CINQUANT’ANNI DI RICERCA E D’INVENZIONE NELL’INDUSTRIA DELL’ALLUMINIO

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CEO di Italtecno Srl, presidente di Interall e di Aluminium Two Thousand World Congress

Italtecno è nata nel 1974, quindi l’anno prossimo celebrate cinquant’anni da pionieri nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie per i trattamenti di superficie dell’alluminio e delle sue leghe, per la pulizia di matrici di estrusione e relativo recupero della soda caustica e infine per i trattamenti di depurazione acque. Quanti sono stati i passi che il settore ha compiuto anche grazie al vostro contributo?

Dai primi del Novecento, quando fu prodotta la prima fusoliera di un aereo in alluminio, l’uso di questo metallo leggero si è notevolmente allargato con benefici effetti sul risparmio energetico e sulla sicurezza. L’alluminio è riciclabile all’infinito, per questo ci siamo da sempre impegnati nella ricerca e nella produzione di impianti per la lavorazione di questo metallo così prezioso per la salute del pianeta. Ma lo abbiamo fatto introducendo negli impianti caratteristiche di sostenibilità ambientale con largo anticipo rispetto alle normative che poi sono diventate cogenti. Ne sono un esempio le nostre macchine per la depurazione acque, che, grazie alla loro caratteristica di possibilità di riciclo completo, sono in grado di evitare il consumo e lo scarico di milioni di litri di acqua al giorno.

In che modo?

I trattamenti che precedono le fasi di anodizzazione e verniciatura sono eseguiti all’interno di vasche che contengono prodotti chimici. L’acqua utilizzata per tali trattamenti va continuamente depurata prima di essere scaricata e i nostri impianti vanno dalla semplice depurazione chimico-fisica alla depurazione con ricircolo completo delle acque, quindi con scarico zero.

Oggi Italtecno, con l’organizzazione del congresso mondiale biennale Aluminium Two Thousand, è un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore. Ma come e quando è nata la spinta all’internazionalizzazione?

Abbiamo ampliato il nostro mercato al di fuori dell’Europa e in settori diversificati (alluminio per impiego architettonico, decorativo, meccanico, industriale, automobilistico e aeronautico) nei primi anni ottanta. Siamo sbarcati negli Stati Uniti introducendo l’elettrocolorazione dell’alluminio, all’epoca poco conosciuta, e il fissaggio a freddo, che avevamo brevettato e ci ha consentito l’ingresso in tutto il Nord America tramite la vendita della licenza alla Lockheed.

Nel 1985 abbiamo partecipato a una missione internazionale in Cina organizzata dal Ministero degli Esteri. Anche in questo caso siamo stati pionieri: all’epoca nessuno pensava alla Cina come mercato di sbocco per l’industria leggera e l’alluminio era sconosciuto nel celeste impero. Tuttavia, noi abbiamo ritenuto opportuno inserirci nella breccia che Deng Xiao[1]ping aveva aperto dal 1980, lanciando il suo programma di riforme politiche. La foto qui pubblicata illustra quanto fosse “grande” l’apertura a quel tempo: una Cina in transizione, ma ancora militarizzata, come si vede dalle persone in divisa che erano intervenute nella trattativa per la vendita di tre impianti di anodizzazione che concludemmo a Shenyang, capitale del Liaoning. Ma la cosa più incredibile era stato il viaggio per raggiungere Shenyang da Pechino: per una settimana esatta, ogni mattina, tutti noi partecipanti alla missione ci recavamo all’aeroporto, ma invano. In accompagnamento alla missione era Francesco Cossiga, che allora era ministro degli Interni e di lì a sei mesi sarebbe diventato Presidente della Repubblica. Sembra un’era geologica fa: chi riuscirebbe oggi, con la velocità che internet ha portato nella nostra vita, a resistere per un’intera settimana in attesa in un hotel? Noi invece l’abbiamo presa con filosofia e abbiamo colto l’occasione per “toccare con mano” le attività d’informatizzazione dell’aeroporto di Pechino, invaso da scatoloni pieni di computer.

Negli anni Italtecno ha aperto filiali in Brasile, India e Estremo Oriente e uffici di rappresentanza, distribuzione e servizio tecnico in venticinque paesi del mondo. E di recente ha acquisito la Glasschimica, azienda che offre un vasto assortimento di strumentazione scientifica e materiale da laboratorio…

In realtà la Glasschimica è un’azienda che avevamo fondato noi negli anni ottanta. Inizialmente eravamo divenuti rappresentanti della Carlo Erba nella nostra zona, poi abbiamo pensato di costituire un’azienda ad hoc che si occupasse di questo business, che aveva ampie opportunità di mercato, considerando che i laboratori sono presenti in tutti i tipi di industria. Così nacque la Glasschimica, che poi però fu venduta a un socio, il quale aveva un figlio, che ha proseguito finché è andato in pensione. Dopodiché, forse per nostalgia di quei tempi, visto che l’avevamo fondata noi, l’abbiamo ripresa per farla diventare una divisione di Italtecno e proporre così anche ai nostri clienti l’opportunità di acquistare tutto ciò che occorre per allestire un laboratorio completo.

Poi, chiaramente, se parliamo dei prossimi cinquant’anni di Italtecno, non può mancare il riferimento all’assunzione di giovani laureati e diplomati, che garantiranno il nostro avvenire e che hanno la fortuna di ascoltare le novità più importanti del settore dell’alluminio in un congresso mondiale come Aluminium Two Thousand. A questo proposito, segnalo che si possono richiedere i testi degli interventi a info@interallpublications.it