OLI ESSENZIALI... ALLA SALUTE
Nel laboratorio Val Sambro effettuate un tipo particolare di analisi: l’aromatogramma. Di che cosa si tratta?
L’aromatogramma è un metodo di misura in vitro del potere antibatterico degli oli essenziali, che esprime l’attività antimicrobica degli oli essenziali verso un determinato ceppo patogeno di batteri o funghi. Gli oli essenziali possono bloccare alcune funzioni metaboliche del germe come la crescita e la riproduzione, oltre a determinare la lisi dello stesso. Le essenze impiegate per eseguire tutti gli aromatogrammi devono far parte di una stessa partita debitamente schedata: il materiale aromatico deve essere definito con gascromatografia o cromatografia su strati sottili. Inoltre, gli oli essenziali usati per l’aromatogramma devono essere quelli somministrati al paziente, da ciò deriva la necessità di una stretta collaborazione fra medico, biologo e farmacista.
Che cosa sono gli oli essenziali?
Sono estrazioni di parti specifiche di piante officinali. L’estrazione avviene mediante distillazione in corrente di vapore. Talvolta, occorrono ingenti quantitativi di fiori e piante per ottenere piccole dosi di oli. Questi preziosissimi estratti hanno diversi valori terapeutici, ma, in questo caso, viene preso in considerazione solo il loro potere battericida.
Gli oli essenziali si dividono in maggiori (1), medi (2) e di terreno (3):
1) essenze germiche maggiori con azione battericida notevole e costante, che agiscono indipendentemente dal terreno;
2) essenze germiche medie il cui potere antisettico è improvviso e imprevedibile: possono, a seconda dei casi, diventare o maggiori o di terreno;
3) essenze di terreno che hanno un’azione antisettica molto incostante e saltuaria e variano da individuo a individuo.
Come viene eseguito questo esame?
La tecnica utilizzata è simile all’antibiogramma e comporta che vengano utilizzati dischetti sterili di carta da filtro impregnati delle essenze da testare. Questi vengono posti sopra un gel di agar precedentemente insemenzato con la coltura che vogliamo esaminare. Quest’ultima deve essere omogenea, cioè deve partire possibilmente da un solo tipo di batterio; quindi, preventivamente, deve essere effettuato sempre un esame colturale su appositi terreni, che permettono, tramite la loro composizione, crescite selettive dei batteri. Seguirà una identificazione della flora in esame e successivamente si sceglierà su quale tipo di batterio eseguire l’aromatogramma. Le piastre vengono quindi incubate per 24/36 ore a 37°. La lettura avviene tramite la misura dell’alone di inibizione formatosi attorno al dischetto.
Dal risultato dell’analisi avremo quindi tre tipi di sensibilità: forte, media e debole. Il medico sarà quindi in grado di poter prescrivere sia gli oli essenziali di attacco per la malattia specifica sia quelli atti a modificare il terreno del paziente, così da non avere fenomeni di resistenza.
Quali sono i vantaggi di questa terapia?
Si tratta di una terapia atossica perché non prevede l’uso di antibiotici, ma solo di sostanze naturali, perciò è adatta alle persone che sono allergiche agli antibiotici o che non possono fare cure antibiotiche. Inoltre, è una terapia indicata per le malattie batteriche e funginee recidivanti, perché molto spesso, in seguito alla cura antibiotica, il batterio cambia il patrimonio genetico, creando colonie batteriche sempre più forti e sempre più organizzate che richiederanno antibiotici sempre più efficaci. Questo succede specialmente quando vengono prescritti antibiotici a largo spettro senza fare un’indagine preventiva, che invece consiglio.
Voi siete gli unici a praticare questa tecnica a Bologna?
Questa tecnica è nata nella metà degli anni cinquanta, quando numerosi ricercatori, tra cui Valnet, Belaiche e Lepraz, studiarono il potere battericida di 175 essenze aromatiche, da cui elaborarono un “indice aromatico”, avvalendosi di un metodo di laboratorio denominato “aromatogramma”. Io ho una grande esperienza in questo campo perché applico questa tecnica con ottimi risultati da oltre venticinque anni.
Ci sono controindicazioni?
Assolutamente no. Certamente gli oli essenziali sono erbe che hanno un forte potere battericida, quindi devono essere prescritte da un medico e deve essere fatta una preparazione galenica, tenendo conto del peso della persona, perché possono provocare forme allergiche. Con questa tecnica viene rispettato il concetto naturopatico di raffronto con la costituzione del soggetto, in quanto l’azione dell’olio essenziale dipende strettamente dal terreno del paziente, che condiziona la diffusione dell’olio all’interno dell’organismo. Sarebbe bene effettuare l’aromatogramma su germi prelevati da diversi distretti dell’organismo del paziente, come urine, feci, esecreti, ecc.: valutando tutti i risultati, si possono stabilire le condizioni di quell’organismo. L’aromatogramma supererebbe allora la capacità di diagnosticare le malattie infettive, per diventare un esame semeiologico più generale.