PER UNA CULTURA DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Lo studio legale associato F&M ha competenza in tutti i rami della proprietà intellettuale. Ha la sua sede a Modena, ma ha collaborazioni internazionali con vari corrispondenti stranieri. Com’è nato, quali servizi offre e qual è la tipologia dei suoi clienti?
Lo studio legale F&M nasce con l’aspirazione di rendere un servizio di consulenza capace di fornire a ciascun cliente una soluzione su misura, a seconda delle specifiche esigenze. Inoltre esso persegue l’informatizzazione dei servizi di agenzia in materia di marchi, brevetti e design al fine di ridurre la produzione e l’invio di materiale cartaceo con una conseguente semplificazione amministrativa. I nostri consulenti sono sempre a disposizione dei clienti con un approccio pragmatico che mira a risolvere i loro problemi in un dialogo costante. I clienti dello studio legale F&M sono soprattutto imprenditori. E proprio a questi ultimi è rivolto uno dei nostri servizi ossia la possibilità di consultare su internet – in qualsiasi momento del giorno e della notte e in qualsiasi parte del mondo – lo stato del proprio portafoglio di proprietà intellettuale. Servizio on line che in generale avvicina l’impresa ai propri diritti immateriali e che serve anche a soddisfare il bisogno di informazioni immediate (magari in occasione di situazioni particolari, come ad esempio la firma di un contratto di licenza dall’altro capo del globo).
E i clienti ricorrono spesso alla consultazione on line?
Sì, è apprezzata, e per questo abbiamo investito (e continuiamo a farlo) in questo database che viene costantemente aggiornato con le informazioni utili al cliente. Da ultimo, abbiamo fatto in modo che una parte di esso sia personalizzabile, nel senso che il cliente può indicare e inserire informazioni che ritiene particolarmente importanti.
Quali sono le implicazioni di una consulenza su misura nell’ambito della proprietà intellettuale?
Ogni impresa ha i propri bisogni in materia di proprietà intellettuale. Quindi, le esigenze di consulenza variano a seconda del settore produttivo cui appartengono i clienti, ossia, senza pretesa di esaustività, l’abbigliamento, il settore farmaceutico, il biomedicale, la ceramica, l’alimentare, la meccanica. I clienti hanno aspettative di consulenza molto diverse tra loro le quali devono essere tutte specificamente valutate e tutelate.
State dando un contributo alla diffusione della cultura della proprietà intellettuale, con l’organizzazione di convegni sia a Modena sia in altre città, fra cui, il convegno internazionale La proprietà intellettuale. Marchi, brevetti e design nell’era della globalizzazione, tenutosi il 18 maggio scorso alla Borsa Merci di Modena, in collaborazione con la Camera di Commercio e l’Università internazionale del secondo rinascimento. Perché è importante promuovere la cultura della proprietà intellettuale?
Cominciamo con il dire che siamo molto soddisfatti dei risultati delle attività che stiamo organizzando in collaborazione con differenti Camere di Commercio, sia in termini di pubblico, che vede la partecipazione di vari settori dell’imprenditoria italiana, sia in termini di interesse successivo agli avvenimenti. Abbiamo in programma di proseguire in questa direzione perché, per quanto se ne parli, alla proprietà intellettuale vengono ancora troppo spesso associati elementi negativi come i presunti costi proibitivi o le complicazioni procedurali in sede di attivazione dei relativi diritti. Certamente, registrare un marchio o brevettare un’invenzione a livello locale o mondiale rappresenta un costo, ma ci si è mai chiesti quanto costano le conseguenze di una mancata o inadeguata tutela? Il proprio marchio registrato da terzi in malafede in un altro paese, per esempio, significa non potere entrare in quel paese e dovere avviare un’azione di recupero dello stesso. I costi sono così moltiplicati rispetto a quelli di una semplice registrazione preventiva. Per non parlare del mancato guadagno, perché nel frattempo non si può utilizzare il proprio marchio in quel contesto territoriale. Quindi, prevenire è meglio che curare. E prevenire significa adottare strategie ad hoc che combinino il miglior risultato con il minor costo. Questo del resto significa realizzare una politica di tutela costruttiva ed efficace dei propri marchi.
Per fare impresa, oggi, non basta il proposito del capitano coraggioso, ma occorrono, sempre più, struttura e cultura. Noi stiamo tentando di dare una mano a questo processo, facendo capire che la proprietà intellettuale non è qualcosa di astratto o di lontano, ma di molto vicino e di molto conveniente.
Essa infatti può dare grandi soddisfazioni, senza consistere in quel costo irrecuperabile che molti temono. Anzi, al contrario, i marchi, i brevetti, il design, il copyright sono parte integrante del patrimonio aziendale e, in alcuni casi, rappresentano ciò che dà il vero valore aggiunto a una impresa.