Michelini Brando

  • Se lei avesse tenuto conto di statistiche e pronostici, nel pieno della crisi finanziaria 2007-2008, non avrebbe avviato la sua impresa immobiliare. L’atto arbitrario, tema che discutiamo in questo numero della rivista, indica che non c’è modo di arginare qualcosa che incomincia per la necessità assoluta della riuscita. La scommessa dell’impresa si attiene all’occorrenza, non è guidata dal cosiddetto atto volontario. Come si è instaurata per lei la necessità d’intraprendere questa scommessa?

  • L’enunciato “Mettere su casa” indica che qualcosa incomincia, è inaugurato un nuovo progetto. La casa diventa così sinonimo di crescita individuale o della famiglia, di una nuova vita che incomincia. La casa diventa anche la metafora della costruzione, di un passo in avanti che compie il suo proprietario, un investimento il cui valore non si perde e resterà come dono anche ad altre generazioni. Lungo la sua esperienza nell’immobiliare, quali elementi lei ha riscontrato nella domanda che verte attorno all’acquisto della casa?

  • Esperto del settore immobiliare, lei dirige le agenzie Santo Stefano Immobiliare e prosegue lungo il suo interesse e la pratica nel settore nautico. Sono ambiti molto differenti fra loro, ma in entrambi è essenziale non smarrite la bussola e tenere la rotta…

  • Negli ultimi anni, la necessità di organizzare in modo nuovo la casa e l’ufficio per fronteggiare le fasi della pandemia da Covid-19 e delle sue varianti ha costituito l’occasione per voi di inaugurare nuovi progetti anche nel settore immobiliare…

    Se l’avvento del Covid ha causato la chiusura di molte attività, per noi è stata invece l’occasione per aprire nuove porte. Io sono anche un navigatore, non soltanto per la mia passione nautica, ma perché io le crisi le navigo e cavalco l’onda: anche questa volta abbiamo rinnovato l’azienda

  • Una città senza imprese è un museo circondato da luoghi e da istituzioni pubbliche. Come invece voi constatate l’integrazione fra lavoro, industria e città attraverso la vostra attività immobiliare, che, peraltro, quest’anno ha registrato il record di transazioni immobiliari?

    Sono proprio le città turistiche a dimostrare l’integrazione fra lavoro, industria e città. L’industria italiana del turismo, per esempio, è l’emblema di questa constatazione: la città pullula di visitatori quando l’industria del turismo lavora offrendo servizi sempre

  • La vostra avventura imprenditoriale nel settore immobiliare è incominciata durante la crisi del 2007, in un momento poco favorevole agli investimenti. Ma l’esperienza imprenditoriale è costituita da imprevisti che sembrano disturbare il programma stabilito. Nel dibattito che apriamo in questo numero ne constatiamo l’effetto di messa in questione di schemi e approcci prima indiscutibili. Lungo la vostra esperienza, in che termini avete colto qualcosa che sembrava un disturbo come un’occasione, invece, di riuscita? La nostra impresa ha acquisito sin dalla nascita gli anticorpi

  • Il mercato immobiliare di Bologna ha registrato finora maggiore stabilità rispetto a quelli di altre città del Belpaese, nonostante le flessioni negative nel settore dovute alla fase di lockdown, in cui è stato utilizzato soprattutto il web per presentare gli immobili. Nella sua pratica di agente immobiliare, che ha investito nell’apertura di diverse filiali dell’Immobiliare Santo Stefano, quanto è ancora essenziale l’incontro con l’acquirente all’interno dell’immobile da proporre? Nel nostro lavoro l’incontro non è soltanto imprescindibile, ma è anche un’arte.

  • Lei ha inaugurato l’Agenzia Santo Stefano Immobiliare nel 2007, nel preludio della crisi, per l’esigenza di valorizzare l’esperienza acquisita nel settore immobiliare.