“I nostri
sensi non forniscono un’esatta registrazione del mondo intorno a noi, ma è
necessaria una qualche elaborazione”: questa è una delle prime annotazioni che
mi ha interessato nel libro di Luigi Foschini, Scienza e linguaggio. In effetti, quando noi studiamo il cielo, per
esempio, se lo guardiamo con strumenti ottici, a infrarossi, oppure a raggi X,
vediamo realtà differenti dello stesso oggetto. Tant’è che in astrofisica, per
esempio, alcuni oggetti sono stati classificati in modo diverso a seconda del
modo con cui venivano guardati. Quindi, è vero che i sensi possono essere