L’IMPORTANZA DI UNA SANA ALIMENTAZIONE PER I GIOVANI

Qualifiche dell'autore: 
presidente dell’Associazione Annarosa Andreoli

L’Associazione Annarosa Andreoli è nata nel 2003, in memoria della dottoressa Annarosa Andreoli, che dal 1990 ha dedicato la propria ricerca ai disturbi neurologici e alle malattie endocrinologiche, presso il Dipartimento di Scienze Pediatriche dell’Ospeda le Sant’Orsola di Bologna. Dal 1995 la sua attenzione è stata rivolta in parti colare ai disturbi del comportamento alimentare, soprattutto in età evoluti va. Dal 2005, il marito, Vittorio Foschi, insieme ai due figli hanno deciso di proseguire il suo percorso, fondando l’Associazione. Il progetto della dotto ressa Andreoli era di fare in modo che in ospedale arrivassero meno persone possibile, lavorando soprattutto sulla prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare.

Da quando è nata l’Associazione ne sono stato consigliere e da circa dieci anni ne ho assunto la presidenza. Oggi sono impegnato a fare prevenzione su questi temi nelle scuole primarie, attraverso incontri organizzati per informare i giovani sull’importanza dell’alimentazione, quindi durante la colazione, il pranzo, lo spuntino e la cena. È importante far capire anche alle famiglie che esistono alternative al consumo delle merendine confezionate, come per esempio la frutta e la verdura.

La preoccupazione più diffusa da parte dei genitori, infatti, è che il figlio mangi. E spesso non ha nemmeno importanza cosa mangi. Allora accade che i loro figli dalla mattina alle 8, quando sono accompagnati a scuola, e fino alle 18, quando smettono di praticare sport, consumino merendine cariche di un eccesso di zuccheri e di calorie per compensare le energie impiegate nello studio e nella pratica di sport.

Da parte dei ragazzi, invece, ascoltiamo che il consumo di cibi come questi è approvato dai genitori per ragioni pratiche. Molti giovani, per esempio, non mangiano frutta come la mela perché dicono che “è difficile da pelare” e spesso non sono i genitori a insegnare come sbucciarla, perché non hanno il tempo di farlo.

Inoltre, abbiamo notato che, se nel Novecento lo screening della popolazione maschile avveniva presso i distretti militari, in occasione della visita medica per espletare il servizio militare, oggi non è effettuato se non in età adulta. Le donne hanno un’altra struttura fisica, pertanto tendono a effettuare il controllo medico con la visita ginecologica in età puberale. Quindi, se il ragazzo sta bene, tende a non andare dal medico di famiglia, almeno fino ai quarant’anni, quando incomincia ad avvertire i primi acciacchi.

Molti sono i volontari attivi nell’Associazione, ma abbiamo bisogno anche di un rimborso spese per la consulenza dei nostri professionisti. Allora, ecco che aziende come MWM, che è stata sempre al nostro fianco, e la Vecchia Malga Bologna contribuiscono in modo importante al lavoro dell’Associazione, a cui, essendo riconosciuta come ONLUS, è possibile destinare il 5 per mille.