ASCOLTARE IL SILENZIO DEL TESTO

Qualifiche dell'autore: 
scrittore, poeta, redattore

Do alcune testimonianze su come è stata scritta La città moderna. Per la redazione di questo romanzo è stata essenziale la collaborazione con la casa editrice Spirali che prosegue tuttora.

Il lavoro redazionale è indispensabile per la scrittura. E non solo perché insegna a non correggere la struttura della sintassi e della frase sulla base della propria idea, allucinando, magari, la presenza o l’assenza della lettera; ma anche perché educa a ascoltare il silenzio del testo. Solo se la sintassi, la frase e il silenzio non fanno più problema, ciascuno scrive.

Poi, forse, il bello di questo romanzo sta avvenendo ora perché le persone della Pragmalux mi chiedono: “È un romanzo autobiografico?”. Io rispondo: “No!” e, se si tratta di una giovane donna, aggiungo: “È un romanzo d’amore contrastato e appassionato”. Qualcuna ha detto subito: “Lo voglio!”. E non sappiamo veramente a cosa alludesse! In breve, è accaduto che le persone, sempre più numerose, abbiano chiesto: “Ma, è vero che hai scritto un romanzo?”. A poco a poco, dunque, la notizia si è diffusa e, guarda caso, sono state prevalentemente donne a chiedere del libro. Lo prendevano, lo toccavano. Ma toccavano veramente il libro? Poi lo sfogliavano. Ma sfogliavano veramente il libro? Curiosamente, è stata sempre una donna a fare la pubblicità più efficace. E, altrettanto curiosamente, chi si è interessato di più è chi, all’interno dell’azienda, svolge un lavoro manuale. D’altronde, perché meravigliarci? Chi svolge un lavoro manuale dovrebbe forse essere più stupido? Non c’è più mano degradata, impura, che si contrappone al cervello ritenuto puro e ideale. Chi ha il tabù della mano non può interessarsi a queste pagine.

Ora vorrei concludere con alcuni versi. I versi non fanno la poesia. Sono un indizio. Nel romanzo ci sono prosa e poesia, come annotava ciascuno dei relatori, ma la cosiddetta prosa non va senza la poesia. Nemmeno la prosa sta in riga!

C’era il vento nella città,

il vento che disponeva l’esercito

e le sue acrobazie.

E c’era il vento.