COME L'EDILIZIA VALORIZZA LA CITTÀ
Intervista di Pasquale Petrocelli
La Emmepi ha da poco terminato i lavori di costruzione di un nuovo hotel a Bologna, il Savoia Hotel Regency. Può parlarcene?
ll Savoia Regency è un hotel a quattro stelle, inaugurato il 30 luglio 2006, di proprietà della famiglia Trombetti di Bologna, che ce ne ha commissionato la costruzione. Pensato come punto d’incontro per chi desidera l’eccellenza, è stato progettato dai proprietari per offrire il massimo dei comfort, all’interno di un ambiente raffinato che riprende lo stile delle ville del settecento. La struttura dispone di settantotto camere, suite e imperial suite, e di ampie aree di relax e benessere, sia nelle aree interne che esterne, dove troviamo una piscina, un giardino pensile – entrambi affacciati su un ampio parco in cui è possibile fare passeggiate in bicicletta e jogging – e il roof garden, dedicato al solarium.
La struttura, oltre che dell’hotel, si avvale di un centro congressi polivalente e di un ristorante, attività che supportano e integrano la funzione alberghiera, mentre le camere, di diversa tipologia, si distinguono tutte per l’eleganza, il comfort e le più moderne dotazioni tecnologiche. Il centro congressi dispone di sei diverse sale modulabili per incontri da dodici a settanta persone, ed è in grado di ospitare fino a seicento persone in un’unica sala polivalente, divisibile anch’essa in otto aree di diverse dimensioni. Tutti gli ambienti sono climatizzati e forniti delle più moderne tecnologie e attrezzature. Il ristorante Garganelli – che proseguirà la tradizione dell’omonimo ristorante, rilevato dai Trombetti nel 1956 nel cuore della città, e che per cinquant’anni è stato un nome molto importante per la storia e la cultura enogastronomica di Bologna – ha un ambiente che, attraverso immagini e oggetti, riporta al periodo degli anni sessanta e mette a disposizione varie sale con una capacità di centottanta posti interni, oltre a due terrazze in grado di ospitare un numero rilevante di persone. L’hotel dispone inoltre di un ampio parcheggio con trecento posti auto, di una palestra e di un centro sportivo.
Possiamo dire con certezza che la realizzazione di questo centro alberghiero ha impegnato le migliori risorse della nostra impresa ed è stata un’esperienza molto interessante dal punto di vista dell’arte della costruzione, anche perché i tempi che ci erano stati richiesti alla firma del contratto erano molto ristretti, ma la scommessa di costruire un fabbricato di diverse migliaia di metri quadrati in diciotto mesi è stata vinta e, a tutti gli effetti, abbiamo rispettato i tempi di consegna.
Che cosa avete tratto da questa esperienza?
Sicuramente, un serrato gioco di squadra instauratosi tra tutti gli attori coinvolti, che hanno reso possibile questa realizzazione in tempi che definirei da record, anche per la complessità del fabbricato. Tale sinergia non ha coinvolto soltanto noi come impresa generale di costruzioni, ma la proprietà, la direzione dei lavori, i tecnici che la coadiuvavano e le altre aziende che hanno partecipato all’appalto e hanno curato le sistemazioni esterne e quelle interne: dagli impianti termici, di condizionamento e elettrici all’arredamento e alle rifiniture. Tutti attori che hanno lavorato in stretta collaborazione per tutto il tempo che si è reso necessario alla costruzione dell’hotel che, malgrado il progetto fosse già definito, ha anche subito piccole variazioni dovute alla complessità dell’opera durante l’intera esecuzione dei lavori. Un grande lavoro di team, quindi. È questo l’elemento veramente significativo dell’esperienza che abbiamo vissuto e durante la quale, come impresa di costruzione, abbiamo curato il coordinamento generale fra gli attori. Tuttavia, questo ha anche evidenziato alcune questioni importanti come il fatto che i vari attori – imprese, aziende e professionisti – hanno tutti sede a Bologna. In questo senso, possiamo dire che la nostra riuscita ha dimostrato che sul nostro territorio disponiamo di tutte le risorse necessarie a ottenere buoni risultati, risorse capaci di coordinarsi nel modo più efficace e di dare, poiché lavorano sul proprio territorio, un valore aggiunto a quello che fanno. Questo è stato confermato dal risultato che abbiamo ottenuto e può valere da riferimento, se non da monito, anche da un punto di vista politico, poiché se in quell’ambito vengono effettuate scelte appropriate – per esempio in ambito di infrastrutture, carenti sul nostro territorio –, a valle c’è una presenza di operatori economici interessati e pronti a investire, a costruire e a lavorare in team nel modo migliore, con conseguente valorizzazione e qualificazione del territorio.
Quali proposte possono emergere?
L’esperienza della costruzione dell’Hotel Savoia Regency ha dimostrato come, se c’è un impulso che metta i vari operatori economici in condizione di lavorare, essi riescono a produrre risultati eccellenti che contribuiscono a rendere più attrattiva la nostra città e il nostro territorio, favorendo quindi anche investimenti provenienti dall’esterno. Ma l’impulso, dal punto di vista infrastrutturale, deve venire dalla politica, che purtroppo, a mio parere, in tale ambito non opera secondo le manovre necessarie. Facendo un riferimento concreto a questa esperienza, i proprietari dell’Hotel Savoia Regency hanno dovuto attendere quasi quattro anni il permesso di costruire, arrivato con sofferenza e non prima di momenti di vera e propria empasse. È chiaro che l’eccesso di burocrazia provoca grandi disagi e ritardi nella nostra area e gli operatori economici e gli imprenditori possono ben poco senza un opportuno supporto da parte delle amministrazioni pubbliche. In breve, occorre che anche la parte politica di questo processo si integri in questa sinergia e fornisca all’imprenditore condizioni favorevoli per operare in maniera efficace.