Capita assai di rado che riveda la luce un’opera come questa, di sontuose proporzioni, di singolarissimi contenuti e forma, e che a lungo, per ben cinque secoli, sia rimasta più che dimenticata, volutamente ignorata, accuratamente nascosta, tenacemente deprecata. Per ragioni estranee al suo vigore poetico.
Quanto alla descoverta, ne va dato universale merito alla casa editrice Spirali, che ha intuito l’importanza dell’opera e l’ha appunto descoverta. E lo dico in veneto, perché veneziana è stata la vicenda, sostanzialmente veneziana la lingua in cui si è proposta.