SPAGNESI: OGGETTI D’ARTE E DI QUALITÀ PER LE NOSTRE CASE
La famiglia Spagnesi ha intrecciato la sua storia con
quella delle case produttrici di oggetti d’arte e degli artigiani più noti in
Europa, ospitando le loro produzioni nel cuore dell’Appennino bolognese, nei
negozi di Porretta Terme, da quasi centotrent’anni. Oltre alle proposte più
moderne e attuali di prestigiose ditte di oggetti per la casa e da regalo, nei
vostri negozi è possibile trovare pezzi unici ormai fuori produzione di aziende
come Baccarat, Lalique, Copenhagen e Venini. Quanto è stato importante per lei
crescere fra la bellezza e la qualità di manufatti d’arte? Sin
dall’infanzia ho sempre sentito parlare in famiglia di cose belle, delle
produzioni in serie limitata degli artigiani di Murano, degli oggetti firmati
Lalique e di quelli di design prodotti da Venini, delle porcellane Ginori,
Copenhagen, Morbelli, e Villeroy & Boch, delle posate in acciaio Sambonet,
dei piatti pregiati di Wedgwood e dei bicchieri di Baccarat. Noi abbiamo ancora
pezzi unici in negozio, alcuni sono degli anni Ottanta, quando la cosiddetta
classe media ambiva ad avere in casa oggetti d’arte per l’arredamento, investendo
cifre importanti per acquistarli. Fino alla metà degli anni Novanta anche le
coppie giovani avevano l’ambizione di fare la lista di nozze con questi
oggetti, che esibivano in occasioni speciali, allestendo la tavola per il
Natale o per il compleanno con gli amici.
Poi, questa consuetudine è andata via via perdendosi. Dagli
anni 2000 è calato il numero dei matrimoni ed è iniziato il periodo delle
convivenze, in cui bastava acquistare soltanto le cose necessarie, ma senza
investire più di tanto, nella prospettiva di un ipotetico domani in cui fare la
lista nozze. Mentre la casa perdeva attenzione, acquistava maggiore attrattiva viaggiare
per brevi periodi, fino al punto che i soldi non erano più accantonati per la
festa di matrimonio, ma per andare lontano da casa.
Anche noi abbiamo cercato articoli più commerciali, ma senza
mai rinunciare al prodotto di qualità.
Del resto, diceva papà, avere oggetti d’arte dava prestigio
al negozio.
Oggi, anche in epoca Covid-19, non rinuncio ad acquistare
oggetti di qualità. La nostra missione è educare pian piano i clienti, e non
solo, a capire come nascono le cose belle, perché, se diventa un’abitudine privarsi
della bellezza, poi è facile anche accontentarsi della mediocrità.
Raccontare la qualità del manufatto artigianale è il
vostro gesto culturale nella città… I miei genitori mi hanno insegnato ad
accogliere clienti molto vari, anche i meno abbienti. Dalla seconda metà del
Novecento molte famiglie, anche composte da operai, non volevano rinunciare al
bel servizio da tavola, per esempio, per accogliere gli ospiti. Pochi ma belli,
gli oggetti di qualità non dovevano mancare, perché la casa celebrasse la
festa. Era diffusa l’ambizione di acquistare il prodotto lavorato
artigianalmente, con materiali pregiati, ambizione che poi è stata rivolta al
benessere della persona, da trovare fuori casa.
E pian piano la casa è stata intesa come dormitorio, per
cercare a tutti i costi il benessere altrove.
Ma anche oggi, chi entra nei nostri negozi, che abbia o no
la disponibilità economica, è trattato come un principe e anche chi credeva di
non potere permettersi oggetti pregiati spesso torna a casa con l’entusiasmo di
aver acquistato qualcosa di unico.
Offriamo, infatti, un’ampia gamma di articoli per la casa e
da regalo dedicati, con il valore aggiunto dei nostri consigli, frutto
dell’esperienza di una famiglia che da oltre cento anni acquista dalle ditte più
importanti d’Italia e d’Europa.
Non è la stessa cosa comprare in internet, dove l’oggetto fa
parte di una massa in serie e dove manca il consiglio personalizzato di un esperto
che suggerisce di volta in volta come combinare l’oggetto con l’arredamento
della propria casa: la vendita si deve fare su misura, come un vestito.
Inoltre, il valore delle cose non è dato necessariamente
dalla qualità della materia, quanto dalla lavorazione dell’artigiano. Un pezzo di
vetro è una materia che non ha valore di per sé, però, attraverso la maestria
di chi lo soffia, diventa un oggetto d’arte.
Quest’anno abbiamo allestito le nostre vetrine con i colori
rosso e oro, perché sono quelli del Natale più ricco e non minimalista, come è accaduto
negli ultimi anni, in cui era facile vedere alberi con stecchi vuoti che
rimandavano un’immagine di aridità e di miseria. Fra le tante proposte abbiamo
il Babbo Natale della Fitz and Floyd, l’azienda americana che ne inventa ogni
anno la nuova versione in porcellana dipinta a mano, da sempre immancabile addobbo
della Casa Bianca e di palazzi reali (Foto 1). Ma da noi si possono trovare
anche opere d’arte riprodotte su lastre di porcellana numerate della Goebel (Foto
1).
Negli ultimi anni Alto Reno Terme ha ricevuto importanti
riconoscimenti, fra cui quello del FAI, che ha classificato le Terme Alte di
Porretta Terme fra i primi tre luoghi più apprezzati e su cui investire a
livello nazionale. Ma quest’anno le Terme Alte sono tornate di nuovo protagoniste,
attraverso la raccolta fondi per il restauro del Grottino Chini, di cui siete
stati fra i primi sostenitori… La collaborazione che lega da quasi
trent’anni Spagnesi e Thun, l’azienda altoatesina, fondata a Bolzano dalla contessa
Lene Thun nel 1950, è stata caratterizzata da subito dall’entusiasmo per le
cose belle e oggi anche per le iniziative di valore sociale. Per questo non ho
esitato a coinvolgere l’azienda nel progetto promosso dal Comitato SOS Terme Alte,
che ho sostenuto subito con un contributo di 2000 euro per far partire la
raccolta fondi. Thun ha accolto la proposta e ha prodotto la prima statuetta da
presepe Thun in edizione limitata, da 0 a 2000 pezzi, dell’antica Sorgente
Leone (Foto 2), sita all’interno del Grottino Chini.
L’8 agosto scorso, quando abbiamo presentato on line il
prototipo, erano collegati con noi tutti i collezionisti Thun d’Italia e in
poche ore abbiamo raccolto le prenotazioni di oltre 1000 statuette, attraverso
il pagamento di una quota simbolica per l’iscrizione al Comitato. Porretta
Terme è entrata così ancora una volta nel cuore di quasi 2000 famiglie d’Italia
tramite Thun e sono ancora tanti i clienti che continuano a chiedere la piccola
Sorgente Leone da inserire nel presepe.
L’ultimo pezzo numerato potrà aggiudicarselo chi parteciperà
alla lotteria di Natale per la nuova raccolta fondi, che ho promosso questa volta
con la preziosa collaborazione dell’Associazione Lions Club Porretta Terme-Alto
Reno (che ringrazio nella persona del presidente, Luca Boschi), per donare
alcuni sanificatori d’aria all’Ospedale Costa di Porretta. Anche in questo
caso, Thun dimostra di essere una grande azienda italiana, attenta alle
particolarità delle città del nostro bellissimo paese, valorizzando la solidarietà
e l’attenzione alla qualità proprie degli italiani.
La forza delle antiche botteghe è anche nell’arte e
nell’ingegno di chi le dirige, ecco perché diventano collettore d’interessi per
costruire alleanze nella comunità e valorizzare i migliori produttori italiani…
Tutti i partner della gara di solidarietà per il restauro del Grottino Chini
hanno tratto profitto, senza fare grandi sforzi economici. Io ho dedicato gran
parte del mio lavoro a questo progetto, raccogliendo un elenco di nomi e numeri
di telefono, consegnando le ricevute per l’acquisto e destinando un
collaboratore a versare nel conto corrente dell’Associazione i proventi della
vendita.
A Natale, invece, chi verrà a fare una passeggiata a
Porretta potrà ammirare il presepe Thun, quest’anno arricchito dalla Sorgente Leone
da collezione, allestito nella vetrina della Galleria Kursal, in via Mazzini,
da Francesco Mascagni, già noto, insieme a Leonardo Antonelli, per aver
costruito uno fra i presepi meccanici più grandi d’Europa (cfr.
pag. 45 della “Città del secondo rinascimento”, n. 86).
Ringrazio per la collaborazione anche le famiglie Lenzi, in
particolare Paolo Lenzi, che ha subito sostenuto il progetto mettendo a
disposizione il locale. Fra i premi della lotteria natalizia è in palio l’ormai
famosa e ricercatissima ultima statuetta Sorgente Leone.
Mentre si spengono le luci di molte attività commerciali
nei centri storici delle città, a causa del Covid, si accendono invece tutte le
luci della solidarietà del presepe Thun, grazie alla sua idea e alla
collaborazione del Lions Club Porretta Terme-Alto Reno… Per l’occasione ho
realizzato un quadro che ritrae la foto del presepe, che si illuminerà di luce
in luce, man mano che avremo raggiunto la quota per la donazione all’Ospedale.
Questo Natale l’Italia si accende di solidarietà e di
qualità. E vinciamo tutti, oltre il Covid.