Lei è ambasciatore nel
mondo delle macchine
trapiantatrici Checchi e Magli da venticinque anni e ciascun anno visita
mediamente sessanta paesi, fra Oriente e Occidente, che garantiscono una quota
export all’azienda pari al 50% del fatturato. Ma anche in Italia le richieste delle
vostre macchine sono aumentate del 50%, proprio nei due anni di maggiore
incidenza del Covid-19. In
che termini un’azienda come la vostra non smarrisce la direzione anche quando,
come pure sta accadendo, l’industria attraversa la fase di guerra ulteriore a
quella che preme ai confini d’Europa