INVESTIRE NELLA MOBILITÀ PER UN CITTADINO PIÙ LIBERO
Lei, anche come presidente dell’Associazione Il Metrò che vorrei, si è sempre battuto per la riuscita della città. Può precisare perché il metrò in particolare dà un grande apporto alla riuscita di Bologna?
Tutte le città europee di medie o grandi dimensioni hanno una metropolitana e Bologna ha bisogno di dotarsi di una strategia di mobilità dell’ultimo miglio. Bologna ha una caratteristica geografica privilegiata rispetto a tutte le altre città perché è uno snodo logistico, però quando la si raggiunge in auto, in treno o in aereo si trova un’enorme difficoltà per spostarsi o ci si muove con tempi che non sono accettabili né dal punto di vista personale né da quello economico, soprattutto se pensiamo alle persone che vengono nella nostra città per affari. Questo penalizza Bologna.
Nel nostro progetto Il Metrò che vorrei, il metrò è un sistema di trasporto pubblico che garantisce una strategia dell’ultimo miglio con l’investimento dei privati. Se oggi da Firenze a Bologna con l’alta velocità s’impiegano 35 minuti, non se ne possono impiegare poi 40 per arrivare dalla stazione alla fiera, come invece accade. Questo è un punto fondamentale, perciò la metropolitana è l’asse portante della nuova mobilità della città e su ciò occorre ridisegnare il sistema di trasporto pubblico dell’ATC, per quanto riguarda la superficie, e sostenere anche l’SFM, il sistema ferroviario metropolitano, che in questo contesto non trova la giusta valorizzazione.
La metropolitana è lo strumento con cui ridare un volano economico alla città perché si tratta di un investimento di 1800 milioni. Nel nostro disegno sono previste tre linee con 56 stazioni che congiungono tutti i punti cruciali della città, non solo quindi la fiera e la stazione, ma anche gli ospedali, i Giardini Margherita, la zona universitaria, per arrivare a una vera dimensione di città metropolitana, che nel progetto comprende anche i comuni più vicini come San Lazzaro e Casalecchio. Queste sono alcune delle motivazioni per cui il metrò è il punto cruciale con cui garantire lo sviluppo e il futuro della città.
Alfredo Cazzola ha assunto in pieno il vostro progetto del metrò. È per questo che avete deciso di appoggiarlo?
Con Cazzola c’è identità di vedute sull’idea di sviluppo per una nuova Bologna.
Noi avevamo riassunto questa idea e questo impegno con lo slogan Bologna Capitale, che è diventata una lista perché è prima di tutto un progetto culturale e politico di rilancio della città. Il metrò è il punto più importante su cui costruire questo progetto culturale che affronta anche il tema dell’implosione demografica, quindi dell’esigenza di rendere Bologna nuovamente capitale anche dal punto di vista demografico, cioè una città da 500 mila abitanti, e del suo ruolo internazionale, in cui si tratta di valorizzare in tutto il mondo le eccellenze della città fino al rilancio del centro storico. C’è un’identità di vedute con Cazzola su questa serie di punti e sono convinto che insieme possiamo realizzarli concretamente.
In che modo la riuscita di Bologna esige una trasformazione culturale e quale?
La mobilità è un fatto culturale, anche se è sempre stata affrontata dalle precedenti amministrazioni in termini di divieti e di multe. Noi, invece, vogliamo affrontarla in termini di opportunità: per esempio, proponiamo gli incentivi sulle auto elettriche o sui mezzi elettrici, perché il tema dell’inquinamento è fortemente legato a quello della mobilità. Inoltre, potrebbe essere un’opportunità garantire l’accesso gratuito al centro a chi ha mezzi non inquinanti e predisporre parcheggi con sosta e ricarica. Favorire questo investimento privato in mobilità ecosostenibile dà maggiori opportunità e agevolazioni alle famiglie, pur lasciandole decidere in maniera autonoma il mezzo da acquistare. Occorre uscire dall’ottica di prescrizioni, vincoli e obblighi, per cui tutto viene stabilito in maniera dirigistica dall’amministrazione comunale senza trovare nessuna applicazione concreta nella realtà. La mobilità è un diritto e un’esigenza, è parte fondamentale della vita di ciascuno di noi, perciò è importante che questo diritto non sia limitato. Si tratta di garantire un’offerta pubblica, e in questo il pubblico deve fare la sua parte, che sia la più conveniente, confortevole e veloce possibile per far sì che il cittadino possa scegliere. Avere una rete metropolitana che consente di utilizzare il metrò comporta un vantaggio sia di tempo sia economico.
Come dire che il cittadino diviene civis, protagonista della città. Di quale cittadino si tratta per Bologna Capitale?
Il cittadino di Bologna Capitale ha un’ampia opportunità di scelta e si confronta a pari livello con quelli delle città europee. Per ottenere questo risultato è indispensabile che ci sia un concreto rilancio e per questo da mesi ci siamo impegnati con proposte precise.