L’IMPORTANZA DELL’ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA, E NON SOLO
L’importanza di una corretta alimentazione quotidiana è
fondamentale per la salute del corpo, ma è ancora più importante in gravidanza.
Quali sono le acquisizioni che ha riscontrato al riguardo nella sua pratica? Durante
la gravidanza è consigliata una dieta che assicuri il giusto apporto di
proteine nobili, vitamine e oligominerali necessari per la salute del feto, oltreché
della gestante. È particolarmente consigliata l’assunzione di acido folico, una
vitamina del gruppo B, la cui carenza può causare malformazioni, ritardo di
crescita fetale, parto pretermine, basso peso neonatale e morte endouterina
fetale (MEF).
Nella nostra mappa genetica possiamo ereditare geni
portatori di errori chiamati “mutazioni” che causano malattie ereditarie.
Questi geni portatori di malattia sono disattivati mediante un processo
cosiddetto di metilazione del DNA. Composti del tipo betaina, colina, acido
folico e vitamina B12 sono contenuti negli alimenti di origine animale, come
carne, pesce e uova, e sono essenziali nella metilazione del DNA, un processo
epigenetico usato dalle celle per mantenere inattivi, spenti, l’espressione di
questi geni mutati.
Un gene particolare è MTHFR, ossia un enzima che converte i
folati provenienti dal cibo. Le donne che hanno il gene MTHFR alterato
difettano del processo di metilazione perché sono celiache o hanno una gluten
sensitivity.
Il glutine causa una carenza del processo di metilazione per
via del malassorbimento di nutrienti tra cui acido folico e vitamine,
rendendone inefficace anche un’eventuale integrazione.
Se le pazienti con mutazione del gene MTHFR non eliminano il
glutine dall’alimentazione, saranno esposte a elevato rischio di sviluppare
malformazioni o patologie in gravidanza.
È chiaro che il patrimonio genetico è sottoposto ad un
controllo epigenetico da parte di innumerevoli sostanze e stimoli capaci di
influenzare il profilo metabolico dell’individuo e mette in luce il ruolo
importante dell’alimentazione, in particolare in gravidanza, per una
trasmissione di fenotipi protettivi da madre a figlio.
Per questo motivo consiglio alle mie pazienti gravide
un’alimentazione prevalentemente proteica con completa eliminazione di cibi con
glutine e di quelli ad alto indice glicemico.
Alimenti trasformati, cereali, legumi, minestroni, verdure
cotte, alcuni tipi di frutta, possono causare disbiosi e meteorismo intestinale.
Quando l’intestino è infiammato, oltre a causare dolori addominali, può
diventare permeabile e batteri, virus, parassiti, funghi e sostanze citotossiche
e vasoattive possono invadere la pelvi e coinvolgere l’utero, causando minaccia
di aborto, parto prematuro, distacco di placenta.
Batteri e virus possono attraversare la barriera placentare
e causare malformazioni nel feto.
Negli ultimi anni, hanno assunto rilevanza malattie
intestinali come la celiachia.
In quali termini la celiachia può incidere nella
gravidanza? La celiachia è unaenteropatia cronica immuno-mediata correlata
all’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Le cellule del
sistema immunitario, attivate dall’esposizione al glutine, attaccano la mucosa dell’intestino
tenue, arrivando a distruggere i delicati villi che sono le strutture
responsabili dell’assorbimento di nutrienti e minerali. La malattia celiaca
(MC) spesso si manifesta nel sesso femminile con sintomi “atipici” lievi o a
carico di diversi organi e sistemi.
Pertanto, la diagnosi precoce è fondamentale per assicurare
alle donne celiache un buono stato di salute. Una rigorosa dieta senza glutine,
infatti, determina la remissione di tutti i sintomi e segnali legati alla
celiachia, quali la sterilità senza altra causa, l’endometriosi, la sindrome
policistica ovarica, un menarca tardivo o una menopausa precoce, le alterazioni
del ciclo e l’amenorrea, che sono disturbi frequenti nelle donne celiache non
diagnosticate.
Una celiachia non riconosciuta, inoltre, aumenta il rischio
di problemi in gravidanza come aborti ripetuti, ritardo di crescita
intrauterino, prematurità, basso peso alla nascita, gestosi gravidica.
Si suppone, inoltre, che la celiachia, e in particolare una
celiachia non trattata, provochi complicanze in gravidanza tramite anticorpi
che interagiscono con il tessuto della placenta in fase di sviluppo, possono
comparire anticorpi contro il fegato determinando ipertransaminasemia (Hellp
Syndrome), anticorpi anti insulina (diabete), anticorpi anti fosfolipidi
(rischio trombosi, CID) anticorpi contro le cellule nervose (epilessia),
ipofunzione tiroidea.
Quest’ultima in gravidanza può comportare infezioni delle
vie aeree superiori e sistemiche coinvolgendo cuore, reni (ipertensione, edemi
agli arti inferiori).
Anche alcune forme di autismo potrebbero avere origine da
una celiachia non diagnosticata che coinvolge meccanismi autoimmuni e
infiammatori batterici e il danno che avviene nel periodo della morfogenesi è
irreversibile.
Occorre ascoltare i segnali che invia il corpo quando è
insofferente verso alcuni cibi, soprattutto quando minano le nostre difese
immunitarie e rendono più facile l’invasione di virus e batteri. La natura ha
stabilito semplici regole per la salute del nostro corpo attraverso
l’assunzione di elementi che consentono agli organi di svolgere la propria
funzione. La nausea o il reflusso in gravidanza, che manifestano alcune donne,
segnala a protezione del bambino che quel cibo non deve essere assunto dalla
mamma, poiché è tossico per l’intestino e non solo.
Non vi pare che la natura sia meravigliosa e semplice? Tra i
cibi che notoriamente provocano nausea, gastrite, colon irritabile e difficoltà
a digerire, oltreché rischio di patologie in gravidanza e per il feto, quelli
con glutine e i cereali ad alto indice glicemico, come alcuni tipi di frutta e
verdura, legumi e latticini sono dannosi per la salute.
Per questa ragione è importante che ciascuno impari ad
ascoltare il proprio corpo.