Quando ho incominciato a scrivere il libro il viaggio di
Falcone a Mosca (Mondadori) insieme a Valentin Stepankov, egli sosteneva
che l’attentato a Giovanni Falcone, un attentato così devastante, non poteva essere
stato organizzato soltanto dalla mafia: doveva esserci il coinvolgimento di
forze oscure, perché fino a quel momento la mafia non era mai stata capace di
attuare un’azione di tali dimensioni e, secondo esperti sovietici, era stato
usato lo stesso tipo di esplosivo utilizzato dall’esercito.