L’ENTUSIASMO NON PASSA DA UNO SCHERMO

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presidente di Officina Meccanica Marchetti, Sala Bolognese (BO)

La carta vincente del manifatturiero italiano è sempre stata la capacità di costruire prodotti a misura delle esigenze del cliente: eclatante è stato l’appello da parte delle imprese tedesche, durante i mesi di lockdown del paese, a non fermare le forniture italiane di componentistica soprattutto dell’industria automobilistica dell’auto. Ma forse è meno noto che questa capacità produttiva è il risultato di una modalità di lavorare tipica della manifattura italiana, che dipende anche dallo scambio di informazioni e di valutazioni in azienda fra imprenditore e collaboratori, per discutere come fare a costruire un prodotto che risponda esattamente alle richieste del cliente e in tempi rapidi. E la vostra Officina Meccanica è leader nella costruzione di stampi a iniezione per materie plastiche proprio per questa capacità, di cui avete dato prova ancora una volta nella produzione di prodotti medicali in occasione del Covid-19… È vero, l’Italia è un grande paese manifatturiero, però, non ci dobbiamo illudere di essere gli unici al mondo ad avere la capacità d’inventare e di costruire in modo non standard. Il bisogno di aguzzare l’ingegno, infatti, è oggi molto forte anche in altri paesi, che non hanno i carichi fiscali e le gabelle burocratiche ampiamente utilizzate in Italia, quasi a scoraggiare la nascita e il proseguimento di attività imprenditoriali. Pertanto, se continua la caccia all’impresa, facciamo presto a perdere questa avanguardia.
Il nostro lockdown è durato un giorno, in cui ci siamo incontrati tutti in azienda e abbiamo parlato fra noi, dopo che i clienti ci avevano interpellato, per sapere cosa si poteva fare in un momento come questo, se fermare l’attività oppure continuare. Fortunatamente noi serviamo molte aziende del medicale, settore che diventerà sempre più strategico per il paese, e abbiamo lavorato senza interruzioni. Noi riusciamo a produrre esattamente quello che occorre al cliente, non soltanto quello che chiede – perché in tante occasioni nemmeno il cliente sa come costruire quello che gli occorre – e questo è possibile proprio perché non risparmiamo l’incontro e la discussione di ciascun dettaglio fra noi e con il cliente. L’invenzione di nuove tecniche di produzione di stampi per ridurre gli scarti, e quindi lo spreco della plastica, per esempio, è un tema di cui si discute molto negli incontri fra chi lavora nel settore. La mia idea di azienda è che essa debba restare soprattutto un insieme di persone che s’incontrano e discutono.
Nell’incontro avviene la trasformazione delle idee… L’incontro spesso disturba, perché sollecita a pensare criticamente, a ascoltare punti di vista diversi che possono modificare anche le nostre idee. Alcuni anni fa, per esempio, accadde che altri imprenditori e io ci intrattenessimo a discutere su temi vari in una saletta, nella sede di un’associazione di imprenditori a cui eravamo iscritti. Era diventata quasi una consuetudine incontrarci.
Qualcuno dell’ufficio amministrativo notò il ripetersi degli incontri e l’esigenza di questo confronto che alcuni di noi manifestavano. Dopo qualche mese, la saletta fu destinata ad altre funzioni e quegli incontri non si tennero più. Forse disturbava il fatto che in quegli incontri potevamo scambiarci idee diverse anche rispetto alla stessa associazione? Qualcosa di analogo è accaduto qualche anno fa, quando io e altri imprenditori abbiamo incominciato a tenere lezioni di meccanica agli studenti di un istituto tecnico. In queste lezioni si discuteva degli aspetti pratici del nostro lavoro, oltreché di quelli teorici. Non avremmo potuto raccogliere tanti consensi se avessimo svolto questi incontri tramite il web: l’entusiasmo non passa da uno schermo. Ma il progetto di quelle lezioni non proseguì, nonostante – o forse proprio per questo – i ragazzi partecipassero con grande interesse (e parliamo di alcuni che venivano da famiglie disagiate). Allora, ci fu proposto di continuare a tenere le lezioni, rivolgendole però non più a studenti, ma a immigrati poco istruiti e di varie età. Ma era evidente che non c’erano le condizioni per proseguire. Ecco, questi sono alcuni esempi di che cosa può capitare incontrando e parlando: l’incontro rivoluziona le idee. Forse, proprio per questo oggi qualcuno cerca di stabilire i protocolli dell’incontro.
Con il telelavoro o con lo smart working, infatti, si risparmia anche l’incontro della “pausa caffè” e della “pausa pranzo”: e quante informazioni e idee si scambiano proprio nelle cosiddette “pause”, dove c’è una socialità diversa da quella che troviamo, per esempio, nei social.