In
qualità di presidente dell’associazione Un respiro nel futuro Onlus, può dirci
com’è nata la vostra organizzazione e con quali obiettivi?
Nel 2011, al
mio bambino, Brando, venne diagnosticata una gravissima patologia polmonare
chiamata Deficit da surfattante. Come tutte le malattie rare, era quasi
sconosciuta e poco studiata e purtroppo Brando se ne andò, ma lasciò a me e a
mia moglie, Camilla Cigarini, un insegnamento: si poteva essere felici anche nel
dramma di una malattia così grave, vivendo ciascun momento della giornata con
lui, senza pensare a ciò che sarebbe accaduto