SONO TANTI I GIOVANI INTRAPRENDENTI

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socio di P.E.I. Protezioni Elaborazioni Industriali Srl, Calderara di Reno (BO)

Con oltre settanta brevetti, il Gruppo P.E.I., Protezioni Elaborazioni Industriali, è leader europeo nella progettazione, produzione e vendita di protezioni dinamiche per macchine utensili, con un’ampia gamma di prodotti fra soffietti, tapparelle, protezioni avvolgibili e coperture telescopiche, che investe in ricerca e sviluppo oltre il 4% del fatturato annuo. Lei ha incominciato il suo itinerario nei settori in cui P.E.I. opera quando ha in contrato il suo fondatore, Giorgio Tabellini, oltre trent’anni fa e oggi è divenuto socio dell’azienda…

Sono entrato in P.E.I. nel 1991, quando ho incominciato a fare uno stage estivo durante gli studi e ho trovato casualmente questa azienda. Avevo diciassette anni e, armato di bicicletta, ho attraversato i distretti industriali dell’area in cui vivevo andando di porta in porta per proporre di incominciare la mia esperienza lavorativa. Avevo la necessità di sapere cosa accadeva nel mondo del lavoro. Inoltre, ero particolarmente appassionato di automobili e volevo acquistarne una il prima possibile, senza gravare di questo i miei genitori. Ave vo preso molti “no” dalle aziende a cui mi ero proposto, fino a quando non ho incontrato Giorgio Tabellini, che disse: “Un ragazzino che viene a chiedere di lavorare lo prendo subito e poi vediamo cosa succede”. Giorgio mi accolse in azienda per un periodo di tre mesi. Ho incominciato a lavorare in officina, imparando quali erano i prodotti dell’azienda – in quel caso le protezioni avvolgibili –, come venivano progettati e poi ho anche contribuito a costruirne qualcuno. Ho quindi ripreso gli studi e, poi, pochi giorni prima di conseguire il diploma, Giorgio mi ha proposto di lavorare con lui, in una fase in cui era necessario ampliare l’ufficio tecnico commerciale delle protezioni avvolgibili. Le macchine utensili producono uno scarto di lavorazione, il truciolo, che danneggia i componenti della macchina, ecco perché sono essenziali le nostre protezioni.

Il dibattito che apriamo in questo numero della rivista verte attorno al tema “I giovani e le imprese dell’avvenire”. Lei, che fa anche il commissario d’esame nell’ITS della Fondazione Aldini Valeriani, quale testimonianza può dare a proposito dei giovani che vogliono intraprendere un’attività d’impresa?

Sono tanti i ragazzi che hanno quella carica che avevo io a diciassette anni, ma per loro è molto difficile orientarsi, perché oggi è tutto più complicato. Dimentichiamoci i cosiddetti fannulloni, che pure non mancano, ma sono tanti i giovani intraprendenti che non fanno notizia.

In realtà, il percorso che ho fatto io non è più attuabile per una questione legale: ora lo stage viene svolto soltanto tramite gli istituti scolastici, tra mite procedure complesse. L’azienda deve gestire una grande quantità di burocrazia, che rende tutto molto complicato e il rischio è che lo stage sia ridotto a mero obbligo da ottemperare. È diverso l’approccio di chi il lavoro se lo va a cercare. Questo meccanismo favorisce una sorta di rimando della ricerca della propria strada, perché il giovane intanto fa lo stage obbligatorio e dopo, quando conclude la scuola, incomincia il suo percorso daccapo.

P.E.I. è un’azienda innovativa non soltanto per le sue produzioni, ma an che perché utilizza un modus operandi specifico: la divisionalizzazione…

Per ciascun prodotto l’azienda ha un tecnico che è anche il commerciale e conosce tutto di quel prodotto che vende, dagli aspetti tecnici a quelli economici, quindi è in grado di negoziare con il cliente. Pertanto, per prodotti diversi noi abbiamo tecnici commerciali diversi.

La caratteristica di base della struttura divisionale è la delega, perché di fatto non intervengono dirigenti ma imprenditori che sono amministratori di quella divisione dell’azienda e collaborano con i tecnici commerciali. Quindi ciascuno assume la responsabilità di ciò che fa. Ma questo modus operandi è vincente perché si fonda sulla fiducia reciproca fra azienda e lavoratore.

In quali settori interviene il vostro Gruppo?

P.E.I. opera in due settori principali: la costruzione di protezioni per macchine utensili, di cui a livello europeo è l’azienda con la gamma più completa, e poi anche la produzione di componentistica per veicoli dedicati al trasporto di persone. Abbiamo diversi concorrenti in Europa che per lo più sono specializzati in uno o due prodotti. Noi, invece, facciamo soltanto protezioni, ma produciamo vari modelli e sempre su misura di ciò che chiede il cliente. Questo gli offre il vantaggio di non dover seguire la nostra preferenza, condizionata dal fatto che sappiamo fare meglio una protezione di un’altra. Acquistando il nostro prodotto il cliente ha il vantaggio di trovare ciò che è specifico per le proprie esigenze.

Noi abbiamo diverse sedi, in Italia e all’estero, oltre a P.E.I. Srl, che dal 1980 produce una vasta gamma di protezioni per macchine utensili. Questi siti sono attivi in settori diversi: P.E.I. V.M. Srl, Vibration Monitoring, una piccola azienda di ingegneria dedicata allo sviluppo e produzione di sistemi vibro-acustici per la diagnostica e misurazione su motori elettrici, riduttori, trasmissioni e pompe; Zanini Srl, è specializzata nella carpenteria metallica di precisione dedicata ai settori ferroviario, marino e packaging; Nuova Metal Srl, invece, si occupa di lavorazioni industriali e produzione di manufatti dedicati ai settori medicale e alimentare certificati. Inoltre, P.E.I. Mobility è il brand di P.E.I. specializzato nella progettazione e sviluppo di componenti di prodotti per il trasporto di persone. Poi, abbiamo stabilimenti in Germania, Serbia e Brasile.

Operiamo su due mercati, il principale è quello delle macchine utensili, che è anche quello storico e che ha ancora i volumi maggiori. Poi, in P.E.I. è intervenuta un’intuizione importante: impiegare la tecnologia utilizzata per la costruzione dei soffietti che proteggono la macchina utensile per la produzione di soffietti per autobus articolati. Come recita il nostro slogan: dalla macchina utensile all’autobus. Questo tipo di soffietti ha caratteristiche e performance tali da resistere a tutte le condizioni climatiche, quindi richiede maggiore complessità perché è impiegato in ambito civile, nelle strade.

I nostri clienti sono produttori di ingranaggi, per cui noi interveniamo in settori trasversali, che vanno dai notissimi marchi di supercar, moto, nautica e oltre. Il grande vantaggio di P.E.I. V.M. è riuscire a trasformare un lavoro complesso in uno più semplice per il cliente. Noi, per esempio, siamo intervenuti per sospendere una prova di durata su un motore di automobile pochi minuti prima che esplodesse per rottura. Analogamente avviene per la macchina utensile (pensiamo a quelle che lavorano 24 ore al giorno, 7 giorni su 7). Poter verificare in anticipo la rottura e fare interventi mirati è estremamente importante. Si tratta della manutenzione predittiva, che operativamente non fa ancora quasi nessuno. È estremamente complesso dedurre da una vibrazione cosa sta accadendo a un macchinario.

Quali sono gli effetti del suo incontro con Giorgio Tabellini?

In P.E.I. io ho fatto un percorso che avrei dovuto fare in almeno sei o sette aziende diverse. Poi, man mano è cresciuta la mia partecipazione nell’azienda quando Giorgio Tabellini mi ha proposto di entrare nella compagine sociale e questo ha comportato per me incominciare un nuovo mestiere: divenire imprenditore e assumere il rischio finanziario dell’azienda, passando dall’avere come priorità l’aspetto tecnico e negoziale all’assumere la responsabilità della continuità aziendale. Io non sono un contabile, però ho imparato a leggere un bilancio e la prima attività nella nuova veste di amministratore è stata riorganizzare l’area commerciale europea.

Oggi la nostra scommessa prose ue camminando al fianco di Giorgio Tabellini, che ha accolto nuovi soci nel Gruppo, come Andrea Zambelli e Vittorio Mardegan, grazie al trust avviato nel 2017, con il trustee Alessandro Bonfiglioli, che gestisce il patrimonio personale della famiglia Tabellini ed è membro del CdA delle aziende del Gruppo.

E allora ascoltiamo una breve nota dall’esperienza del fondatore di P.E.I….