DELTA CHIODATRICI ENTRA A FAR PARTE DEL GRUPPO CLEVERTECH SPA

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ingegnere, general manager di Clevertech Group Spa, Cadelbosco di Sopra (RE)

Prosegue il programma di crescita del Gruppo Clevertech Spa, fra i principali attori della Packaging Valley reggiana, con la recente acquisizione della Delta Chiodatrici e Impianti Costruzione Pallet Srl, azienda bolognese specializzata nella produzione di impianti per la realizzazione di pallet. Che cosa vi ha spinto a questa operazione?

La Delta Chiodatrici era sul mercato perché non riusciva a realizzare il passaggio generazionale e noi, attraverso comuni amici e collaboratori, siamo venuti a conoscenza di quest’opportunità. Una volta analizzato il prodotto e l’organizzazione dell’azienda, nonché la sua salute finanziaria, abbiamo capito che poteva essere incrementata la sinergia con la nostra attività di progettazione, produzione e commercializzazione di soluzioni integrate di fine linea e abbiamo ritenuto interessante concludere l’operazione. Tra l’altro, non essendo un’azienda di grandi dimensioni, l’investimento era assolutamente sostenibile da parte della nostra struttura. Abbiamo riscontrato un discreto Edbta (circa il 16%), su un fatturato di 4,1 milioni di euro nel 2022, mentre l’unica carenza rimaneva la modesta rete commerciale su mercati importanti come gli Stati Uniti, l’India e la Cina, ma non è un problema, considerando che si tratta di paesi in cui noi siamo presenti da tempo. Inoltre, una volta integrata perfettamente nella nostra struttura commerciale, la produzione di macchine chiodatrici può diventare interessante per un altro motivo: i nostri impianti di pallettizzazione utilizzano bancali in legno che, per funzionare bene, devono essere costruiti correttamente. Siccome ormai è di uso comune riutilizzare i bancali, bisogna essere certi che non siano danneggiati, per evitare che vadano a bloccare il funzionamento degli impianti, creando problematiche serie. Allora, grazie alla Delta, possiamo acquisire questa tecnologia da mettere sul mercato per migliorare sempre più l’efficienza degli impianti che offriamo ai nostri clienti.

In che modo la Delta contribuisce a rimettere in sesto bancali eventualmente danneggiati?

Svolge un’attività di selezione, per evitare che entrino in produzione, e questo è già tanto. Il pallet sta diventando un materiale sempre più costoso e quindi sarà sempre più incentivato il suo riutilizzo. Attualmente, però, si vedono spesso interi piazzali con 20.000 o 30.000 bancali selezionati manualmente da cooperative di operai: un lavoro molto usurante, che per giunta non assicura la qualità dei prodotti che saranno destinati ai pallettizzatori ai quali possono causare molti problemi.

A proposito del titolo di questo numero della rivista, La fake news, in che modo la comunicazione aziendale può essere minacciata dalle false notizie?

Più che temere le false notizie, nel nostro Gruppo, siamo particolarmente attenti al pericolo latente di attacchi informatici, per questo abbiamo sviluppato un sistema antihacker molto efficace. Per garantire la cybersecurity oggi occorre essere attrezzati con strumenti sempre più aggiornati e capaci di proteggere i propri dati. Il nostro responsabile IT ha emanato una serie di regole fra cui, naturalmente, quella di non aprire mail che non siano di sicura provenienza e di attenersi a una serie di procedure per evitare qualsiasi tentativo di accesso abusivo alle nostre strutture informatiche. Purtroppo oggi gli hacker riescono a simulare a tal punto l’identità delle aziende che è facile cadere preda delle loro truffe informatiche, come è accaduto a un nostro cliente della Nuova Zelanda. Nel momento in cui doveva effettuare il bonifico per il pagamento dell’impianto che gli avevamo fornito, un hacker si è inserito nella comunicazione tra lui e il nostro agente, gli ha fatto credere di essere la Clevertech e gli ha chiesto di versare l’importo su un conto inglese. Stranamente, il nostro cliente non ci ha chiamati per chiederci come mai avessimo cambiato conto all’ultimo momento, quindi ha effettuato il versamento rimettendoci l’intero importo. È un caso gravissimo, in cui un hacker è riuscito a impossessarsi della nostra identità con una piccola modifica del nome, di per sé impercettibile, e ha causato questo danno.

Quali sono invece i canali che utilizzate per comunicare ai clienti le novità del vostro Gruppo?

Innanzitutto, manteniamo costante il ritmo degli incontri con i clienti di tutte le nostre filiali nel mondo (Nord America, Cina, Francia, Polonia, Asia e UK), per tenerli aggiornati sulle innovazioni che introduciamo via via nelle nostre realizzazioni e per essere informati, a nostra volta, sul[1]le problematiche e sui progetti che essi vogliono intraprendere. Anche per questo partecipiamo alle più importanti fiere mondiali dei settori di riferimento per il packaging. Inoltre, siamo sui principali canali social, abbiamo un sito in cui pubblichiamo periodicamente le novità, a cui è abbinato un magazine-blog, con articoli e case histories molto seguite, e pubblichiamo sul canale YouTube le nostre principali realizzazioni. In pratica, utilizziamo tutti gli strumenti che alimentano la comunicazione non soltanto verso i clienti, ma anche verso il pubblico di followers che si sta costituendo e che in futuro sarà sempre più importante.