Quattro anni fa, quando c’è stato il cambio dell’Amministrazione,
Parma partiva da una situazione che il Sindaco stesso aveva definito di
letargo: una città ricca e opulenta, una città che si era addormentata, che
viveva di eredità, un’eredità che però stava consumando. Ci trovavamo in una
situazione di grossa difficoltà, perché la città dei luoghi – Verga fa una
distinzione tra la città dei luoghi e la città dei tempi –, intesi anche come
luoghi fisici e infrastrutturali, era molto indietro. A titolo di esempio, ci
sono voluti trent’anni per pensare di chiudere l’anello