Cifrematica

  • Quando qualcosa non funziona o non va secondo le aspettative, quando le cose sembrano precipitare vi è chi cerca la via facile, la sostanza che non faccia pensare troppo: per alcuni lo stordimento, assicurato dall’assunzione di droghe, alcool o psicofarmaci, per altri l’ideologia del successo, rappresentata dalla prestanza ideale, da raggiungere colmando le mancanze che non consentirebbero di confermare questo ideale. Sulla credenza nella mancanza hanno prosperato schiere di professionisti, consulenti sempre esperti in quello che manca all’altro. Queste idee di sostanza negano, idealmente

  • In che modo l’arte e la cultura contribuiscono alla riuscita delle cosiddette imprese familiari in Emilia e in Italia? Innanzitutto con la constatazione che l’impresa non può mai essere familiare. L’impresa ha un’influenza enorme sulla famiglia dell’imprenditore: è nella parola e nel racconto dell’imprenditore lungo l’intera giornata. La famiglia non è estranea a questo racconto, non è schermata dall’influenza di questa parola. La famiglia dell’imprenditore contribuisce all’impresa, innanzitutto tramite l’apporto di ciascuno alle discussioni, anche intorno al tavolo da pranzo. È essenziale

  • L’impresa è libera. Non può essere incatenata in sistemi, mentalità, arcaismi che frenano il suo viaggio. E l’imprenditore come statuto intellettuale, promuovendo il fare e i dispositivi di valore, contribuisce alla comunità pragmatica, quella in cui ciascuno diviene caso di qualità, facendo, non aggrappandosi a ciò che presume di essere o di avere. Nella comunità pragmatica non importa ciò che ognuno ha o non ha, è o non è, ma i dispositivi che ciascuno instaura: dispositivi di ricerca e d’impresa, dispositivi commerciali, finanziari, pragmatici, dispositivi di parola

  • Lanx: dal greco lékosin, “piatto”, anche “vassoio”, “lancia”, il piatto non circolare, da portata. La satura lanx, il piatto da portata pieno di vivande e saporito di spezie: da qui la satira, il motto smodato, piccante, la sapida ironia. Lanx: il piatto per i cibi, e per l’ironia, ma anche il piatto della bilancia. Bilancia: due lance, due piatti. Devono stare in equilibrio? “Equilibrio” da aequus, “uguale” e librare, “pesare”, da cui libra: “bilancia”.

  • L’opposizione tra quantità e qualità, sorta con Aristotele e accentuatasi con il discorso scientifico da Cartesio al XIX secolo, è valsa a riconoscere un primato alla quantità finalizzata alla quantificazione, all’algebra e alla geometria: una quantità sottoposta ai concetti di misurabilità, di regolarità, di ricorrenza, di continuità, cui sfuggirebbe la qualità. Questa dicotomia ha comportato un freno per la ricerca scientifica del Novecento che, come testimonia Daniel Lerner nella sua prefazione al libro Qualità e quantità e altre categorie delle scienze (Bollati Boringhieri), ha

  • La scienza moderna affonda le sue radici nell’esperienza intellettuale del Rinascimento, quando la quantità divenne il perno della misura sperimentale e del progetto. Non che gli antichi greci o i romani non sapessero costruire navi o edifici. Mancava però la questione della quantità, con il risultato di avere dimensioni in eccedenza o in difetto, ovvero di evitare la qualità, o anche di mancare proprio l’idea di come fare. Si pensi alla cupola del Duomo di Firenze progettata da Brunelleschi: senza un progetto quantitativo e non spannometrico, non si sarebbe potuta costruire. Si può anche

  • Il termine anoressia è costituito dal prefisso privativo a- e da un significante dotto, oressia, che i medici utilizzavano nell’Ottocento per definire l’appetito. Come si arriva all’appetito?

  • Intorno all’amore e all’odio è diffusa una ricchissima produzione letteraria, artistica e pseudoscientifica che esalta l’amore inteso nella transitività, dove si tratta dell’amante e dell’amato e del desiderio di bene percepito come sentimento, che farebbe legame, che costituirebbe relazione: qualcosa di definito e convenzionale di cui si possa dire “So di cosa si tratta”, “È capitato anche a me”, e che possa anche essere quantificato. Infatti, alcune delle domande più frequenti a proposito dell’amore sono: “Tu mi ami?”, “E quanto mi ami?”, “Mi ami quanto io amo te?”. Come stabilire la

  • L’ambizione è una droga che fa di colui che vi si dedica un demente in potenza”, scriveva il filosofo Emil Cioran, stigmatizzando il modo corrente di intendere l’ambizione, come quel che consentirebbe, al pari di una sostanza, di gestire, padroneggiare, dominare la propria vita. Così ognuno avrebbe la propria ambizione, ambizione soggettiva, ora funzionale alla riuscita, ora foriera della sconfitta. Come scrive Niccolò Machiavelli: “Ma l’ambizione dell’uomo è tanto grande, che, per cavarsi una presente voglia, non pensa al male che è in breve tempo, per risultargliene”.

  • Le norme che presiedono alle verifiche fiscali esigono che la Guardia di Finanza interloquisca e comunichi con chi è sottoposto a verifica. Eppure, il recente processo contro Armando Verdiglione è iniziato il 18 novembre 2008 con una verifica della Guardia di Finanza che era tutt’altro che una verifica fiscale: le guardie che hanno indagato nelle varie sedi delle società del Gruppo si sono rifiutate di comunicare in alcun modo con l’imprenditore.