Medicina

  • Intervista di Sergio Dalla Val

    La prima domanda riguarda la parola mind (“mente”, in italiano): lei ha affermato che nella lingua inglese, fino al XVI secolo, c’era solo il verbo (to mind, in italiano: “avere intenzione”). Perché?

    Il termine “mente” è nato come nome per sostituire la parola “anima”. Prima esisteva in latino con l’originario significato legato a “intenzione”. Oggi si usa l’espressione “La mia mente mi dice”, ma la mente non dice assolutamente nulla! Noi diciamo a noi stessi!

    Se il paziente ha una malattia nel cervello, per esempio un tumore,

  • Intervista di Pasquale Petrocelli

    Può dare una breve testimonianza della sua attività d’imprenditrice?

    Ho incominciato a lavorare nell’impresa di famiglia quando ancora studiavo all’università. Mi sono laureata in Economia e commercio e da vent’anni mi occupo della contabilità di strutture per anziani, compresa la nostra, e credo che le mie due attività – di commercialista e d’imprenditrice – s’integrino, anziché escludersi a vicenda. E non è un caso che io sia anche consigliere dell’ANASTE (Associazione Nazionale delle Strutture per la Terza Età), che faccia parte

  • Intervista di Pasquale Petrocelli

    La sua avventura imprenditoriale è incominciata nel 1974. Può darci una breve testimonianza dell’esperienza di Villa Giulia?

    Nel 1974, dopo quattro anni di lavoro come dipendente, acquistai la casa di riposo in cui lavoravo. A Villa Giulia, però, mio marito, i miei figli e io siamo venuti nel 1986. Io adesso ho settant’anni. L’esperienza di Villa Giulia indica la riuscita di un’intensa collaborazione familiare, cosa non facile e non comune. I miei figli mi hanno seguito anche dopo il loro matrimonio. Ciascuno di noi ha un compito

  • Intervista di Sergio Dalla Val

    Quali sono le nuove tendenze dell’approccio medico alla salute?

  • Per affrontare gli argomenti del titolo del libro di Sergio Mattia, L’ambiente, la città, i valori, dal punto di vista del medico, dobbiamo subito notare che il valore assoluto si traduce nell’importanza della persona, nella sua salute a livello fisico, psichico e intellettuale. Per questo, bisogna che l’ambiente risponda alle esigenze della persona. Cosa che oggi non avviene. Per esempio, un problema che regolarmente non viene sottolineato è il deficit dell’energia vitale. Oggi, la gente, dal punto di vista della forza, dell’energia, è molto più debole e meno resistente di quella

  • La casa di cura Frate Sole oggi è all’avanguardia in Italia per certi tipi d’intervento ortopedico ma, soprattutto, per la cura nella riabilitazione, veramente unica. Com’è nato il vostro istituto?

    Come casa di cura è stata inaugurata in maggio del 1994, ma già dal 1985 esisteva la RSA (Residenza Sanitaria Assistita per anziani) Frate Sole, gestita dallo stesso consiglio di amministrazione, cioè dai coniugi Ferri, che erano e sono gli ideatori e i gestori di tutto il complesso Frate Sole.

  • Perché oggi il suo interesse è rivolto principalmente al cancro, dopo anni di studi sull’Aids?

    Fra dieci anni mi occuperò dell’Alzheimer, dopo avere lottato per oltre quattordici per sfatare la teoria virale dell’Aids e la teoria che attribuisce agli oncogeni (geni cancerogeni) la causa del cancro.

  • Perché lei dice che la malattia mentale non esiste?

    Dobbiamo risalire alla moderna definizione materialista di malattia. La malattia può colpire soltanto i materiali, le sostanze, le entità come le piante, gli animali o il corpo umano, non una persona o la mente. Per questo motivo, dico che è una metafora. La malattia mentale è come quella che nell’economia si chiama depressione, quella da cui scaturisce la disoccupazione. Quindi, è una metafora, non una sostanza.

    Lei dunque non pensa che si tratti di curare la

  • Il settore biomedicale ha dato un impulso notevolissimo alla ricerca, ma anche alla stessa pratica medica. Prendiamo l’invenzione dei prodotti monouso, per esempio, che oggi sono diventati insostituibili.

  • La Chirurgia estetica è una branca medica ed in particolare chirurgica, ma proprio per la sua connotazione di “estetica” si colloca assieme ad arte e filosofia tra le discipline che si occupano del bello.

    Paul Valéry scriveva che “il bello è ciò che fa disperare”: forse perché nessuno è mai riuscito ad afferrarlo, definirlo, incorniciarlo in una sterile definizione. Si parla di bello ma nessuno gli dà forma, è dentro di noi, lo sentiamo ma non sappiamo bloccarlo in un concetto come l’amore, la felicità, come l’infinito. Il bello è dinamico, scorre