SIAMO INTERLOCUTORI DELLE ISTANZE DEI CITTADINI

Qualifiche dell'autore: 
sindaco di Alto Reno Terme, Bologna

Il suo statuto di sindaco implica lo svolgimento di diverse mansioni per assicurare una direzione lucida ed efficace nella gestione amministrativa del nuovo comune di Alto Reno Terme. Ma per raggiungere questa efficacia è molto importante saper ascoltare le istanze del cittadino. Qual è la sua testimonianza? L’ascolto è tanto importante quanto scomodo e impegnativo, a volte addirittura imbarazzante, perché dipende da chi è l’interlocutore. Quando i cittadini si recano nel mio ufficio non ascolto soltanto chi propone cose interessanti, o addirittura gratificanti, più spesso ricevo testimonianze da parte di chi versa in gravi difficoltà economiche e persino esistenziali, perché, quando ci si rende disponibili ad ascoltare, capitano situazioni impensabili.
Ricordo una lite tra due fratelli per la quale è stato chiesto l’aiuto del sindaco.
Ovviamente conoscevo entrambi, i quali, dopo essere andati d’accordo per tanti anni, avevano intavolato liti furibonde per piccole cose. In alcuni casi analoghi non è raro il ricorso addirittura al contenzioso legale. Pertanto mi è capitato di svolgere anche la funzione di confessore laico.
Ma sono molte e varie le problematiche del territorio che sono arrivate all’ufficio del sindaco. La maggior parte delle volte sono problemi che si complicano strada facendo e, come succede spesso, le responsabilità sono di entrambe le parti, anche se la tendenza è sempre quella di attribuire il torto soltanto ad una di esse.
Durante i suoi diversi mandati di consigliere e di sindaco, quanto è stato importante per lei trovare interlocutori della sua attività amministrativa? Sono quasi trentacinque anni che svolgo la funzione di sindaco, preceduta dai dieci di consigliere comunale, ho quindi incontrato innumerevoli cittadini che mi hanno anche consigliato nelle decisioni o a organizzare battaglie finalizzate al miglioramento della qualità della vita dei nostri borghi.
Penso per esempio alla battaglia per l’acqua pubblica, in cui ho trovato anche il sostegno da parte di molte persone che condividevano con me questo giusto obbiettivo.
Probabilmente è stato mio padre a trasmettere la vocazione per l’attività amministrativa. Dal 1951 al 1961, nella fase della ricostruzione, è stato assessore e poi vicesindaco del Comune di Granaglione, quando l’area registrava l’esodo e un’altissima percentuale di disoccupazione. Ricordo la sua attività amministrativa, caratterizzata da grandi difficoltà, perché nei comuni dell’Appennino occorreva ricostruire tutto: le strade, gli acquedotti, le fognature ecc. Il suo impegno è stato notevole, con ripetute contestazioni causate da problemi di ogni genere e dalla miseria che, come sappiamo, esaspera ancora di più le persone. Mio padre si doveva confrontare anche con queste problematiche e io, che ero accanto a lui, ne ho assimilato l’operosità.
Durante tutto il mio percorso amministrativo ho tratto come esempio il suo modo di intervenire.
Il rilancio economico degli anni sessanta è arrivato un po’ più tardi in Appennino… Questo rilancio, che l’Italia ha attraversato negli anni sessanta, da noi è arrivato più tardi. In particolare quando, fra la fine degli anni cinquanta e l’inizio dei sessanta, la Demm (l’industria Daldi e Matteucci Milano) ha incominciato ad assumere nuovi operai e ad aumentare l’attività produttiva. In quel periodo molti abitanti di Granaglione si sono trasferiti a valle. Si tenga conto che l’entroterra dell’Alto Reno era abbastanza abitato, pertanto la Demm non assorbiva tutta la domanda di lavoro.
La maggior parte dei residenti di questa zona svolgeva attività legate all’agricoltura e allo sfruttamento dei boschi, che garantivano un minimo di occupazione durante l’anno, anche se temporanea, tramite cantieri forestali che permettevano alle persone di avere la copertura assicurativa, soprattutto quella sanitaria, per un periodo più lungo rispetto all’attività strettamente lavorativa. A fronte di un mese di lavoro erano garantiti sei mesi di copertura sanitaria e assicurativa. Esisteva quindi una turnazione per assicurare occupazione e sostegno al maggior numero dei membri della comunità.
Dagli anni settanta, quando le Regioni sono diventate istituzioni pienamente operative (con le prime elezioni dei Consigli Regionali), la competenza per la cura e l’assetto del territorio è stata acquisita da queste ultime. Per un certo periodo sono state mantenute le attività a cui accennavo sopra, per le quali però è stata avviata una progressiva dismissione, fino all’azzeramento.
La Forestale, che dipendeva dal Ministero, aveva invece a disposizione dei fondi che servivano ad assicurare lo svolgimento di grandi opere infrastrutturali e a manutenere il territorio.
L’esito delle recenti elezioni regionali ha favorito la promozione del vicesindaco di Alto Reno Terme, Elena Gaggioli, che è stata nominata assessore al Comune di Bologna per le Politiche per i giovani e la famiglia, Agenda digitale, Affari generali, Servizi demografici e Diritti e benessere degli animali. Cosa comporta questo per la comunità di Alto Reno Terme? Il vicesindaco ha preventivamente chiesto il mio parere in merito a tutte le scelte politico amministrative e quindi ha tutto il mio sostegno per il nuovo incarico assunto, anche perché sono convinto che userà questo nuovo ruolo per dare visibilità e forza alle necessità della nostra area montana e del nostro comune. Sono convinto che non ci saranno problemi nemmeno per il suo compito amministrativo a cui è legata anche qui ad Alto Reno Terme. Elena è sempre stata molto presente, pur destreggiandosi tra svariati impegni, e ora continuerà con ancora più energia e determinazione.
Quali sono i progetti in cantiere? I progetti sono tanti, anche se l’attuale amministrazione si avvia alla conclusione di questo mandato legislativo.
Gli interventi programmati per l’area riguardano sia Porretta Terme sia le zone più decentrate e consistono in nuovi servizi e infrastrutture.
Contiamo d’incominciare i lavori per l’opera più importante, il palazzetto dello sport di Alto Reno Terme, e anche per la passerella pedonale che collega le due sponde del Reno (lato Porretta e lato Berzantina), dove sono presenti gli impianti sportivi. Seguono poi gli interventi su edifici scolastici, quelli di messa a norma antisismica e di efficientamento energetico, come per gli impianti d’illuminazione pubblica del territorio dell’ex Comune di Granaglione, seguiranno, inoltre, interventi di manutenzione stradale che partiranno dal capoluogo fino ad arrivare alle zone più decentrate. Ulteriori lavori sono previsti per migliorare l’accessibilità e l’aspetto di via Matteotti, che è il percorso che conduce alle Terme Antiche e al famoso Grottino Chini, protagonista della campagna FAI per i Luoghi del Cuore 2019.
Lungo questo percorso, abbiamo anche predisposto un’area dedicata al monumento ai caduti della FEB brasiliana, Força Expedicionária Brasileira, la Forza di Spedizione Brasiliana, il cui quartier generale era nell’ex Hotel Campana e oggi anch’esso oggetto di restauro. L’inaugurazione del monumento, dedicato al comandante della FEB, il generale J. B. Mascarenhas de Morais, sarà inserita nelle iniziative messe in campo per le celebrazioni in occasione dell’anniversario dei settantacinque anni della spedizione FEB in Italia (si veda la foto nella pagina adiacente), a testimonianza di un particolare e sempre vivo legame tra il nostro territorio e il Brasile. Non a caso, oggi sono in tanti i figli ed i nipoti dei combattenti brasiliani che si recano da noi per visitare questi luoghi.
Negli ultimi anni il vostro calendario è sempre stato ricco di appuntamenti con una più estesa partecipazione di associazioni dell’area, soprattutto dall’anno scorso, che ha contribuito a garantire la varietà dell’offerta culturale e artistica.
Quali sono i vostri programmi per la stagione estiva? Sono molte le associazioni attive nell’area e quindi ho cercato di offrire a ciascuna una tribuna per esprimere le loro specificità. Grazie all’ampia partecipazione ottenuta replicheremo il programma dello scorso anno, con tutti gli eventi musicali più importanti, dalla musica jazz, alla prog, al soul, alla classica, ma anche al Festival dell’acqua e, nel periodo autunnale, l’appuntamento del Porretta Slow.
Cosa lascerà nella memoria dei suoi concittadini l’emergenza sanitaria che ha attanagliato l’Italia in questi ultimi mesi? In Alto Reno Terme l’emergenza è stata vissuta dai cittadini in maniera abbastanza responsabile. Tutti si sono attenuti sia alle disposizioni ministeriali sia a quelle regionali e ai provvedimenti del sindaco. Fino a questo momento non abbiamo registrato casi, se non sporadici e dovuti alla quarantena domiciliare volontaria, e nel nostro ospedale non sono stati effettuati ricoveri per Covid-19. Sicuramente resterà un segno indelebile nella memoria soprattutto delle giovani generazioni della nostra area montana, che non hanno conosciuto i disagi del periodo bellico.