“Venuta
la sera, mi ritorno in casa, et entro nel mio scrittoio; et in su l’uscio mi
spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, et mi metto panni
reali et curiali; et rivestito condecentemente entro nelle antique corti degli
antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo
che solum è mio, et che io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con
loro, et domandarli della ragione delle loro actioni; e quelli per loro
humanità mi rispondono”. Così scriveva Niccolò Machiavelli il 10 dicembre 1513
a Francesco Vettori, durante il