Psicanalisi

  • Fra i libri di Dario Fertilio che hanno dato lo spunto per il dibattito La comunicazione, le fake news, i totalitarismi – ovvero Le notizie del diavolo. La parabola ignota della disinformazione (Spirali), Il virus totalitario (Rubbettino), Dirsi tutto (Lindau) e Fabbricare le menzogne (Licosia) – mi soffermo in particolare intorno a Il virus totalitario, in cui l’autore analizza la natura del totalitarismo e lo paragona a un virus che, come quello biologico, ha il solo scopo di “prolungare la propria esistenza a spese di tutto il

  • Malgrado proliferino in tutto il pianeta corsi universitari di “scienza della felicità” e osservatori dedicati alla “ricerca della felicità”, che propongono ricette per ottenere, misurare e accrescere il livello di felicità nelle nazioni, nelle aziende, nelle  scuole e nelle famiglie, la felicità non può essere cercata. Le ricerche della felicità si basano sul presupposto che la felicità coincida con il benessere, lo stare bene. Così, ogni dottrina sorge per proporre i mezzi e gli strumenti per stare bene, partendo dal presupposto che questo sia l’obiettivo

  • Le multinazionali compiono studi e ricerche costanti per intendere in che modo “attrarre e trattenere collaboratori e talenti”, e non sempre ci riescono, anche quando comunicano con orgoglio di essere classificate fra le “Fortune 100 Best Companies to Work”. Mentre non sono poche negli ultimi due anni le PMI italiane costrette a rinunciare a commesse importanti per carenza di personale qualificato. E quante iniziative prendono gli HR (i responsabili delle cosiddette “risorse umane”) per cercare di accontentare il collaboratore, che viene definito come “cliente

  • La pittura e la civiltà della vita è il titolo che il Museum of the Second Renaissance ha dato alla mostra delle opere di Alfonso Frasnedi, Alekseij Lazykin, Mary Palchetti, Antonio Vangelli e Grigorij Zejtlin, esposte nella sede della Galleria Oniro, a Modena, dal 30 ottobre 2021 al 27 gennaio 2022. Perché queste opere sono testimonianza della civiltà della vita? Perché gli artisti che le hanno prodotte, lungo il loro itinerario, non hanno mai avuto alcun riferimento ideale, non si sono mai conformati al canone dell’epoca, non sono mai stati agganciati all’idea di

  • La medicalizzazione della società passa anche attraverso quella formazione manageriale che, con l’aiuto dell’approccio neuroscientifico, elude il caso di qualità, la differenza e la varietà, e propone sempre più ricette generiche, camuffate da “personalizzazione”, finalizzate a intendere “la diversità nel modo di funzionare individuale”. In questo approccio, gli umani sono automobili: a seconda di quella che devi guidare, serve più o meno carburante, olio, acqua, pressione sui freni o sull’acceleratore; poi, se è una Ferrari, la tieni in garage, se è una Cinquecento, puoi

  • Il disturbo dell’umore, il disturbo del sonno, il disturbo del pensiero, il disturbo del comportamento, il disturbo dell’apprendimento, il disturbo della memoria, il disturbo del linguaggio, il disturbo dell’attenzione, il disturbo alimentare.
    Nulla di più condiviso, di più studiato e di più comune del disturbo: ognuno ha il suo disturbo. In questa accezione, disturbo equivale a disordine, cioè viene inteso come un limite dell’ordine sociale, dell’ordine relazionale, dell’ordine del sistema. Ma, prima di tutto, di quel sistema chiamato personalità, per cui nei trattati di psichiatria

  • Nel saggio Psicopatologia della vita quotidiana (1901), accanto ai lapsus, alle sbadataggini e agli atti mancati, Freud analizza la dimenticanza di nomi propri. E narra un episodio accaduto in Dalmazia, mentre viaggiava in treno in compagnia di uno sconosciuto. Parlando delle visite in Italia, domandò all’uomo se fosse mai stato a Orvieto a vedere i celebri affreschi di… Al posto del nome cercato, Signorelli, gli venivano in mente Botticelli e Boltraffio. Che cosa aveva “disturbato” la memoria di quel nome? Riflettendo sull’argomento immediatamente precedente della loro

  • Il forum La macchina e la tecnica. L’invenzione, l’arte, la libertà d’impresa (Modena, 10 settembre 2020), i cui interventi sono pubblicati in questo numero, ha esplorato un’accezione non comune di macchina (in greco mechané) come invenzione, come cultura, e di tecnica (in greco téchne) come arte. Accezione indagata in particolare da Sergio Dalla Val nel suo editoriale.
    Nell’antica Grecia, macchina e tecnica si riferivano alle opere d’ingegno, ai manufatti e alle costruzioni che richiedevano l’intelligenza della mano: sono i due aspetti dell’industria

  • Il viaggio straordinario di TEC Eurolab compie trent’anni e siamo onorati di averne seguito le vicende per diciotto, augurandoci di avere dato quel contributo intellettuale che davano gli artisti nelle corti rinascimentali.
    La collaborazione con il nostro gruppo culturale imprenditoriale (Associazione Progetto Emilia Romagna), che pubblica la rivista “La città del secondo rinascimento”, è incominciata nel 2003. Siamo molto grati a chi ci ha dato l’occasione per incontrarci nell’ottobre del 2002: Giulia Luppi, direttrice del Museo della Bilancia di Campogalliano, ideatrice della

  • L’epoca della comunicazione totale, diretta, “virale” ha incontrato con il Covid-19 il suo contrappasso: l’influenza incontrollata, il contagio rapidissimo, il virus senza vaccino. E l’esibizione dei contatti nei social è divenuta tabù del contatto, paura di toccare, paura di una stretta di mano. Che ne è del Noli me tangere con cui Cristo, in mezzo alla folla, indica che la parola non si tocca, non si prende? Inebetiti, come tanti Tonio dei Promessi sposi, ai vincenti di ieri non resta che dire: “A chi la tocca la tocca”. E quanti sedicenti comunicatori ci avevano spiegato