CONGRESSI E FORMAZIONE NEL SETTORE SANITARIO
Per rispondere alle esigenze di formazione e aggiornamento continuo del settore sanitario, nel 2001, è stata fondata Esprit, una società con tre rami di attività: congressi, formazione e consulenza. Per quanto riguarda il primo – l’organizzazione di congressi, eventi, convegni e meeting –, voi rispondete alle esigenze dei clienti, ma può anche accadere che siate voi stessi a proporre congressi su argomenti di attualità. Può fare qualche esempio?
In questo momento, considerando i casi di mala sanità che si stanno verificando nel nostro paese, due argomenti sono particolare oggetto d’interesse, sia nei congressi da noi proposti e realizzati, sia in quelli da noi organizzati per conto di clienti: la prevenzione delle infezioni ospedaliere e la gestione del rischio clinico. Il VII Congresso Nazionale ANIPIO 2007 (Governare il rischio infettivo: il punto di vista degli infermieri) è un esempio di congresso da noi organizzato sul primo argomento. La gestione del rischio clinico era, invece, oggetto della giornata di studio che abbiamo organizzato con la SIQAS Sezione Ligure (Società Italiana per la Qualità dell’Assistenza Sanitaria) e l’A.S.L. 2 Savonese, dal titolo: Gli strumenti del governo clinico: l’audit clinico, il risk management, l’empowerment del cittadino.
Sono argomenti di grande interesse, oltre che di attualità, tanto più perché, nonostante i progressi e gli avanzamenti della scienza al servizio della medicina, ancora continuano a verificarsi incidenti banali negli ospedali: viene lasciata una garza nell’addome di un paziente operato, viene amputato un arto erroneamente, i pazienti sono soggetti a infezioni più o meno gravi, lesioni da decubito e tutto ciò che potrebbe essere evitato se si usassero i dovuti accorgimenti, che fanno parte della cura; perché cura non vuol dire soltanto quel che occorre per la guarigione da una malattia, ma anche attenzione a tutti i momenti della giornata durante una degenza. Per non parlare dei cosiddetti eventi avversi causati dalla somministrazione di farmaci: basta citare il caso drammatico di un paio di anni fa di quel bambino piemontese a cui è stato somministrato potassio al posto di un antibiotico. Le statistiche parlano chiaro: ancora siamo ben lungi dall’avere raggiunto quel grado di formazione del personale ospedaliero che occorre perché la cura sia completa. Solo di recente si parla di un disegno di legge, che dovrà trasformarsi in decreto, sulla sicurezza del soggiorno del paziente all’interno dell’ospedale.
Questi argomenti di carattere più generale stanno andando per la maggiore, ma poi ne affrontiamo anche altri che interessano le varie specialità in modo particolare, come, per esempio, la prevenzione del rischio cardiovascolare nella cardiologia. È chiaro però che dai congressi ci si aspetta un momento di dibattito e di confronto, mentre poi è la formazione a proseguire le istanze che emergono nei congressi e a fare in modo che chi li segue se ne avvalga per trasformare la propria pratica quotidiana, migliorandola sempre di più.
Quindi, il personale sanitario che frequenta i vostri corsi impara a gestire in sicurezza la permanenza del paziente in ospedale. Come scegliete i docenti dei vostri corsi e relatori dei congressi?
Occorre distinguere tra un corso di formazione e un congresso o un convegno. La stessa durata di un corso, che di solito è di più giorni, c’impone di scegliere docenti che sappiano tenere desta l’attenzione e creino una giusta empatia con i partecipanti.
A volte, è accaduto che, addirittura a corso iniziato, abbiamo dovuto sostituire un docente: un professionista, infatti, può avere tanti talenti e una preparazione eccellente, ma non necessariamente essere un bravo insegnante.
In un congresso, invece, i criteri sono altri: occorrono relatori esperti provenienti da vari paesi, i quali, dando testimonianza della loro esperienza, consentono al pubblico di avere un panorama completo sullo stato dell’arte mondiale sull’argomento. La scelta dei relatori avviene in collaborazione con il nostro comitato scientifico permanente, lo stesso che si occupa della progettazione dei percorsi formativi che proponiamo sul mercato e che collabora con i comitati scientifici ad hoc che sono responsabili di ciascun congresso da noi organizzato.
Questo garantisce la qualità della vostra formazione come provider del Ministero, presso cui siete, giustamente, accreditati…
A questo proposito, vorrei dire che mantenere l’accreditamento non è un compito facile, soprattutto se pensiamo che, per ciascun partecipante a un convegno o a un corso di formazione accreditato, occorre produrre due questionari: uno di valutazione dell’apprendimento, che ci consente di dare l’attestato al partecipante se ha raggiunto il livello adeguato, e l’altro di gradimento, che valuta la pertinenza dell’obiettivo e la qualità del percorso formativo. Quindi, dal punto di vista burocratico, è un lavoro enorme: se, per esempio, a un convegno partecipano quattrocento persone, dobbiamo produrre ottocento questionari. Tuttavia, avere un feedback costante del lavoro svolto è l’unico modo per dare e migliorare una cosa importantissima come la qualità.
Quindi Esprit interviene anche in corso d’opera per introdurre variazioni quando occorrono, dimostrando massima attenzione al processo di formazione…
Essere provider del Ministero della Salute ci consente anche di mettere a disposizione dei nostri clienti la nostra esperienza nel richiedere l’accreditamento di eventi formativi che loro organizzano o che affidano a noi per alcuni aspetti.
Oggi, l’organizzazione di eventi, soprattutto in un settore come quello sanitario, è un’alta specializzazione, niente può essere lasciato al caso e la richiesta di qualità da parte degli enti che devono rilasciare le certificazioni è diventata un modo per essere esigenti con noi stessi e con gli altri.