Francesco Saba Sardi

  • Intramedia

    La visione di uomo come orologio

     

    De anatome, la visione anatomica del corpo umano (e di conseguenza dell’intera medicina) è una componente essenziale della cultura occidentale. Visione che si dilata ad altri settori: anatomicamente è concepita la macchina, composta da elementi autonomi ma rispondenti a un governo centrale. La società, come è venuta in essere in occidente, non può che essere gerarchica. E gerarchica è la sua de anatome.

  • Partiamo da lontano. L’uomo che definiamo civilizzato – abitante cioè, nella polis, la città, all’inizio scongiuro contro la sylva, la selvaggeria senza luoghi e senza dei: l’uomo inventore dell’agricoltura, della domesticazione e dell’allevamento degli animali, della divinità e soprattutto del potere e della sovranità – è rimasto neolitico, faticosamente intento a elaborare artifici, in primo luogo macchine, per sottrarsi all’angoscia.
    Ma la suprema invenzione del neolitico è stata la favola che è l’affermazione della necessità del potere, lo strumento didattico che

  • Capita assai di rado che riveda la luce un’opera come questa, di sontuose proporzioni, di singolarissimi contenuti e forma, e che a lungo, per ben cinque secoli, sia rimasta più che dimenticata, volutamente ignorata, accuratamente nascosta, tenacemente deprecata. Per ragioni estranee al suo vigore poetico.

    Quanto alla descoverta, ne va dato universale merito alla casa editrice Spirali, che ha intuito l’importanza dell’opera e l’ha appunto descoverta. E lo dico in veneto, perché veneziana è stata la vicenda, sostanzialmente veneziana la lingua in cui si è proposta.