Medicina

  • Da molti anni mi sto interessando alle ideologie e alle utopie della post-modernità. Negli anni Settanta mi sono occupato dell’utopia più importante di quel periodo: l’utopia di un processo di decisione ideale, completamente razionale. Era l’epoca di Mao, della guerra del Vietnam, c’era l’idea che con un buon computer, con una buona matematizzazione delle cose si potessero vincere le guerre: quella contro Cuba, con il successo che si è visto, e quella contro il Vietnam, altro successo della matematizzazione della guerra! Dieci anni dopo, ho deciso di lavorare sulla

  • Agli inizi degli anni ottanta, ho incontrato Giorgio Antonucci perché avevo la percezione di essere sulla stessa lunghezza d’onda e di poter fare delle cose insieme. Non andai da solo a Imola, eravamo un gruppo che andò a conoscere l’esperienza dei reparti 17 e 10, i due reparti in cui, prima dell’arrivo di Giorgio, venivano ricoverati i pazienti che opponevano “viva resistenza alla cura”.
Erano i reparti peggiori. La resistenza alla cura era resistenza all’elettroshock, al coma insulinico, alla malarioterapia. Tra le persone ospiti dei reparti gestiti da Giorgio,

  • Il libro di Lucien Sfez, La salute perfetta, si legge molto volentieri, perché racconta eventi e li commenta in maniera estremamente dinamica e divertente. Posso citare un aneddoto, in riferimento a quello che scrive Sfez: oggi ho visitato una signora che molti mesi fa pesava centosettantacinque chili e ora è calata a novantasei. Il successo della sua dieta consiste nel fatto che si è fatta asportare una quota di stomaco (si chiama gastroplastica), per cui la sua capacità di alimetarsi è ridotta. Sono molto perplesso riguardo a queste tecniche, perché per