LE PRIGIONI CINESI E LA LIBERTÀ

Qualifiche dell'autore: 
dissidente cinese, premio Sacharov per la libertà di pensiero e premio Robert F. Kennedy per i diritti umani

Lei è stato una guardia rossa maoista, poi, sotto il regime di Deng Xiaoping, è stato condannato a quindici anni di carcere, perché aveva accusato il Partito comunista cinese di voler instaurare una dittatura. Può dirci qualche aneddoto sulla sua esperienza nella prigione cinese?

Sono stato gettato per anni in una cella d’isolamento molto piccola. Mentre altri prigionieri avevano l’ora d’aria, io ero sempre tenuto dentro. Ho chiesto a questi prigionieri come mai potevano uscire all’aperto e loro mi hanno risposto che avevano denaro, per cui pagavano per l’ora d’aria. Ho chiesto loro il motivo per cui erano stati messi in prigione e mi hanno risposto che è accaduto perché si erano arricchiti troppo. Quindi, costoro si erano arricchiti prima di andare in prigione, poi, una volta dentro, si sono resi conto che la libertà è più preziosa del denaro accumulato quando erano fuori.

Ma questa libertà di essere fuori dal carcere non è di per sé una libertà di alto livello. Il governo cinese utilizza la pressione psicologica sui prigionieri, tanto che le guardie carcerarie continuavano a dirmi: “Guarda come sei ridotto, fai pena, ora hai perso la libertà”. Ma una volta, in cui mi sono sentito veramente infelice, ho parlato con le guardie e ho chiesto: “Ma chi ha più libertà?”. La guardia mi ha risposto: “Io sono più libero di te. Ti ho messo in prigione, quindi ho più libertà di te”. E io ho pensato: “Beh, forse non è così”; allora gli ho detto: “Vedi, io posso dire quello che voglio, ma tu hai paura di parlare. Non sei libero di parlare”.

Dunque la libertà non è soltanto l’assenza di segregazione...

Penso che la libertà di pensiero e la libertà di parola siano le libertà più importanti di tutte. Quando, per interesse o per ragioni economiche, si rinuncia alla libertà di pensiero o di parola, si perde la libertà vera. Nei paesi occidentali, magari, non avviene che una persona venga messa in prigione per aver espresso un’opinione; tuttavia, è facile che le persone vengano corrotte, sedotte e influenzate in modo tale che non parlino liberamente e questa è una perdita di libertà personale, di libertà di parola.