COME PROSEGUIAMO CON L’ORTOPEDIA E LA CHIRURGIA

Qualifiche dell'autore: 
medico, specialista in ortopedia e traumatologia, responsabile dell’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia della Casa di Cura “Madonna della Salute”, Porto Viro (Ro)

Il vostro reparto è un punto di riferimento non solo per il Veneto, ma anche per altre regioni, ormai da molti anni.
In cosa consiste l’attività del vostro reparto? Eseguiamo visite ambulatoriali – ordinarie e d’urgenza – e ci occupiamo della diagnosi e della cura del paziente, ma la parte preponderante della nostra attività consiste negli interventi chirurgici come l’impianto di protesi d’anca, del ginocchio (completo e monocompartimentale) e della spalla, così come l’artroscopia d’anca, del ginocchio (in particolare sul menisco o sui legamenti) e della spalla. Avendo inoltre il Pronto Soccorso, ci occupiamo anche di traumatologia, nei casi di fratture degli arti inferiori e superiori.
Le ricostruzioni legamentose, soprattutto dei legamenti crociati, vengono eseguite con il tendine biologico del paziente, ma anche con un legamento artificiale LARS (Ligament Advanced Reinforcement System), indicato in modo particolare nei casi di revisione (ri-rottura del crociato).
Con tale metodica, sempre artroscopica, l’uso delle stampelle è limitato a due settimane con carico del peso sulle gambe e i movimenti del ginocchio sono immediati, in modo da permettere il ritorno ad attività sportive di contatto già dopo quattro mesi dall’intervento chirurgico.
Effettuiamo ogni anno circa duecento interventi di protesi d’anca e altrettanti del ginocchio, oltre a circa trenta interventi di protesi della spalla, essendo attualmente uno dei centri di riferimento a livello regionale.
Utilizziamo tecniche percutanee per la chirurgia dell’avampiede, in particolare nei casi di alluce valgo e dita a martello: è una tecnica chirurgica senza l’uso di mezzi di sintesi, che lascia solo piccole cicatrici cutanee di pochi millimetri e permette il carico immediato con calzature a suole rigide e piatte, senza la necessità di ricorrere alle stampelle. È un intervento che si svolge in regime di day-hospital, pertanto il paziente viene dimesso lo stesso giorno dell’intervento.
Quali sono le ultime novità che avete introdotto nel vostro reparto? Di recente, abbiamo introdotto un trattamento innovativo per la cura delle lesioni cartilaginee (ginocchio, spalle, caviglia, anca): il Chondrofiller, un impianto bioadesivo iniettabile che si solidifica alla temperatura corporea. Viene utilizzato per la riparazione delle condropatie traumatiche o artrosiche con il ripristino delle cartilagini ialine e la conseguente riduzione del dolore. Il Chondrofiller viene iniettato per via artroscopica e, anche se allunga di poco i tempi di recupero post-operatorio rispetto a una qualsiasi artroscopia, nel complesso migliora notevolmente i risultati dell’intervento.
Comunque, da quest’anno, il nostro reparto si avvale anche dell’apporto del fisiatra, dottor Alberto Marzolla, che fa da tramite tra la parte chirurgica e la parte riabilitativa nel trattamento del paziente e questo permette di accelerare i tempi di riabilitazione: è un punto di forza ulteriore al nostro reparto e stiamo già constatando ottimi riscontri.
Quali sono le patologie per le quali si procede con l’artroscopia d’anca? Nelle artrosi iniziali dei pazienti giovani in cui il trattamento infiltrativo è poco efficace, l’artroscopia allevia il dolore e aumenta la mobilità dell’articolazione. Inoltre, è molto utilizzata nel trattamento delle lesioni cartilaginee, dei corpi mobili, delle osteocondriti e del conflitto femore-acetabolare.
Dove si svolgono le attività ambulatoriali? A Porto Viro, a Rovigo (alla casa di Cura Città di Rovigo) e a Ferrara.
Quali sono i vostri collaboratori? Nella nostra equipe lavorano i dottori Oreste Arduin, Gian Luigi Carloni, Sabri Dlimi, Andrea Fiocchi, Ali Gorbankhani, Alberto Marzolla.
In che modo la pandemia ha influenzato la vostra attività? Inizialmente, abbiamo avuto un calo delle attività ambulatoriale e dei ricoveri, ma per fortuna è durato poco, anche perché abbiamo attuato immediatamente il protocollo di controllo del personale e dei pazienti (tamponi in primis), per evitare contagi da Covid-19. Attualmente, le attività chirurgiche, di ricovero e ambulatoriali procedono a pieno ritmo.