IL NUOVO SOFTWARE PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA

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presidente della Evolvente srl (Modena)

Come abbiamo notato nell’intervista apparsa sul numero precedente del nostro giornale, Evolvente srl sta dando un notevole apporto alle esigenze emerse in seguito alla direttiva europea sulla certificazione energetica dei fabbricati, tanto che è stata designata come fornitore di tutte le procedure software – in collaborazione con l’ITC-CNR di San Giuliano Milanese – di un progetto relativo a un bando della Regione Lombardia per l’innovazione nelle PMI. Quali sono gli sviluppi recenti?

La Regione Lombardia ci ha concesso il termine di un anno per mettere a punto gli strumenti che permetteranno l’analisi energetica degli edifici e le soluzioni tecnologiche per ridurre al minimo i consumi, utilizzando energie alternative. Attualmente, noi utilizziamo il programma inglese Designbuilder, che consente una precisione estrema anche quando si devono analizzare edifici complessi e l’input dei dati comporta un lavoro lento e laborioso. Con questo automatismo, una volta creato il modello tridimensionale, tutti i dati geometrici dell’edificio sono caricati con un solo comando all’interno del nostro programma di analisi KlimaEuropa, che permette di redigere i certificati di qualificazione energetica richiesti di norma nei casi di compravendita, in attesa che le linee guida della Certificazione Energetica vera e propria diventino ufficiali. Questo tipo di strumento può essere utilizzato negli edifici di tipo privato, civile, ma anche negli edifici adibiti a uso pubblico come musei, ospedali e centri commerciali, che hanno dimensioni molto ampie e quindi possono indurre più facilmente in errore durante l’imputazione dei dati. Con questo strumento, lo Stato, che ha stimato oltre trentamila beni di sua proprietà per i quali intende creare un database centralizzato, può fare una fotografia di tipo energetico per capire i costi di gestione da affrontare. Il nostro lavoro, oggi concluso, è stato quello di mettere a punto Designbuilder in italiano e collegarlo tramite KlimaEuropa con le norme nazionali per riuscire ad avere un’uniformità che permetta di valutare correttamente le prospezioni dei vari edifici in tutta Italia.

Evolvente oggi ha una nuova divisione, che le consente di dare un contributo non solo per la certificazione ma anche per il risparmio energetico. Quali sono le novità in questo settore?

Per valorizzare l’esperienza acquisita nel settore, abbiamo creato la Divisione Energia, che si affianca a quella storica della produzione di software d’ingegneria. Constatando sempre più l’esigenza di dare una risposta attendibile ai sempre più numerosi operatori che si cimentano nei nuovi settori emergenti collegati alle energie alternative, ci proponiamo come consulenti e fornitori di due specifici settori: quello del fotovoltaico e quello dei biocarburanti. Per il primo, oltre a fornire studi di fattibilità, analisi economiche, finanziamenti e consulenze integrate, Evolvente produce una linea esclusiva di pannelli, a marchio Evos, garantita dalle più accreditate certificazioni internazionali e dai migliori materiali di produzione nordamericana. La nostra esperienza ci permette di adottare soluzioni innovative come, per esempio, l’integrazione di un chip in ogni singolo pannello per il monitoraggio contro il furto, fenomeno in aumento nell’ultimo periodo.

E che cosa può dirci invece del settore dei biocarburanti, che sta assumendo dimensioni planetarie, anche grazie a nuovi brevetti che ne hanno accresciuto la resa economica?

Il settore dei biocarburanti è il nostro fiore all’occhiello, anche se dobbiamo essere grati alla Sipatech srl – la società che gestisce la progettazione e l’esecuzione “chiavi in mano” degli impianti di produzione di bioetanolo –, che ci ha dato l’opportunità di essere partner in un progetto imprenditoriale così importante per la riduzione dell’impatto ambientale. E, a questo proposito, vorrei precisare che, partendo da materia prime come canapa, paglia di riso, rifiuti urbani a base di cellulosa e tutto ciò che non è commestibile, non turba assolutamente l’equilibrio economico della società, come invece molti sono pronti a insinuare. In altre parole, per la produzione di bioetanolo non vengono usate sostanze alimentari che verrebbero sottratte ai paesi meno sviluppati, i quali non hanno ancora il problema di rifornire le proprie auto.

Dopo avere siglato un accordo con la Sipatech, che detiene l’esclusiva del brevetto per l’Italia, Evolvente oggi è in grado di proporre soluzioni avanzate per la realizzazione di impianti di trasformazione da biomasse con elevate quantità di cellulosa a bioetanolo con rendimenti dell’ordine del quaranta per cento.

Ma com’è nata questa tecnologia?

Il brevetto è opera della dottoressa Nancy Ho, dell’Università Purdue dell’Indiana, che ha lavorato per ben quattordici anni per sviluppare enzimi modificati geneticamente che sono in grado di trasformare la cellulosa in zuccheri e gli zuccheri in etanolo. Processo di trasformazione che non crea problemi all’ambiente e addirittura consente di sfruttare una buona quantità di energia proveniente dai suoi residui, che possono essere utilizzati come i pellets nelle caldaie. C’è un enorme interesse da parte di grandi gruppi industriali e associazioni di agricoltori che in questo processo possono concludere il loro ciclo produttivo con rientri economici elevati e con tempi di ammortamento di circa due anni. Gli impianti attualmente funzionanti si trovano negli Stati Uniti, ma con la dottoressa Ho stiamo verificando la possibilità di costruire anche in Italia il primo laboratorio per la produzione degli enzimi: il 2008 sarà un anno importante e impegnativo per noi, che dobbiamo incominciare a progettare gli impianti.

È gia in programma la creazione di otto impianti, di cui i primi tre nel Lazio e altri in Emilia Romagna. Poiché hanno grandi dimensioni e prevedono investimenti notevoli, si spera che la normativa in materia venga definita meglio, soprattutto per quanto riguarda i certificati verdi.