre di più ad essere anticipata. È vero che noi prolunghiamo la salute con le medicine, con l’alimentazione e la chirurgia, ma l’età in cui l’...

La scelta di svolgere l’attività di consulenza organizzativa anche a imprese del settore sanitario e socio sanitario è avvenuta nel 1997, quando il professor Mario Zanetti, all’epoca direttore generale dell’Ospedale Sant’Orsola, ha realizzato una vera e propria rivoluzione culturale nella sanità, scommettendo sull’applicazione di discipline manageriali nate per l’industria anche nel settore sanitario. Così i nostri clienti...

Nel 2021 l’ISTAT ci aveva già allertati: nel 2070 saremo probabilmente dodici milioni di meno, sempre con più anziani e con famiglie rimpicciolite. Siamo già sotto i sessanta milioni, con un aumento annuale di ultrasessantacinquenni e con una diminuzione della fascia sotto i quattordici anni. Paradossalmente, si può dire che nascono più vecchi che bambini!

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