Nella vita, nella parola, la famiglia è il regalo
della sorte, della sorte ironica, da cui procede il viaggio, è la traccia
intellettuale per ciascuno: non è la famiglia ideale di appartenenza, la famiglia
chiamata umana.
“Ognuno”, “ogni uno” che si pensi, s’immagini, si creda nel
solco di questa appartenenza, ha un’idea di sé, un’idea genealogica. Questa idea
compie l’economia del sangue (pensato come veicolo dei caratteri genetici o dei
valori spirituali), che circola nella parentela, nella tribù, nel gruppo, lo distilla,
lo tramuta da impuro a puro.