Scrittura

  • La lettura di un libro rimanda sempre ad altri già letti. Nel libro di Marco Maiocchi, Il bel programma. Percezione, struttura e comunicazione, che ho appena letto per l’occasione di questo interessante Convegno, si ritrovano i tanti personaggi, artisti e poeti che ho avuto modo di incontrare personalmente (alcuni) o conoscere attraverso la lettura di altri libri (molti).

    La lettura di un libro è sempre, in qualche modo, la ri-lettura di tutti i libri già letti e la re-visione di tanti incontri. Così è stato, ancora una volta per il “Bel

  • Tra le molte opere di cui Marco Maiocchi è autore, vi è un libro edito da Franco Angeli sulla programmazione strutturata. L’ho letto circa quindici anni fa quando, nell’ambito della programmazione, c’è stata una svolta straordinaria con il linguaggio Pascal, che ha introdotto un nuovo modo, un nuovo stile nella scrittura dei programmi, chiamata proprio “Programmazione Strutturata”. Questo stile sottolineava l’esigenza del rigore sia nella sintassi sia nella formalizzazione. Ma non basta la programmazione strutturata per concludere al Bel Programma.

  • Intervista di Sergio Dalla Val 

    Con l’11 settembre, con l’attacco alle Torri, cosa finisce e cosa incomincia per la politica?

    Tutto incominciò, fin dalla Bibbia, o anzi non incominciò, con la torre: Babele, ovvero l’idea di una padronanza impossibile sulla lingua e sulla parola, sulla terra e sul cielo, come sulla repubblica. Questa idea di padronanza avrebbe portato alla confusione o alla fusione linguistica. Con Babele, un primo teorema: non c’è più fusione. L’altra lingua esclude la fusione e, pertanto, la

  • L’esperienza della rivista “La città del secondo rinascimento” è importante perché consente a chi opera nei vari ambiti della cultura, della scienza e dell’impresa, esplorati di volta in volta dal dossier, di incontrarsi e di avviare dispositivi di collaborazione in cui ci sia interlocuzione, ci sia, cioè, uno scambio di parola che porti alla conclusione e alla soddisfazione per ciascuno. In altri termini, c’è modo di affrontare, in questi incontri, la questione della comunicazione finanziaria. Non ogni comunicazione può risultare attinente alla finanza. Quando la comunicazione può dirsi

  • Alfred Kallir, nel suo libro Segno e Disegno, ci illustra come la rappresentazione della lettera nei vari alfabeti, da quelli semiti a quelli contemporanei, proceda da elementi rappresentativi primitivi, visivi e fonetici, per arrivare, per via di evoluzione e di trasformazione, a una successiva definizione simbolica. La lettera è stata in qualche modo il primo bit, l’elemento insecabile e non scomponibile più antico attorno a cui si è sviluppato quello che venne chiamato, e da alcuni viene chiamato tuttora, linguaggio naturale. Le più antiche tavolette di scrittura, in

  • Una cosa che mi ha colpito nel libro Dal computer agli angeli di Padre Busa – senza entrare nel merito della materia di cui si occupa, perché non m’intendo né d’informatica né di teologia – è un aspetto stilistico, questa specie di continua, per dir così, “ruminazione”. Per inciso, è curioso che un soprannome di San Tommaso fosse proprio “il bue”.

  • A coloro che mi chiedono a che punto sia la democratizzazione del regime cubano sono costretto a rispondere che la strategia del generale Raul Castro consiste nel prendere tempo e, per prendere tempo, non c’è tattica migliore del gattopardismo, quello che troviamo nel romanzo Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ben riassunto nel suo più noto dialogo: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. “E allora che cosa avverrà? Trattative punteggiate da schioppettate quasi innocue e, dopo, tutto sarà lo stesso mentre tutto sarà cambiato”. “…una di quelle

  • Come pensare? Come fare? Come scrivere? sono le tre questioni che hanno fatto la vicenda della poiesis nella civiltà occidentale e di cui Aldo Trione, nel suo testo denso e incalzante Ars combinatoria, ricostruisce il percorso nella riflessione filosofica ed estetica dal Cinquecento al Novecento (o come scrive l’autore: “dagli albori della modernità alla nostra età del disincanto, di cui non sempre riusciamo a individuare le direzioni possibili”).
Se la domanda su come avvengono le cose (ovvero su come pensare e come fare) ha cominciato ad articolarsi nel

  • A cura di Anna Spadafora

    Perché questo titolo per il suo libro, Ars combinatoria?