L'IMPORTANZA DELLE CERTIFICAZIONI AMBIENTALI
Nell’intervista pubblicata sul numero precedente della nostra rivista, lei dice che le aziende che si attengono ai vostri consigli sul recupero degli imballaggi dei loro prodotti hanno acquisito la consapevolezza che i loro scarti sono la vostra materia prima. Inoltre, questa consapevolezza che prima apparteneva solo alle aziende più grandi, adesso è anche delle più piccole. Ma, al di là della promozione della sensibilità ambientale che da sempre Cerplast porta avanti con i propri clienti, che cosa sta avvenendo nel settore? A che punto è, per esempio, la cultura della raccolta differenziata, com’è cambiata in questi anni e perché?
Alcune aziende hanno capito di poter trarre un utile dalla raccolta differenziata. Le stesse municipalizzate, con le loro isole ecologiche, hanno spinto per far capire che il rifiuto può essere valorizzato, anziché costituire solo un costo. Quello che ancora manca oggi, purtroppo, è la valorizzazione delle aziende che hanno nel loro statuto obiettivi ambientali e che hanno sempre creduto nelle certificazioni.
Se l’azienda porta avanti la cultura della raccolta differenziata per un miglioramento proprio, ne seguono benefici anche per l’ambiente. In parte, qualcosa per incentivare la politica ambientale si sta facendo: la Provincia di Modena, per esempio, dà qualche agevolazione alle aziende certificate. Però, è ancora poco.
Ha qualche proposta in merito?
Come primo passo sarebbe sufficiente una maggiore collaborazione tra gli enti e le aziende orientate verso una politica che punta alla salvaguardia ambientale. Per esempio, le municipalizzate potrebbero far gestire i rifiuti da aziende certificate, piuttosto che da aziende sconosciute, come avviene attualmente. Chi investe per la propria certificazione, perché crede nella loro utilità e nel loro valore, dovrebbe essere premiato dalle istituzioni. Questo aiuterebbe a lavorare in un modo che va a vantaggio dell’intera comunità.
Lei sta dicendo che ancora oggi esistono enti pubblici che continuano a scegliere di lavorare con aziende non certificate?
È ciò che si verifica costantemente nella nostra regione. E non è certo il vantaggio che un’azienda si aspetterebbe a fronte del proprio investimento. In Emilia le truffe nel settore ambientale sono state tante, quindi sarebbe già una buona risposta se gli enti pubblici decidessero di lavorare solo con aziende certificate. Oggi, la certificazione ISO 14001 e l’EMAS, le due certificazioni ambientali per eccellenza, porterebbero già a una bella scrematura di aziende che lavorano nel rispetto delle regole. Questa sarebbe la base per lavorare meglio. La Regione e la Provincia dovrebbero imporre che, per ottenere un appalto o una commessa, le aziende devono rispettare regole che in parte esistono già e in parte potrebbero essere stabilite.
Noi siamo stati premiati perché siamo stati i primi a impostare l’attività aziendale di recupero del polietilene nel rispetto dell’ambiente e della salute, però occorrerebbe fare altrettanto anche nei confronti dei cittadini: perché s’impegnino nella raccolta differenziata occorrono incentivi, come, per esempio, la distribuzione di sacchetti di colore diverso nelle abitazioni o la concessione di uno sconto sulla tassa dei rifiuti.
Noi continuiamo a investire cercando di mantenere alto il livello tecnologico delle nostre attrezzature. Ogni anno puntiamo su qualcosa di nuovo che contribuisce a diminuire l’impatto ambientale, e non è sempre facile. Noi lavoriamo solo il polietilene a bassa densità, ma non vogliamo spostarci, come fanno altre aziende, su altre tipologie di prodotto, perché solo aumentando la specializzazione abbiamo la possibilità di creare prodotti nuovi e interessanti. È un settore che ha ancora buone possibilità di sviluppo. Il polietilene, soprattutto il termoretraibile, ha una gamma ampia di applicazioni, ma occorre molta ricerca per capire il prodotto e innovare costantemente, sempre anche in funzione del rispetto dell’ambiente, che ha tanto bisogno della nostra attenzione.