LE NOVITA' NELLA CHIRURGIA OCULISTICA

Qualifiche dell'autore: 
medico, specialista in Oculistica, fondatore dello Studio Oculistico D’Azeglio, Bologna

Entrando nello Studio Oculistico d’Azeglio si ha l’impressione di varcare la soglia di un club culturale o di una galleria d’arte, oltre che di un centro di pratica medica specialistica e di ricerca scientifica: Asia, Africa e Brasile sono i luoghi delle vostre missioni umanitarie dal 1999 al 2008 in cui sono state scattate le immagini ora esposte nella mostra fotografica Sguardi di un altro mondo, ospitata nel vostro Studio…

Una mostra può essere uno strumento per far conoscere ai pazienti che sostano nella sala d’attesa il rapporto fra le funzioni e le disfunzioni della vista e l’arte, anche in quanto strumento per focalizzare alcune patologie. Questa mostra presenta una selezione di scatti che abbiamo raccolto durante i nostri viaggi dal 1999, anno in cui abbiamo incominciato a collaborare con l’associazione Una Sola Vita, come medici volontari in progetti di aiuto ai paesi emergenti, con il duplice obiettivo di ridare la vista a persone rese cieche da patologie comunemente trattate nel mondo occidentale – ma che in Africa e Indonesia sono tuttora un grave problema sociale – e di trasferire conoscenze e attrezzature alle popolazioni locali indigene, per consentire ai medici del posto di proseguire il programma.

Nello scorso ottobre, ho preso parte per il quarto anno consecutivo alla missione internazionale in Brasile, nata per lo studio di una vasta famiglia di origine italiana affetta da una rara condizione ereditaria nota come neuropatia ottica ereditaria di Leber. Centosessanta persone della famiglia sono state visitate e sottoposte a numerosi esami – l’OCT delle fibre del nervo ottico, il campo visivo, i test elettrofisiologici e l’esame del fondo oculare – e test genetici per la ricerca di una mutazione del DNA nucleare.

Il materiale scientifico raccolto dal team – composto da un gruppo di ricercatori di Los Angeles (Doheny Eye Institute), da un gruppo di ricercatori italiani (Università di Bologna) e da un gruppo di ricercatori brasiliani (Università Federale di San Paolo) – sarà, come tutti gli anni, oggetto di studi e, dopo essere stato presentato ai principali congressi internazionali, sarà pubblicato. Verificare la patogenesi di una malattia rara è molto importante in quanto aiuta anche a capire il comportamento di malattie più comuni. Credo che i nostri pazienti siano contenti di far parte di un progetto che non si limita al trattamento del proprio caso e di constatare che la nostra attività professionale sovvenziona la nostra ricerca e il nostro impegno nelle missioni umanitarie.

A proposito di ricerca, lei si è dedicato allo studio delle patologie ereditarie del nervo ottico, collaborando per oltre vent’anni con la Clinica Neurologica dell’Università di Bologna e con il Doheny Eye Institute di Los Angeles, e ha all’attivo decine di pubblicazioni. Quindi i vostri pazienti possono trovare nel vostro Studio un riferimento internazionale per diversi tipi di patologie… 

La nostra attività nel campo dell’oculistica si avvale della ricerca per offrire al paziente un servizio di altissima qualità, che si sviluppa attraverso la pubblicazione di articoli e l’organizzazione di congressi e meeting internazionali, grazie ai quali abbiamo formato, con colleghi di vari paesi, club di ricerca che sono diventati punti di riferimento nel mondo. Facciamo ricerca in vari campi, sia chirurgico (cataratta, glaucoma, refrattiva e vitreoretina) che neuroftalmologico. In collaborazione con la Clinica Neurologica dell’Università di Bologna, dove insegno, ci occupiamo da anni di malattie mitocondriali.

Le pubblicazioni e le collaborazioni internazionali ci danno tante soddisfazioni, anche perché l’oculistica è un settore della medicina in continua evoluzione. Soprattutto negli ultimi anni, interventi che una volta erano considerati impossibili sono realizzabili senza alcun rischio per il paziente. Le tecniche chirurgiche sono in continua evoluzione e noi vogliamo offrire sempre le migliori e le più avanzate messe a disposizione dalla ricerca. La collaborazione e il confronto costanti con colleghi europei, d’oltreoceano e italiani, nonché l’aggiornamento costante ci portano a migliorare sempre di più le nostre abilità chirurgiche e a offrire al paziente un risultato soddisfacente.

C’è stata recentemente qualche occasione internazionale in cui avete comunicato i risultati della vostra ricerca?

In occasione del congresso annuale organizzato dall’American Society of Cataract and Refractive Surgery, che si è tenuto il 5 aprile a San Francisco, abbiamo presentato i dati sull’accuratezza dei più importanti metodi di calcolo del potere della lente intraoculare da impiantare durante la chirurgia della cataratta. Questi calcoli sono estremamente importanti, in quanto determinano la refrazione postoperatoria e quindi permettono di ottimizzare l’uso degli occhiali dopo l’intervento.

Nel mese di maggio abbiamo partecipato anche al congresso annuale di Miami sulla ricerca intorno alla malattia che colpisce il nervo ottico.

Ma quali sono i tipi d’intervento che esegue il vostro Centro?

Dall’estrazione della cataratta al trattamento delle patologie del nervo ottico, della retina e del glaucoma, eseguiamo interventi di ogni tipo, compresa la chirurgia refrattiva mediante laser.

Dallo scorso mese di marzo, inoltre, abbiamo a disposizione il Galilei, il più avanzato strumento di analisi del segmento anteriore dell’occhio, che consente di acquisire un’ampia gamma di dati sulla cornea e sulla camera anteriore dell’occhio, quindi è molto utile per i pazienti che devono sottoporsi a chirurgia refrattiva, chirurgia della cataratta e nei casi di cheratocono. Lo Studio inoltre è dotato dell’OCT Cirrus, che consente di acquisire immagini ad altissima risoluzione della retina e del nervo ottico, fornendo una quantità di informazioni finora impensabili nella diagnosi delle patologie della retina e del nervo ottico (glaucoma).