IL BARATTOLO DELL’ENTUSIASMO

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presidente di Santo Stefano Immobiliare, Bologna

Nell’antica Grecia l’entusiasmo era considerato un demone, perché è incontenibile e per questo è stato assimilato alla follia. In che modo l’entusiasmo è essenziale in un settore come quello immobiliare in cui operate e che oggi in Italia è in grande rilancio?

Entusiasmo è una parola che mi riguarda molto da vicino. Quando ho incontrato la ragazza che poi è divenuta mia moglie, durante le prime chiacchierate siamo giunti a un punto in cui ci siamo chiesti quali fossero le nostre aspettative. Le dissi che io vivo di entusiasmo e quindi desideravo che nella nostra vita insieme lei non mi tarpasse mai le ali, che non spegnesse il mio entusiasmo, perché vivere senza entusiasmo mi avrebbe incupito. La sorpresa più bella è stata quando lei mi ha risposto di desiderare la stessa identica cosa. Quindi, il nostro matrimonio procede da questo patto e allora accade che, grazie all’entusiasmo, la felicità sia dirompente. Ma l’entusiasmo può anche disturbare e, anziché emulare chi vive di entusiasmo, sembra più facile denigrarlo. È l’invidia, infatti, che fa dire: “È impossibile che sia riuscito con le sue forze! È soltanto questione di fortuna!”. Ma l’impossibile è ciò che non è stato nemmeno tentato. E invece occorre fare, tentare e provare. E poi vediamo se è davvero impossibile riuscire. Allora diciamo pure che chi ha entusiasmo non è invidioso e per questo riesce.

Ho constatato che spesso tendiamo a ricordare gli insuccessi o gli eventi negativi della nostra vita, mentre dimentichiamo più facilmente quelli che riescono. Allora propongo di fare un esperimento: quando accade una cosa bella occorrerebbe mettere in un barattolo un bigliettino bianco, con su scritta la data. Tutte le volte che succede qualcosa di bello, che alimenta l’entusiasmo, bisognerebbe mettere un bigliettino nel barattolo fino a quando un bel giorno non sarà diventato la nostra scorta di felicità! Quando capita una giornata con qualche problema, allora apriamo il barattolo dell’entusiasmo e rileggiamo tutte le cose belle della vita che sono riuscite.

Per ciascuno il progetto esige la tensione al valore. Può raccontarci un aneddoto intorno a questa tensione, intesa spesso come negativa ma che invece è essenziale nella vita? Non si può tendere al valore se manca l’entusiasmo, sarebbe come se non avessimo la benzina, come se non mettessimo in moto la macchina. Le racconto un aneddoto che risale a qualche settimana fa. Dalle otto della mattina ero stato impegnato nella valutazione di alcuni immobili di una certa importanza. Dopo diverse ore, alle diciotto, l’amico che aveva presentato la nostra agenzia ai potenziali clienti, era stanchissimo e, prima di salutarci, aveva chiesto: “Adesso cosa fai di bello?”. Io avevo risposto: “Adesso finalmente vado a lavorare!”. Lui era quasi sbigottito, mentre dicevo queste parole, sorridendo e senza pensare, perché mosso dall’entusiasmo per la bella giornata trascorsa a fare il lavoro che per me è il più bello del mondo. Poi, quando sono rientrato in ufficio, ho proseguito con le consuete riunioni insieme al nostro team. Sono convinto che la tensione intesa non come logoramento ma come tensione pragmatica a concludere, consenta di raggiungere gli obiettivi, qualsiasi essi siano.

Raggiungere gli obiettivi con fair play è quasi il vostro motto da quando, in marzo scorso, avete deciso di sostenere la Granamica, la squadra di calcio, nota nel mondo dopo aver ricevuto il riconoscimento “Jacques Rogge”, il premio nella categoria giovanile della commissione internazionale per il Fair Play…

La notizia è balzata sui media internazionali per il gesto della Grana[1]mica, la società che prende il nome dai comuni di Granarolo, Minerbio e Ca’ de Fabbri. Nel 2021, il Granamica, che correva per vincere il campionato di calcio Under 15, rinunciò al rigore assegnato dall’arbitro, perdendo così la partita. Avrebbero potuto vincere quella partita, e con essa anche il campionato, ma quel rigore era ingiusto, cosa riconosciuta dalla squadra che ne avrebbe tratto vantaggio, perché non c’era stato alcun fallo in area avversaria e non sarebbe stato giusto avvalersi di quel rigore per vincere la partita. Però, poi, la Granamica ha vinto il premio per il fair play ed è diventata famosa nel mondo. E questo perché i suoi giocatori non hanno rinunciato a giocare con intelligenza la partita della vita.