Proprietà intellettuale

  • Fondatore di Arteria, leader nei servizi d’imballaggio, movimentazione, trasporto e installazione di opere d’arte per conto di musei, gallerie, case d’asta e istituzioni di rilevanza mondiale e di artisti e collezionisti in Italia e all’estero, è anche artefice del nuovo progetto dedicato ai beni di rilevante valore storico e artistico con l’apertura in Italia del primo modello di impianti-fortezza mai realizzato nel mondo, lungo un’esperienza ultraquarantennale nell’ambito della logistica internazionale…

  • Negli ultimi anni, in cui le imprese hanno dovuto affrontare le difficoltà estreme provocate dalla crisi mondiale, abbiamo avuto la prova che, per rilanciare il proprio business e giungere alla riuscita, occorreva soprattutto alimentare e tutelare il proprio patrimonio intellettuale. Non a caso, i vostri clienti, indipendentemente dalla loro dimensione – grandi, medie e piccole aziende –, hanno continuato a investire in ricerca e innovazione per conquistare nuovi mercati.
    In che modo la vostra consulenza sui diritti di proprietà industriale ha contribuito negli ultimi anni a

  • Nell’ambito delle attività volte a favorire l’internazionalizzazione delle imprese modenesi, Palatipico Modena e PROMEC Azienda Speciale della Camera di Commercio di Modena, in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Costaricense di San Josè, hanno partecipato all’evento EXPO ITALIA 2013, che si è svolto a San Jose (Costa Rica) dal 7 al 10 ottobre 2013. Qual è stata l’accoglienza per i prodotti agroalimentari DOP e IGP modenesi?

  • Mentre erano in corso le Olimpiadi, domenica 5 agosto alle 19.00 è stata inaugurata al centro di Convent Garden, nella strada più antica di Londra, la Goodwin’s Court, la manifestazione Benvenuta Italia Street. Lei era presente al taglio del nastro, in qualità di coordinatore del Consorzio Piacere Modena, insieme a Giovanni Pellerito, ideatore e produttore di Benvenuta Italia, al famoso chef Pino Ragona e a una madrina d’eccezione, Darcy Marquardt, la canoista canadese medaglia d’argento proprio a Londra…

  • Vent’anni fa, lo scrittore americano Francis Fukuyama, nel libro La fine della storia, sosteneva che il livello raggiunto dalle democrazie liberali e la globalizzazione avevano creato i presupposti perché il mondo diventasse un villaggio unico, dove avrebbe prevalso la cultura americana. Si dimostrò un’ipotesi fallace, demolita poco dopo dal saggio Lo scontro delle civiltà di Samuel P. Huntington, secondo cui non ci sarebbe stata una civiltà universale, ma un mondo con civiltà diverse che avrebbero dovuto imparare a convivere. È ovviamente una tesi molto discussa da cui è nato un grande

  • In qualità di vicepresidente dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, può raccontarci come sorge l’idea di rilanciare la professionalità tecnica come questione culturale dell’Emilia Romagna?

  • Come emerge dal rapporto di giugno di Confindustria, le aziende che hanno mantenuto la rotta durante questo periodo di crisi planetaria sono quelle che da almeno dieci anni avevano investito in qualità, innovazione e formazione, avevano un progetto e un programma e per questo hanno risposto velocemente alle esigenze della trasformazione. In questo senso, Utensileria Modenese è un esempio, nella distribuzione industriale di prodotti per la metalmeccanica – nei settori auto, trasmissioni, oleodinamica, alimentare, automazioni, biomedicale, stampi, trattoristica –, non solo nella nostra

  • Quali sono le “ragioni di salute” che ha incontrato La Maison du Monde lungo il suo itinerario nel settore immobiliare?

  • L’arte contemporanea è spesso mossa da una furia iconoclasta erede dell’arte concettuale, dove non importa tanto l’immagine quanto l’idea, che si suppone preesista all’opera. In questo approccio, lo spazio è inteso come un contenitore da riempire o da lasciare vuoto, ma sempre partendo dal presupposto che l’artista sia colui che lo trasforma, il demiurgo che plasma la materia attraverso un percorso di sofferenza soggettiva, di cui rimarrebbe traccia nell’opera, che perciò assume un carattere di reliquia. Eppure, il nostro paese vanta l’ottanta per cento del patrimonio artistico

  • Il plastico di Vema – la città ideale presentata al Padiglione italiano della 10° Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia 2006 – è frutto del vostro lavoro, in collaborazione con l’Università di Ferrara, presso la quale eravate collaboratori alla ricerca. È stata una bella vetrina per due giovani architetti come voi, che si erano da poco lanciati in un’avventura assolutamente nuova nel nostro paese: applicare tecnologie nate in campo industriale, come la scansione laser e la prototipazione rapida, all’architettura, all’edilizia, al restauro e al recupero dei