UNA CULTURA NEUROCHIRURGICA PER LA COLONNA VERTEBRALE

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responsabile del reparto di Neurochirurgia della Casa di Cura “Madonna della salute”, Porto Viro (RO)

Dall’inizio del 2015, lei è responsabile della Neurochirurgia nella casa di cura “Madonna della Salute” di Porto Viro. Qual è il bilancio di questi tre anni di esperienza? In questi anni abbiamo sviluppato una bella attività, soprattutto con una cultura neurochirurgica, focalizzandoci sulla chirurgia delle patologie della colonna vertebrale sia malformative sia degenerative sia tumorali. Abbiamo integrato il nostro lavoro con il servizio di riabilitazione del dottor Tiziano Salvadori, della clinica “Città di Rovigo”, e con il servizio di terapia del dolore. Nel 2017, a Porto Viro, nel nostro reparto, sono stati operati circa 180 pazienti.
Quali sono gli interventi più significativi che vengono svolti? Prima di tutto quelli al tratto della colonna cervicale, con sofferenza spinale, con conseguente sofferenza delle radici nervose, e le artrodesi lombari, per patologia degenerativa con compressione dei nervi del tratto lombare. Questi interventi costituiscono la maggior parte del lavoro svolto. Sono meno frequenti, fortunatamente, le patologie tumorali della colonna vertebrale e quelle malformative come le scoliosi e le spondilosi.
Come possono accedere i pazienti agli ambulatori per una visita specialistica? Ormai si è instaurata un’attività ambulatoriale intensa, sia di tipo privato, con ciascuno dei neurochirurghi dell’equipe, sia con visite in convenzione con l’impegnativa del medico curante.
Chi sono i neurochirurghi che intervengono in questa attività? Oltre a me, il dottor Walter Forli e il dottor Marco Baldassa, colleghi che fanno parte della mia equipe, attiva e operativa anche a Peschiera del Garda, struttura che ha un’attività di neurochirurgia vertebrale come quella di Porto Viro. Considerato l’elevato numero di pazienti, lavoriamo insieme con l’obiettivo di farci riconoscere dalla Regione Veneto come centro di riferimento regionale per la chirurgia vertebrale.
Quali sono i tempi di attesa per un intervento? A seconda, se si tratta di patologie con sofferenza del midollo spinale, l’intervento viene sempre eseguito nell’arco di qualche settimana, negli altri casi il tempo di attesa medio è di due o tre mesi.
Da quali regioni provengono prevalentemente i pazienti? Principalmente dal Veneto, dalla provincia di Rovigo e da quelle limitrofe di Padova, di Venezia e di Vicenza, ma anche da altre regioni, come il Trentino Alto Adige, la Toscana e l’Emilia Romagna. Da quest’ultima, non soltanto dalle province più vicine al Veneto, ma anche dalle altre.
Quali sono i nuovi progetti e le nuove proposte riguardanti la vostra attività? Come ho accennato, il progetto principale in questo momento è quello di costituire un asse tra Peschiera del Garda e Porto Viro per quanto riguarda l’attività di neurochirurgia, in integrazione con i servizi di riabilitazione di Peschiera e di Rovigo, in modo da divenire centro di riferimento regionale e nazionale non soltanto per la qualità chirurgica, ma anche per quelle diagnostica, post-intervento e riabilitativa. Ricordo che nell’unità operativa è sempre presente un neurochirurgo e che io sono in sede ogni quindici giorni. Ma i pazienti possono essere visitati sia a Porto Viro sia a Rovigo, alla clinica “Città di Rovigo”.
Dove avviene la riabilitazione? Per i pazienti di Porto Viro e dintorni, avviene nella stessa Porto Viro, per gli altri nella struttura di riabilitazione della casa di cura “Città di Rovigo”, che in tre anni ha già trattato cinquecento casi.