LA CIVILTÀ SECONDO LO SPIRITO COSTRUTTIVO

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presidente di Santo Stefano Immobiliare, Bologna

L’enunciato “Mettere su casa” indica che qualcosa incomincia, è inaugurato un nuovo progetto. La casa diventa così sinonimo di crescita individuale o della famiglia, di una nuova vita che incomincia. La casa diventa anche la metafora della costruzione, di un passo in avanti che compie il suo proprietario, un investimento il cui valore non si perde e resterà come dono anche ad altre generazioni. Lungo la sua esperienza nell’immobiliare, quali elementi lei ha riscontrato nella domanda che verte attorno all’acquisto della casa?

L’acquisto della casa spesso avviene secondo i progetti di vita dell’acquirente, salvo quando prevale l’interesse per l’investimento finanziario. Noi ci rivolgiamo principalmente ai privati e alle famiglie, oppure anche al costruttore ma è poi la famiglia il destinatario della vendita. Quindi, il nostro ambito è quello dell’edilizia residenziale. Non interveniamo necessariamente in occasione di progetti gioiosi, come nel caso del matrimonio o dell’inizio della convivenza, ma anche in seguito a eventi dolorosi, come nostro malgrado avviene quando ci occupiamo della vendita di case ereditate che però devono essere vendute dopo il decesso del proprietario oppure nei casi di separazioni coniugali.

In questo numero della rivista esploriamo il tema della civiltà della parola. Il patrimonio immobiliare italiano è frutto anche dell’arte e della cultura che hanno attraversato il paese…

Ricordo che non molto tempo fa ho accompagnato in giro per Bologna un facoltoso acquirente americano, il quale era in cerca d’immobili di extra-lusso da acquistare. Quando siamo giunti davanti alla torre degli Asinelli, mi ha chiesto se non avessimo mai pensato di mettere un ascensore. La civiltà e la parola, dunque, dipendono anche dalla cultura che abbiamo acquisito strada facendo. In Italia, questa è un elemento che ha rilevanza ed echeggia nell’idea di casa all’italiana proprio perché ne rimanda la cultura in cui essa è nata.

Oggi, la casa si scambia come un prodotto d’investimento a lungo termine, come un valore per la vita. Non è mai stata intesa soltanto come un tetto sotto cui andare a dormire, come invece avviene in altre culture, come per esempio quella anglosassone: c’è un qualcosa di più. È proprio questo “di più” che è ciò che resta, ed è la base della civiltà. Pensiamo per esempio anche al Nord Europa, dove le case sono intese secondo una logica molto differente dalla nostra e più simile a quella americana.

Oggi voi state rilanciando la vostra tradizione familiare, inaugurando l’azienda di costruzioni Michelini. “Costruzione” è un significante che negli ultimi anni ha assunto una valenza negativa, perché viene tradotto secondo l’idea di togliere qualcosa alla natura intesa in termini naturalistici…

Noi abbiamo osato mettere una casa sullo sfondo della Gioconda, per promuovere l’immagine del nostro Gruppo. Ma quella casa non è stata inserita graficamente in modo casuale, perché alle spalle della Monna Lisa c’è una strada o un sentiero che Leonardo da Vinci ha dipinto e che allude all’intervento dell’uomo nel paesaggio anche nel Rinascimento, quando è stata composta l’opera. Noi chiamiamo “popolo civile” quello che costruisce per la vita e “incivile” quello che distrugge la vita. Quindi, civiltà è tutto ciò che avviene secondo lo spirito costruttivo.

La nostra azienda di costruzioni, Edilizia Porta Maggiore, è stata fondata dal nonno, Augusto Michelini, poi è stata portata avanti da mio padre, Giampaolo Michelini, e oggi prosegue con la direzione di Brando Michelini. L’idea è nata dall’esigenza dettata dall’incremento notevole della domanda rispetto all’offerta insufficiente di case. Ecco perché, in un mercato in cui aumenta la domanda sono aumentate anche le domande di recupero conservativo degli immobili e di ristrutturazione delle strutture esistenti. Più che la nuova costruzione io prediligo il recupero conservativo di palazzi storici, quindi intendo l’edilizia come ristrutturazione e conservazione. Certamente apprezzo la bellezza anche nella nuova costruzione da impresa, in cui tutto deve essere funzionale, a risparmio energetico e tecnologicamente all’avanguardia, anche se in questo tipo di costruzioni spesso manca il lusso del superfluo. Pensiamo, per esempio, alla meraviglia con cui guardiamo i cartoni animati di una volta disegnati a mano o le automobili che nascevano dall’idea dei designer degli anni d’oro dell’automobile, mentre oggi sembrano tutte uguali: questo vale anche per le case che hanno specifiche caratteristiche di costruzione storica. Ma è proprio questa la loro particolarità che sta favorendo in Italia l’aumento delle richieste di acquisto da parte di stranieri facoltosi.