L’INCONTRO COME OCCASIONE DI FORMAZIONE
Sia durante sia dopo il lockdown della primavera scorsa
lei ha servito le aziende clienti dei diversi settori del manifatturiero consegnando
direttamente i materiali ferrosi richiesti. Quanto è stato importante incontrare
i clienti in questa occasione? Durante i mesi di lockdown per l’emergenza
da Covid-19 noi abbiamo continuato a servire le aziende clienti che restavano
operative, fra cui quelle dei settori agricolo e farmaceutico, perché era
necessario non interrompere le filiere produttive.
La consegna dei materiali ferrosi presso i clienti in alcuni
casi è stata l’occasione per incontrarsi dopo trent’anni. Se il lockdown
sembrava impedire l’incontro, il risultato è stato invece quello di rilanciare la
necessità dell’incontro per scambiare opinioni, oltre che il piacere di
rivedersi. Inoltre, ci ha permesso di sostenerci reciprocamente, dal momento
che abbiamo parlato delle varie problematiche che sarebbero scaturite alla
riapertura delle attività e delle incognite che ne sarebbero derivate.
Soltanto l’amministrazione è stata gestita con lo smart
working, ma il nostro lavoro non può essere svolto regolarmente con questa
modalità, perché dobbiamo vagliare le caratteristiche di ciascun pezzo di
ferro, considerata la grande varietà di materiali ferrosi, per verificare se
corrisponde effettivamente alle esigenze tecniche del cliente. Sulla bolla di consegna,
infatti, il prodotto venduto può sembrare quello giusto, ma poi è facile
constatare, vedendo e toccando con mano, quanto non funzioni e quale altro
prodotto sarebbe invece più opportuno acquistare.
Noi vendiamo materiali che spesso devono avere precise
tolleranze per essere combinate con altri materiali.
Non è pensabile quindi lavorare in smart working nel
manifatturiero.
Voi siete fornitori di settori produttivi diversi che
vanno da quello edile a quello meccanico. Quali sono le sue valutazioni su
quanto sta accadendo in questi ambiti? L’edilizia ha molto risentito del lockdown
del paese, anche se sono in atto alcune ristrutturazioni. La grande cantieristica,
soprattutto quella dedicata al turismo, è in stallo. I cantieri delle navi di
cui era in programma la costruzione, in cui normalmente sono impiegate migliaia
di tonnellate di prodotti siderurgici, per esempio, hanno bloccato tutti gli
ordini. Il turismo delle navi da crociera ha subito gravi danni a causa della
paura del virus e sono migliaia gli ordini persi.
Quindi, se il turismo da crociera è in gravi difficoltà,
anche i posti di chi ci lavora – e il tessuto urbano delle zone in cui le navi
sono costruite – sono in pericolo. Questa situazione si ripercuoterà
inevitabilmente anche in altri settori.
L’azienda vive di incontri, con i clienti, con i
collaboratori e con i fornitori.
Lei che già a ventisette anni ha incominciato a gestire
l’azienda di famiglia, attiva da oltre cinquant’anni, quali differenze nota
oggi nell’interlocuzione che interviene nell’incontro? Una volta c’era
maggiore tensione verso la qualità dell’incontro, che era inteso come
un’occasione per imparare, perché era forte l’esigenza di trasmettere la
propria esperienza.
Adesso, invece, sembra che non occorra l’esperienza, perché
tanto è tutto su internet e quindi è più facile imbattersi in imprecisioni da parte
di chi non ha l’educazione di ascoltare o non è abituato a leggere con
attenzione. Perciò può capitare di vedersi recapitare quantità di materiali più
esigue rispetto a quelle effettivamente richieste, per esempio, perché non è
stata letta correttamente la mail di richiesta.
Ma l’Italia è diventata un paese industriale perché era
costituita da uomini che avevano bisogno di ascoltare il cliente, ed era questa
la ricchezza principale. Era proprio una questione culturale.
La formazione dell’imprenditore avviene d’incontro in
incontro, non è una pratica che s’impara leggendo un manuale d’istruzione. Cosa
occorre allora per esercitarsi nell’impresa? L’incontro con il cliente può
essere un’occasione di formazione, sia per il cliente sia per l’imprenditore.
Inoltre, così com’è possibile dare un consiglio lo si può
anche ricevere.
Soltanto incontrando il cliente possiamo capire come essere
utili alle sue necessità produttive e rispondere in modo preciso. È
nell’incontro, e non attraverso il web, che può essere avviata l’alleanza con
il cliente.
È adesso il momento di costruire alleanze per l’impresa
italiana.