ARTE, TALENTO ED ESPERIENZA NELLA FORMULAZIONE DI UNA CORRETTA DIAGNOSI RADIOLOGICA
Ciascuna professione esige un’arte e un talento, senza cui
non potrebbe essere esercitata. Le professioni, compresa quella di medico, e
gli stessi mestieri, avevano, anche nel lontano medioevo, una regolamentazione accomunata
a quella delle arti. Non è estranea a ciò la professione di radiologo, spesso
anche ottimo fotografo, che deve conoscere gli aspetti tecnici e di
funzionamento delle macchine che gli consentono di esercitarla al meglio. Ma è
il suo occhio, affinato dal talento e dall’esperienza, a comprendere, con
sguardo d’assieme e con attenzione al particolare, il problema che gli viene presentato
e che deve individuare.
Ciò è ancora più vero nel caso della senologia, in
particolare di quella della menopausa, per gli effetti, anche psicologici e
sociali, della diagnosi.
Il termine dell’età fertile nella donna, dovuta alla carenza
degli ormoni estrogeni prodotti dalle ovaie, modifica il metabolismo generale e
la termoregolazione, causa spesso ansia e insonnia e riduce la quota di calcio
nelle ossa. Pur essendo un evento fisiologico, la menopausa non trova
un’adeguata informazione nei confronti delle donne.
È esemplare il caso del carcinoma mammario, il tumore più
frequente in menopausa. La diagnosi deve essere precoce, prima che vengano invasi
i linfonodi ascellari. Ma in menopausa l’andamento del carcinoma mammario è più
favorevole, perché la proliferazione delle cellule è bassa, mentre è elevata la
positività ai recettori ormonali delle terapie farmacologiche. La diagnosi precoce
ha come fondamento l’esecuzione di una mammografia in due proiezioni (assiale e
obliqua) con cadenza al massimo biennale, sempre associata all’esame obiettivo e
alla raccolta dei dati anamnestici (familiarità, menarca, gravidanza, allattamento,
interventi chirurgici, inizio della menopausa). Informare la donna è
fondamentale, perché dopo i 69 anni esse sono escluse dai programmi regionali
di screening gratuiti.
In menopausa la mammella si trova nella condizione migliore
per essere analizzata ai raggi X. Infatti, venendo a mancare la stimolazione degli
estrogeni, le ghiandole mammarie, dense, spesso congeste dell’età giovanile,
vengono gradatamente sostituite da tessuto fibroadiposo, radiotrasparente, che
facilita il rilievo delle lesioni patologiche.
Tuttavia, questa sostituzione può avvenire in maniera non
ordinata, disomogenea, differente tra i due seni: in questo caso, è più
difficile distinguere tra il tessuto normale e quello patologico, ed è
indispensabile l’occhio del radiologo. La mammografia standard, inoltre, può
rivelarsi insufficiente, soprattutto nelle lesioni di piccole dimensioni. Sarà dunque
necessario associare a essa la tomosintesi, l’ecografia, la RMN e la biopsia
eco o RMN guidata.
Il carcinoma mammario più frequente in menopausa è quello
duttale, dei condotti del latte. La prima espressione radiografica di questo tipo
di tumore è data dalla comparsa di depositi finissimi di calcio (cluster). Per
apprezzarli la radiografia dev’essere ineccepibile e l’occhio del radiologo
attentissimo, per la visualizzazione ottimale del prolungamento ascellare nella
proiezione obliqua. Almeno il 13% dei carcinomi duttali è bilaterale, per cui, una
volta diagnosticata la lesione tumorale, bisogna escludere una seconda
localizzazione nella stessa mammella e in quella controlaterale.
La mammografia si rileva fondamentale nelle mammelle operate
e nei noduli mammari retroalveolari, che hanno una prognosi più ardua per la
presenza di abbondanti vasi sanguiferi e linfatici che possono facilitare la
diffusione metastatica.
In ciascun passaggio è fondamentale l’intervento, anche con
la parola, del medico radiologo, per indicare alle pazienti gli iter diagnostici
successivi e ottimali.