Molti mi chiedono perché il mio libro s’intitoli Una rabbia di bambino (Spirali). Ho vissuto dai tre ai sette anni in una famiglia che era illegale per tre ragioni: innanzitutto perché era una famiglia di rifugiati provenienti dalla Germania e dall’Austria, poi perché era una famiglia di ebrei e infine perché era una famiglia di resistenti. Non ne ho sofferto in modo particolare, perché sono stato protetto da tre donne, le mie due sorelle maggiori e mia madre, e il resto del tempo l’ho trascorso tra collegi, ospedali, fattorie, naturalmente sotto falso nome. Ma la mia rabbia è