FUTURE VALLEY A.I. 2023! LA SFIDA DELL’UOMO
Future Valley A.I. 2023! La sfida dell’uomo (Farete, 7 settembre 2023) è stato il primo convegno ufficiale dopo la mia elezione come presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Area Centro avvenuta lo scorso giugno. Sono sta to particolarmente felice che il tema fosse l’intelligenza artificiale perché è una tecnologia che ho avuto modo di esplorare anche nell’azienda di fami glia, TEC Eurolab, e credo che sia un tema chiave per l’avvenire delle nostre imprese nei prossimi anni.
Non abbiamo convocato i relatori perché esprimessero un giudizio sull’opportunità di adottare l’intelligenza artificiale nelle nostre aziende sulla base dei pro e dei contro, ma per dare testimonianza intorno all’utilità dell’intelligenza artificiale come strumento per aumentare l’efficacia e la riuscita nei processi di produzione e nei servizi che offriamo ai clienti. L’intelligenza artificiale non ha nulla di metafisico, ma consiste in un set di strumenti matematici di grande portata.
Certo, non mancano le discussioni intorno ai rischi connessi al rapido avanzare di questa tecnologia. Qualche rischio è sicuramente presente, come ha illustrato il cybersecurity specialist Pierguido Iezzi nel suo intervento, per ché se l’AI è utilizzata da criminali può essere molto pericolosa per le nostre imprese, e dovremo tenere sempre più alta l’attenzione verso la sicurezza dei nostri sistemi informatici.
A parte questo timore salutare, però, molti altri sono infondati, per non dire ideologici: per esempio, quello che l’intelligenza artificiale possa compromettere il lavoro delle persone e si possano perdere posti di lavoro. A questo proposito, invito a considerare gli esiti delle rivoluzioni tecnologiche precedenti. Per esempio, prima dell’avvento della meccanizzazione agraria, la maggioranza delle persone era impegnata nell’agricoltura, ma non mi risulta che l’invenzione del trattore abbia portato a una perdita netta di posti di lavoro.
In molte circostanze l’AI non sostituirà l’uomo, ma lo affiancherà per incrementare la capacità produttiva e l’affidabilità dei processi. In alcuni casi, come nel controllo qualità, contribuirà a rendere sostenibili i costi di controlli aggiuntivi, più avanzati, che senza questa tecnologia sarebbe del tutto impossibile svolgere. E quindi, in definitiva, renderà più sicuri alcuni prodotti come automobili, dispositivi biomedicali e motori aeronautici. Credo che potremmo considerare l’intelligenza artificiale come uno strumento di automazione digitale, che affiancherà la robotica e l’automazione meccanica, già affermatesi negli ultimi decenni. Così come l’automazione meccanica ha contribuito ad alleggerire le mansioni lavorative più pesanti e ripetiti ve, l’automazione digitale consentirà alle persone di esprimersi in attività a più alto valore e di maggiore soddisfazione.
L’intelligenza artificiale avrà un forte impatto in quasi tutti i settori industriali, ma porterà più opportunità che minacce, anche se sarà necessaria una riconversione delle competenze attuali verso quelle più richieste e dovremo soprattutto prestare massima attenzione per evitare che si acuisca il mismatch fra domanda e offerta di lavoro, attraverso la formazione di competenze digitali al posto di altre che risulteranno obsolete.
Quindi noi imprenditori dobbiamo mantenere la nostra funzione di in novatori ed essere molto attenti alle nuove tecnologie, perché il vero pericolo insito in ciascuno strumento è quello di non conoscerlo. Noi, i nostri collaboratori e le nostre aziende non perderemo il lavoro perché interverrà l’intelligenza artificiale. Ma, se non saremo innovatori e non approfondiremo questi temi per avvalerci al meglio dei nuovi strumenti, rischieremo di perdere lavoro e clienti perché i nostri competitor, magari in altre regioni del pianeta, se ne avvarranno prima e meglio di noi.
Durante il convegno abbiamo ascoltato l’intervento di Massimo Chiriatti sugli scenari tecnologici e strategici relativi alla crescente adozione dell’AI e abbiamo assistito a due demo tecniche: una in ambito NLP (Natural Language Processing), per l’analisi automatica di documenti, e l’altra in ambito Computer Vision, con particolare riferimento all’automazione del controllo qualità. Erano volutamente casi applicativi semplici, che potrebbero trovare impiego in molte delle nostre imprese, proprio perché volevamo dare notizia di come queste tecnologie cambieranno le nostre giornate e nessuno potrà ritenersene distante. In questo modo, abbiamo puntato a fornire uno spaccato di una realtà complessa e articolata come quella che ci prospetta l’AI. Complessa e, tuttavia, semplice, perché, come suggeriva l’intervento conclusivo di Sergio Dalla Val, l’intelligenza artificiale non si oppone all’intelligenza umana: l’intelligenza, in quanto arte del fare, “artificio”, è sempre artificiale.
Colgo l’occasione per ringraziare gli sponsor – Azimut, Var Group e Adecco – che, oltre ad aver reso possibile il convegno, lo hanno aperto con una tavola rotonda intorno alle applicazioni in ambito AI che loro stessi stanno portando avanti nelle loro imprese.