L’APPUNTAMENTO

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informatico, scrittore

Per Piero e Giuseppe, amici di vecchia data, finalmente la giornata di lavoro sfumava in altri confini, che riportavano all’amato club.
Non era certo un club qualunque, anche se proponeva il solito tennis, l’amata piscina e la pratica sala per gli esercizi fisici. Era la posizione a essere unica: in collina, fra prati verdi e alberi accoglienti. La sola vista della zona poteva far desiderare di aderirvi.
Piero era il classico assicuratore, dall’aria baldanzosa, con il savoir faire e con la determinazione indispensabili per riuscire in quel campo. Giuseppe era stravagante e creativo, se non altro per l’ottimismo di credere fermamente di potere vendere il suo prodotto a chiunque: le caramelle. Come sempre, arrivavano da direzioni opposte, per cui si sarebbero rivisti soltanto al club.
Piero ripensava alla giornata di lavoro e istintivamente gli venne da toccare con la mano il biglietto da visita che la segretaria, Bianca, gli aveva inserito nella tasca del suo Burberry, dicendogli di recarsi da quel cliente, indicato nel biglietto. Tra loro c’era questa usanza di segnalare l’appuntamento, tramite il biglietto da visita del cliente, che aveva visitato l’agenzia di assicurazioni. Bianca con rapidità andava all’attaccapanni e inseriva il biglietto nella tasca dell’impermeabile di Piero, che, leggendolo, avrebbe trovato l’indirizzo e l’orario del cliente di turno.
Bianca, da impiegata efficiente, risparmiava molto tempo e Piero si recava a quell’incontro.
Giuseppe aveva appreso, parlando con Piero, di questa tecnica efficace di lavoro.
Così aveva convinto la sua segretaria Bruna a fare altrettanto. Per ogni appuntamento per la vendita di caramelle, Bruna metteva nella tasca dell’impermeabile di Giuseppe il biglietto da visita del momento, con tanto di orario per l’incontro.
Il sole splendeva ancora, nonostante fossero le sei del pomeriggio.
Così, allontanarsi dal lavoro usuale e recarsi all’agognato club, era ancora più piacevole. Piero arrivò per primo.
Entrando, salutò gli amici che via via incontrava e si recò rapidamente al guardaroba, per lasciare il suo Burberry, dove Elena, la nuova guardarobiera, lo accolse con un sorriso: – Buona sera, dottore! Sono Elena! – Salve, Elena! Poi, fu il turno di Giuseppe, che arrivò qualche minuto dopo.
– Buona sera, dottore! – Buona sera. Lei deve essere la nuova guardarobiera, vero? Non si scambiarono molte parole.
Anche Giuseppe lasciò il suo Burberry.
La guardarobiera Elena distrattamente mise l’impermeabile di Giuseppe accanto a quello di Piero. Erano identici, della stessa taglia.
Piero vide Giuseppe e gli andò incontro.
Due battute di saluto e si raccontarono le ultime novità, molto più amorose che lavorative.
Verso le otto, entrambi si decisero di tornare alle rispettive case.
Piero fu il primo a recarsi da Elena per richiedere l’impermeabile. Elena era particolarmente attratta da quel dottor Piero e così gli consegnò l’impermeabile senza smettere di guardarlo.
Dopo dieci minuti, anche Giuseppe si recò da Elena, che gli diede il suo impermeabile.
Giuseppe, da galantuomo qual era, la salutò: – Buona serata, Elena! – Buona serata, anche a lei, dottore! La sera presentava un bel tramonto, dai ricami dorati.
Gli appuntamenti stabiliti per i due venditori riguardavano il giorno dopo.
E infatti, l’indomani, Piero fece colazione e dopo poco infilava il suo Burberry.
Mise la mano nella tasca e ne estrasse il biglietto da visita di un certo “Arcobaleno, ospizio del sorriso”.
Parcheggiò l’auto nei pressi del Centro.
Suonò il campanello di “Arcobaleno” e venne ad aprirgli una signora non tanto anziana: – Buongiorno! Desidera? – Abbiamo un appuntamento, vero? – Ah, certo! L’aspettavo. Entri pure! Dopo un piccolo ingresso, si intravedeva un lungo corridoio con tante porte ai lati e, in fondo, certamente una grande sala per le riunioni conviviali.
La signora fece accomodare Piero in un salottino adiacente.
– Prego, si accomodi! Gradisce un caffè? – Grazie, ho già fatto colazione! – Allora parliamo subito di affari - sorrise la signora.
– Ma certo! - sorrise Piero.
– Avremmo bisogno di un preventivo… Stiamo valutando di fare piacere ai nostri residenti con qualche dolciume… – Pensiero generoso, senz’altro! - ribatté Piero, stando al gioco dei convenevoli.
La signora riprese: – Pensavamo a caramelle di menta, di miele e di mela. Ma lei potrebbe suggerire altro, no? …Sa che il suo impermeabile è molto bello! Piero rimase interdetto. Lui vendeva assicurazioni e non caramelle… Poi, risuonò nella sua mente l’ultimo complimento, riguardo l’impermeabile… Fu molto rapido ad associare la parola “impermeabile” a “caramelle” e poi a Giuseppe… Era chiaro: nel club, lui e Giuseppe avevano avuto l’impermeabile l’uno dell’altro, con annesso il biglietto da visita! Un incrocio di clienti! Piero era abituato a improvvisare e lo fece anche questa volta.
– Cara signora, credo che ci sia stato un equivoco. Avviserò il mio collega di venire da lei al più presto per le caramelle.
Io invece vendo assicurazioni.
Mi ha mandato per primo, perché la sua struttura deve avere un’assicurazione con sconti agevolati… Magari non lo sapeva, vero? La signora rimase in silenzio per un po’, quindi capì la frase di Piero.
– Vuole dire che parliamo di assicurazioni e non di caramelle? – Come le dicevo, il mio collega mi ha pregato di venire da lei, per proporle un risparmio sulla sua assicurazione attuale.
– Beh, in effetti non siamo contenti del contratto assicurativo che ci hanno fatto… E Piero iniziò il suo spettacolo: poteva dare un’occhiata al vecchio contratto e verificare come poteva migliorarlo e risparmiare? La signora intese la parola “risparmio” e non ebbe più remore. Gli mostrò il vecchio contratto, che, guarda caso, doveva essere rinnovato o disdetto entro 15 giorni.
Piero fu lieto di annunciare uno sconto molto forte, se avesse accettato le nuove condizioni. Fortunatamente il nome dell’assicurazione che Piero rappresentava era ben noto e alla signora non parve vero di approfittare.
Piero non avrebbe avuto il suo pieno guadagno, ma aveva deciso di rinunciare a qualcosa, pur di concludere.
Il contratto si fece con reciproca soddisfazione.
Giuseppe dedicò la mattina a mettere ordine fra le sue carte, sapendo che l’appuntamento sarebbe stato solo nel pomeriggio.
Quando venne il momento di muoversi, andò a leggere il biglietto da visita che aveva in tasca: “Casa di cura Bellalba”.
Non ci volle molto tempo per arrivare nella periferia della città, dove sorgeva un’accogliente Casa di cura.
Suonò il campanello. Venne ad aprire un uomo con il camice bianco.
– Desidera? – Sono qui per l’appuntamento! – Ah, molto bene! Prego, entri pure! Ha proprio un bell’impermeabile! Lo condusse nel salotto, ben arredato, con dei quadri alle pareti, raffiguranti diplomi, lauree, ringraziamenti e premi.
– Eccole una sedia, prego! – Grazie.
– Allora, l’abbiamo chiamata per proteggere meglio la nostra clientela! – C i o è ? - c h i e s e G i u s e p p e , meravigliato.
– Sì, pensavamo di stipulare un’assicurazione generale, riguardanti le responsabilità, inerenti l’ambiente, i clienti e i danni accidentali.
Giuseppe ebbe un attimo di incertezza, poi mise insieme la parola “impermeabile” con “assicurazioni” e capì cosa era successo. Provò a spiegarsi: – Credo che ci sia stato un equivoco.
Io vendo caramelle… – Come? Prego? – Non si preoccupi, il mio collega che vende assicurazioni ha avuto… un imprevisto e ha mandato me per scusarsi.
Ma voi come allietate i vostri degenti? – Mi spiace per il suo collega. Come allietiamo i degenti? Cosa significa? – Recenti ricerche hanno stabilito che i clienti di istituti come il vostro sono spesso tristi per la loro permanenza… Hanno rilevato che bisognerebbe tirarli su di morale. Quale migliore soluzione delle caramelle che voi potreste avere sempre in tasca da offrire con un sorriso? Naturalmente, per chi potrebbe mangiarle… La situazione aveva del comico. Lo pensò il dottore che stava di fronte a Giuseppe. Eppure, l’idea non era male… Il dottore sorrise dicendo: – Ma sa che non mi pare male la sua idea? Anche se non tutti possono mangiarle, offrire una caramella per un parente, per il figlio, per il nonno o il nipote potrebbe innescare un effetto sorriso a catena… Resta inteso che il suo collega dovrà ritelefonare per l’assicurazione… – Certamente, non si preoccupi, lo avviserò personalmente! La Casa di cura firmò un contratto annuale per la fornitura di caramelle e affini, che il catalogo di Giuseppe illustrava magnificamente.
Quando Giuseppe salutò il dottore, anche se dovesse risultare strano, entrambi provarono simpatia l’uno per l’altro.
All’uscita, Giuseppe telefonò a Piero, che rispose prontamente: – Scommetto che hai venduto le caramelle! Altrettanto prontamente, Piero rispose: – E io scommetto che hai venduto le assicurazioni! Scoppiarono in una fragorosa risata, lieti entrambi per quelle conclusioni inaspettate.
Non importava chi avevano dovuto incontrare: comunque li avevano resi interlocutori.
Senza quegli appuntamenti, non ci sarebbe stato nessun incontro.