Nessuno era pronto al terremoto, nemmeno io, come funzionario pubblico, sapevo cosa fare, ma dovevo decidere e fare una serie di cose che per abitudine non si fanno, senza seguire le procedure e gli adempimenti soliti. E occorreva ricominciare, rimettersi in gioco, e fare tutto ciò che consentiva di ripartire. Come ente pubblico abbiamo risposto immediatamente ai bisogni primari, dando da mangiare e un luogo in cui dormire, fornendo l’assistenza indispensabile e individuando aree agibili e strutture di accoglienza. Inoltre abbiamo creato un importante centro di ascolto. A