Non parlerò del libro di lettere immaginarie di Ruggero Guarini, Fisimario 2008 (Spirali), perché credo sia più bello scoprirlo con la lettura. Nella letteratura occidentale, l’utilizzo di lettere immaginarie è un vecchio topos – Le lettere di Berlicche, per esempio, è del 1942 – che permette all’autore di essere e di non essere.