QUANDO LA SALUTE ESIGE LA QUALITÀ DELLA VITA

Qualifiche dell'autore: 
docente di Medicina non convenzionale all'Università di Bologna, presidente delle Terme Felsinee e del Circuito della Salute Più

Intervista di Anna Spadafora

Il contributo che lei ha dato nel settore della salute si è esteso oltre la nostra regione, tant’è che la sanità privata del Gruppo Monti raggiunge anche il Veneto. Ma, prima di parlare delle vostre strutture, vorrei farle una domanda come medico filosofo: secondo lei, dove sta andando la medicina, che cosa interessa di più oggi alle persone, la medicina per guarire o la medicina per la qualità della vita?

Oggi la società è formata da tanti anziani, che portano con sé l’ultimo residuo di una mentalità in cui la medicina è ancora vista come legata alla compressa, al prodotto farmacologico, che serve per alleviare il male, e la sanità come un’organizzazione che interviene farmacologicamente o chirurgicamente. Ci sono poi le persone cresciute negli anni settanta, ottanta, nell’ambiente delle contestazioni, che invece hanno acquisito una nuova sensibilità e non vedono più la medicina come un complesso d’interventi in funzione del male, più o meno invasivi, ma si rendono conto che essa serve non solo per guarire, ma anche per fornire benessere fisico e psichico. Per ottenere il benessere, la medicina ha bisogno di proposte e mezzi nuovi, deve partire da impostazioni nuove. Per esempio, deve applicare gli strumenti della sofrologia, una serie di tecniche attraverso le quali si può lavorare sugli hertz del cervello, donando alla persona il rafforzamento psicofisico di cui ha bisogno. Inoltre, deve introdurre il nuovo concetto di fitness, che, nel suo primo significato, è l’insieme di tutte le proposte fisiche, psichiche e intellettuali che servono a potenziare e a rafforzare la salute. La fetta di popolazione che concepisce la sanità in questa maniera non è ancora la maggioranza, ma sta aumentando.

Lei ritiene indispensabile predisporre sempre più strutture in grado di rispondere alle nuove esigenze della medicina?

Io direi che, prima di tutto, bisognerebbe predisporre strutture che s’interessino all’habitat delle persone. Vivendo in città come le nostre, in cui non c’è silenzio, siamo esposti a un malessere quotidiano. Quando il rumore arriva a un certo livello, infatti, si blocca una parte del sistema nervoso centrale, per cui il cervello non riesce più a elaborare le nostre endorfine, la nostra droga endogena.

Ma, nonostante sia necessario creare un habitat dove non ci sia troppo rumore, dove ci sia il verde, si continua a costruire. È chiaro, dunque, che c’è un impoverimento generale della gente. Noi abbiamo creato strutture come, per esempio, Il Villaggio della Salute, dove le persone vanno per trovare benessere, ma queste strutture dovrebbero essere la punta di eccellenza. I responsabili delle pubbliche amministrazioni dovrebbero avere come obiettivo quello di migliorare l’habitat delle persone, lasciando che questi luoghi di eccellenza diventino una semplice alternativa alla vita abitudinaria. Noi adesso stiamo costruendo altri due grandi complessi termali a Bologna e probabilmente per la fine dell’anno avremo le terme di San Luca, in via Agucchi, e le terme di San Petronio, in via Irnerio. Cercheremo di promuovere i week-end alle terme, facendo in modo che ogni complesso termale abbia proposte diverse.

Le strutture fondate dal suo gruppo, dunque, danno un contributo sia alla medicina tradizionale sia a quella che si propone di migliorare la qualità della vita?

Il Circuito della Salute Più oggi comprende quattordici strutture, che vanno dal Veneto all’Emilia Romagna, tutte in grado di dare una serie di servizi ai massimi livelli della medicina. Infatti, al centro Antalgik, che è il più grande centro di diagnostica della regione, abbiamo tre apparecchiature per la risonanza magnetica, una delle quali è la Total body sottocarico, una macchina presente solo in quattro centri al mondo, che ha svariati vantaggi: non c’è più il tubo chiuso in cui chi soffre di claustrofobia non riesce a infilarsi e, inoltre, il paziente sta in piedi, in modo tale che i rapporti anatomici si vedano di più rispetto a quando sta supino. Oltre a un importante centro di risonanza magnetica, abbiamo creato un centro di ecografie, di ecocardio, uno dei complessi regiologici più all’avanguardia, addirittura abbiamo la macchina dell’elastosonografia, una nuova strumentazione, presente soltanto in tre centri in Italia, in grado di diagnosticare i tumori quando hanno ancora dimensioni millimetriche e di vedere dall’esame della muscolatura il tempo di cicatrizzazione. Abbiamo un complesso di servizi, che vanno dalle sale chirurgiche e ai day surgery, per quanto riguarda la medicina tradizionale, fino ai centri termali, a quelli per il fitness e il turismo salutistico.

Il fitness, per voi, è medico…

Sì, questa è una delle nostre caratteristiche. Io non vorrei che qualcuno pensasse che Il Villaggio della Salute o le Terme dell’Agriturismo siano le solite beauty farm. I nostri centri sono guidati da un’equipe di ottanta medici, la nostra è una ricerca di benessere su basa medica, che mette la scienza a disposizione delle differenti esigenze di salute e benessere.

Per fare un esempio delle nostre strutture, il Villaggio dalla Salute, un complesso di quaranta chilometri quadrati, in due poderi che sono un vero paradiso terrestre, gode della presenza di castagneti piantati dai benedettini e di querce che hanno più di trecento anni. Stiamo creando l’oasi dei naturisti, che non sono i nudisti, ma coloro che vogliono realmente aumentare la propria salute con la forza della natura, con il sole, con l’aria, attraverso tecniche respiratorie e tecniche in grado di sfruttare le energie della natura. Abbiamo creato un intero altopiano dedicato ai salutisti, ai termalisti e a tutti gli amanti del fitness. Una grande vallata viene divisa fra i vari gruppi.