VILLALBA HOSPITAL: UNA CLINICA A CINQUE STELLE PER LA SALUTE DEI CITTADINI

Qualifiche dell'autore: 
responsabile marketing e comunicazione del VILLALBA HOSPITAL (Bologna)

Intervista di Carlo Marchetti

L’ospedale, nella sua formulazione originaria, è un’istituzione che mette a disposizione un luogo atto ad accogliere persone al fine di assisterle e curarle. Questa formulazione ottempera indubbiamente ad alcune virtualità connesse al significante ospitalità, ma la sanità non sempre ha tenuto conto di altre virtualità, come cortesia, tolleranza, generosità, offerta di dispositivi di accoglienza confortevoli. I grandi nosocomi costituti a partire dal diciassettesimo secolo hanno costituito per molto tempo un paradigma in direzione opposta, favorendo la costituzione di luoghi in cui il conforto e l’accoglienza erano spesso carenti o lasciati all’intervento altruistico di religiosi o di laici, non costituendosi come diritto. Il sorgere di una sanità privata ha permesso in alcuni casi di recuperare queste virtualità, fungendo, anche per quella pubblica, da stimolo e da provocazione. Le strutture sanitarie private, come quelle pubbliche, diventano ben presto patrimonio della città, che acquisisce altresì il diritto di esigerne il meglio come qualità, servizi, valore e informazione. Bologna ha una tradizione importante in questo ambito. Villalba, sorta nel 1965 sui colli bolognesi, è una struttura che rappresenta in modo particolarmente significativo una realtà cittadina di altissimo profilo sanitario e di accoglienza. Ne dà testimonianza la responsabile marketing e comunicazione, Manuela Solci. Come si pone, oggi, Villalba, nel panorama della sanità privata bolognese?

Villalba, che oggi si chiama Villalba Hospital, è un ospedale privato polispecialistico orientato all’Alta Specialità. Dalla metà degli anni novanta ha conosciuto una trasformazione molto importante, entrando a far parte del Gruppo Villa Maria, uno dei più importanti gruppi sanitari privati d’Europa, che oggi ha come presidente il dottor Sansovini e come vicepresidente il dottor Biagi e che nel 2003 ha celebrato trent’anni di attività. Oggi, tale gruppo possiede strutture ospedaliere in tutta l’Emilia Romagna, come Villa Maria Cecilia a Cotignola, Villa San Pier Damiano a Faenza, Ravenna MedicaI Center a Ravenna, Primus Medical Center a Forlì, Villa Maria e, appunto, Villalba Hospital a Bologna, Salus Hospital a Reggio Emilia, le Terme di Castrocaro, a Torino, Rapallo, Firenze, Roma, Bari, Lecce, Napoli, Palermo, ciascuna attrezzata per le cosiddette Alte Specialità e Attività Complesse in campo medico. Ha strutture anche all’estero, avendo acquisito, recentemente, la più importante clinica privata francese. Possiede poi centri di studio, ricerca e progettazione sanitaria e clinico-gestionale, formazione professionale e servizi aziendali, come l’Aqs di Cotignola, l’Euroset di Medolla, in provincia di Modena, la Gvm Engeneering e Sia di Lugo, la Kronosan di Milano e di Barbiano di Ravenna. La rete di strutture attiva in Emilia Romagna, in particolare, rende disponibile un’offerta sanitaria completa, che integra competenze e tecnologie, al fine di assicurare continuità ed efficacia al percorso diagnostico-terapeutico.

Quali specialità mediche sono presenti al Villalba Hospital?

Tutte le principali: chirurgia generale, chirurgia plastica, chirurgia toracica, chirurgia vascolare, chirurgia maxillo facciale, chirurgia ed endoscopia digestiva, neurochirurgia, ortopedia e traumatologia, ostetricia e ginecologia, oculistica, odontoiatria e stomatologia, otorinolaringoiatria, urologia, cardiologia, angiologia, gastroenterologia, oncologia, neurologia, pneumologia.

Quale rapporto esiste tra qualità della strumentazione e intervento clinico nella struttura?

In entrambi i casi la qualità è altissima. Villalba possiede i più importanti e più avanzati presidi strumentali, come TAC, RMN, PET, tutti di massimo livello. Ha, inoltre, risorsa quasi unica nella sanità privata, sette posti letto di rianimazione in grado di ricevere e lavorare contemporaneamente. Comunque, è sempre la qualità di chi vi opera a fare la differenza, dai medici, professionisti altamente specializzati, che lavorano in modo coordinato – con la direzione sanitaria del dottor Paolo Guelfi –, con l’obiettivo prioritario di erogare prestazioni sanitarie e servizi di altissima qualità, al selezionatissimo personale infermieristico, tra cui mi permetto di citare le suore scalabriniane.

Quale rapporto contrattuale di prestazione Villalba intrattiene con i clienti?

Villalba lavora in regime esclusivamente privatistico, diretto o assicurativo, per una scelta precisa, dettata dalla citata istanza di offrire la massima qualità in ogni campo, compresi l’accoglienza e il confort. È stato operato un grandissimo investimento nell’allestimento degli ambienti e, in particolare, delle camere, con la creazione di suite dotate di salotto, mobili in ciliegio, televisore, frigobar, accesso a internet. Ciò le ha fruttato la qualifica ufficiale di albergo a cinque stelle. La nostra clientela è formata da qualsiasi tipo di cittadini, ma, in particolare, da uomini e donne d’impresa, dello spettacolo e dell’immagine, politici, sportivi, che apprezzano le prestazioni sia sanitarie sia di accoglienza.

È importantissimo che in una struttura sanitaria privata operi una responsabile del marketing e della comunicazione. Come intende il suo intervento?

Oltre al lavoro di promozione dell’attività, in ciascuna sua componente, e dell’immagine della struttura, svolgo un lavoro di comunicazione rivolto all’esterno, dedicato a dare al cittadino informazioni sanitarie il più dettagliate e precise possibile, ma anche i termini di una nuova concezione della clinica e della sanità, in cui ciascuno si senta in grado di potere operare scelte precise per il suo bene, in momenti spesso critici e talvolta drammatici della vita. Per questo è molto importante la redazione e l’aggiornamento costante della Carta dei Servizi, uno strumento oggi obbligatorio nella sanità, ma non facile da rendere fruibile e gradevole al cittadino. Comunque, svolgo anche un lavoro rivolto all’interno, che considero un po’ una mission: quella di creare tra i professionisti la maggiore integrazione e il maggior affiatamento possibili, affinché il lavoro che ciascuno di essi svolge in modo eccellente abbia un suo complemento nello sviluppo delle relazioni tra loro e con il restante personale, e nel perseguimento incessante dell’etica professionale. Mi adopero anche affinché, tra loro, emerga una progettualità di gruppo che faciliti e valorizzi il lavoro dei singoli e sia contemporaneamente in grado di sviluppare e d’informare lo stesso mercato sanitario.