LA PLASTICA PER LA CERAMICA: RISPARMIARE, RIDUCENDO L' IMPATTO AMBIENTALE

Qualifiche dell'autore: 
presidente della Cerplast (Formigine, Modena)

Oltre a essere nota per i riconoscimenti nell’ambito delle politiche ambientali, tanto da avere coniato lo slogan: “Stop al petrolio”, per il recupero del polietilene derivato dagli imballaggi industriali, Cerplast oggi serve un bacino importante di aziende nel settore della ceramica. Il materiale di scarto delle aziende è per voi materia prima. Come organizzate il ritiro degli scarti e la produzione del manufatto rigenerato?

L’azienda ha due attività principali: la prima si occupa solo dell’acquisto dei materiali di scarto, con attrezzature di nostra proprietà che vengono date alle aziende in comodato d’uso gratuito, per il ritiro programmato degli scarti in base alle necessità, alla tipologia e alle quantità. Questa è una premessa indispensabile per ottimizzare i risultati. Il personale Cerplast, altamente specializzato, analizza presso le aziende gli scarti da riutilizzare, individuando gli impianti più idonei per lo stoccaggio, la movimentazione e il ritiro. La nostra seconda attività si occupa della produzione e della vendita del film termoretraibile rigenerato, seguendo i clienti a seconda delle loro esigenze industriali per la copertura dei bancali. Abbiamo un’ampia gamma di prodotti e tra i nostri clienti ci sono sia aziende a cui vendiamo il nostro prodotto sia aziende da cui acquistiamo il rifiuto. Spesso però le due attività si abbinano all’interno di una stessa azienda. Instauriamo collaborazioni continuative e per noi è importante sapere che un bacino industriale come quello della ceramica ci consente di avere materia prima costante nel tempo, perché fa sì che possiamo garantire la produzione di un manufatto dalle caratteristiche tecniche certificate, affidabili nel tempo. Ci stiamo interessando anche a nuovi bacini, in Spagna, in Germania e in Francia, anche perché il nostro è un processo che può andare avanti all’infinito senza che le caratteristiche tecniche del prodotto vengano alterate. 

Nell’utilizzo del vostro rigenerato ci sono vantaggi pratici per le aziende clienti, oltre che per l’ambiente?

Dal 1999, abbiamo condotto una grande attività di ricerca che ci ha permesso di entrare sul mercato come produttori di manufatti con un vantaggio economico non indifferente, quindi, in controtendenza rispetto ad altri prodotti riciclati. Se, infatti, come nel caso della carta, il prezzo dei prodotti creati utilizzando materiale riciclato è maggiore di quello dei prodotti creati utilizzando materiale vergine, con la plastica siamo riusciti a ottenere un prodotto che ha caratteristiche tecniche del tutto simili a quelle di un prodotto vergine, ma un prezzo del quindici per cento inferiore.

Abbiamo dato grande importanza alle certificazioni ambientali, su cui abbiamo investito molto, sia come laboratorio sia come logistica. In questo senso, si può dire che Cerplast sia portatrice di un ulteriore valore aggiunto. 

In questa direzione avete concepito anche il Progetto PARI…

Infatti: il Progetto PARI esiste già da un paio d’anni ed è finalizzato al recupero dei materiali plastici da noi prodotti. Un numero verde, stampato sul nostro manufatto plastico, consente alle aziende che lavorano in tutta Italia di avvisare i loro clienti finali per evitare di disperdere i rifiuti nell’ambiente: accanto al numero verde esprimiamo la nostra disponibilità al ritiro del rifiuto, in qualsiasi regione. Questo servizio, sempre più apprezzato dalle aziende clienti, impedisce la dispersione di un prodotto che, come la plastica, richiederebbe anni per essere smaltito. La nostra azienda in questo campo è in fase ascendente, perché, ribadisco, produce manufatti con un vantaggio economico non indifferente. Speriamo che in futuro siano sempre di più i clienti che possono dimostrare una crescita di sensibilità verso la qualità ambientale, oltre che verso le esigenze di risparmio.

Quali sono le novità recenti di Cerplast?

Con altri tre imprenditori, interessati all’attività di recupero e riciclaggio, abbiamo realizzato il centro più automatizzato in Emilia Romagna per la selezione del pet, la CSP, un centro fortemente robotizzato, con una strumentazione all’avanguardia che fa uso di selettori ottici. Ha iniziato la sua attività in marzo e oggi è già a regime. Al suo interno lavorano venti persone e, se la strada sarà quella della raccolta porta a porta, darà buoni risultati. Il centro infatti è strutturato per sostenere un processo di separazione dei rifiuti molto più complesso e difficile di quello che richiedono i normali cassonetti attualmente in uso.

Se sarà attuato su larga scala, si avrà il settanta per cento di materiale riciclato rispetto all’attuale quaranta per cento, sebbene occorra ricordare che la sua diffusione non dipende tanto da noi quanto dalla politica locale delle varie aziende municipalizzate.