LA NAVIGAZIONE FLUVIALE E LA TUTELA DEL PAESAGGIO
Navi Andes è la compagnia di navigazione fluviale più importante d’Italia…
È la prima compagnia italiana per il turismo fluviale grazie alla sinergia nata, alcuni anni fa, con
la Deltatour di Padova. Con sette motonavi operiamo in campo nazionale e ci piacerebbe espanderci con il turismo da crociera sui grandi fiumi internazionali. Quelli italiani hanno caratteristiche limitanti, come il Po che, fino a un anno fa, era poco navigabile per la siccità. Forse è stato solo un episodio, ma non escludo una sua crisi idrica veramente grave. Per salvaguardare l’acqua, bene primario sempre più raro, occorrono interventi strutturali lungimiranti, da cui anche la navigazione può trarre vantaggio.
Io sono sempre stato favorevole al progetto di bacinizzazione del Po, contrastato dai Verdi, negli anni settanta, perché prevedeva una modifica del corso naturale del fiume. Eppure, navigando sul Mincio, percorriamo una bacinizzazione realizzata da Alberto Pitentino, nel 1190, nella cui opera coesistono progresso, salvaguardia della natura e abbellimento del territorio. È una sensibilità che manca ai nostri tecnici, anche se per queste cose sono prioritari i finanziamenti.
Ci sono idee di project financing?
Negli anni settanta, l’ingegnere Bertelè, sovvenzionato dal Magistrato del Po, presentò il Piano Simpo, uno studio di navigabilità, ma anche di salvaguardia del bacino padano. Purtroppo, l’istituzione delle Regioni, in quegli anni, frazionava le competenze statali e il costo elevato faceva naufragare un’opera enormemente vantaggiosa per l’intero bacino padano. Il Piano Simpo prevedeva conche per la navigazione utili anche a conservare l’acqua, che altrimenti sarebbe fluita rapidamente verso il mare Adriatico. Ha prevalso l’idea di sistemare il corso libero del fiume, soluzione più vicina alla natura, ma con costi non inferiori alla bacinizzazione.
L’incanalamento del Po ha anche velocizzato il corso del fiume. La forte spinta degli inerti verso il mare, insieme all’escavazione selvaggia della sabbia per scopi edilizi, ha causato l’abbassamento del letto del fiume con notevoli problemi nei periodi di siccità: centrali idroelettriche incapaci di prelevare l’acqua per raffreddare gli impianti, coltivazioni scarsamente irrigate e una serie di problemi veramente seri per l’economia padana e nazionale. Ora si sta pensando di aggiornare il progetto alle esigenze attuali. Idealmente è valido, ma la navigazione fluvio-marittima è economicamente poco competitiva sia in Italia, dove non si è mai radicata, sia in Europa, nonostante una rete di canali navigabili nettamente superiore alla nostra.
Considerando, invece, la tutela dell’ambiente, la navigazione fluvio-marittima diventerebbe economicamente competitiva se le navi marittime potessero circolare anche all’interno, consentendo i grandi trasporti con conseguente diminuzione del traffico stradale. Occorre, però, modificare gli sbarramenti previsti per il Po nel nuovo progetto.
L’intero paese trarrebbe vantaggio dalla valorizzazione di Mantova e delle sue bellezze...
È un patrimonio culturale ed economico. Mantova, Cremona, Parma e Modena fanno parte del bacino padano del Po e sono un motore importante per l’economia italiana ed europea. Tranne piccole sfumature, abbiamo gli stessi problemi degli operatori dei bacini del Rodano, del Reno e della Loira. Il Po è un fiume europeo, quindi, l’Europa deve averne riguardo, perché il territorio che ruota attorno all’asse del Po non è marginale.
Con un rapporto tra imprenditori e abitanti di 1/9, Mantova offre una bellissima combinazione tra cultura e impresa, tra paesaggio naturale e ingegneria. Anche la Navi Andes dà il suo contributo. Quanti sono, annualmente, i visitatori?
Nel bacino mantovano sono 100.000, distribuiti tra più compagnie di navigazione. Altri paesi legati al fiume si stanno organizzando, nonostante la crisi: i bacini di Cremona offrono i paesaggi verdiani, Ferrara propone la cultura fluviale di Boretto, che è tradizionale come quella parmense di Sacca e di Colorno. La valorizzazione del territorio è la nostra materia prima. Insieme a Sabbioneta, Mantova è stata riconosciuta dall’Unesco. Auspichiamo che non sia solo una strategia per intercettare finanziamenti europei o mondiali e poi non fare nulla. Mi auguro che le amministrazioni locali siano attente alla valorizzazione del territorio. Davanti alla nostra sede, è stata ritrovata una Domus Romana del periodo augusteo. Mancava alla storia di Mantova, famosa per il rinascimento, il medioevo e le splendide figure di donna: Isabella d’Este e Maria Teresa d’Austria, che qui hanno lasciato la loro impronta, ma anche Matilde di Canossa. A Mantova siamo legati alle donne. La stessa Navi Andes ha più del 75 per cento di personale femminile, compreso quello a bordo.
Andes è il nome del paese natale di Virgilio. Allora, dove c’è la poesia ci sono anche le donne…
Danno la grazia e la gentilezza che serve per la nostra proposta.
Parliamo dei vostri itinerari…
Da circa quarant’anni proponiamo itinerari di successo. La proposta più recente è il lago Superiore. Isolato dagli altri, era il lago dei mantovani, legato al santuario della Madonna delle Grazie. Per gli ospiti di Mantova, i laghi turistici sono quelli bassi, il lago di Mezzo e il lago Inferiore, da cui è possibile vedere la città grazie all’opera del Pitentino. D’estate, il lago Superiore è pieno di fiori di loto, importati da una professoressa di botanica, Maria Pellegreffi, nel 1922. Sono fiori infestanti perché naturalmente non contrastati, ed eliminarli è un costo. Tuttavia, sono così belli che si fanno perdonare, offrendo scenari eccezionali da metà luglio a metà settembre. Dallo scorso anno, proponiamo serate adatte all’atmosfera orientale del lago Superiore. Questo è l’anno di Giacomo Puccini, pertanto, Madama Butterfly e Turandot combinano alla perfezione la musica e l’incanto ambientale.