La nostra epoca è sostanzialista. Ciascun elemento della vita, le difficoltà della giornata, le conversazioni con i colleghi, con i familiari, con gli amici, viene preso in modo sostanziale, ovverosia realistico, come se stesse fuori dalla parola. L’arte della parola, la qualità della conversazione, la vivacità linguistica sono divenuti valori desueti. Ogni cosa viene immaginata e affrontata come se partecipasse a un sistema. Così, anche il disagio, il sogno, i lapsus, le sbadataggini, ciò che sfugge alla linea, al cerchio, a un’idea standard della vita viene forzatamente rimesso dentro al